sabato 12 aprile 2008

UN VOTO DECISIVO

No, non è una esagerazione indicare il voto di domenica e lunedì come decisivo. Lo è in primo luogo perché è in gioco la sopravvivenza della sinistra. Cioè la sopravvivenza dell'unica forza che si batte per la dignità di lavoratori e pensionati, per un futuro di pace, per una scuola pubblica, per uno stato laico, per i diritti civili di tutti: in definitiva per la democrazia. Il tentativo delle due maggiori forze è di cancellare la sinistra dal panorama politico.
E' la prima volta nella storia democratica dell'Italia che questo avviene. Lo vuole il Pdl perchè la sinistra è di intralcio alla sottomissione della società a un vero e proprio regime. Lo vuole il Pd che ha rotto con la sinistra rischiando di consegnare il Paese a Berlusconi e Fini. Lo vogliono padroni, banche, finanza, gerarchie ecclesiastiche. Il disegno è chiaro, evidente Tutta la campagna elettorale è stata impostata per cancellarci. I media si sono impegnati in modo talvolta indecoroso e apertamente di parte per facilitare questa operazione. La sinistra è scomparsa dai grandi mezzi di comunicazione. Si è tentato di giocare una partita a due fra Pdl e Pd facilitando la campagna delle due maggiori forze - peraltro identica nelle motivazioni - sul voto utile. Tutta questa manovra va denunciata con forza e soprattutto va fatta saltare con un voto secco, determinato a La Sinistra l'Arcobaleno. Per questo il voto del 13 e 14 aprile è un voto decisivo. Tutte le amarezze, il malessere, le critiche che pur ci possono essere rispetto a una esperienza di governo deludente vanno oggi superate per affermare il diritto al futuro degli interessi che abbiamo rappresentato e rappresentiamo. Questi interessi si chiamano centralità del lavoro, pace, diritti di libertà, uguaglianza. Questi interessi non sono superati da un capitalismo da giungla che, oggi come ieri, opprime la maggioranza della società con salari indecorosi e pensioni indegne, con la morte quotidiana di chi lavora, con la negazione dei diritti di libertà - dall'aborto al diniego di riconoscimento delle unioni civili -, con il precariato a vita.
Con il voto questa deriva si può arginare. Anzi, può nascere la speranza di una società e di un mondo migliori. I comunisti, come sempre, sono chiamati a fare la loro parte. E sono sicuro che la faranno.
Al voto e alla lotta, cari compagni.

Oliviero Diliberto
segretario nazionale del
Partito dei Comunisti Italiani
Sinistra Arcobaleno

Nessun commento: