giovedì 17 aprile 2008

Anno Zero per la Sinistra: si riparta dall'eterodossia!

Sono contento di vivere questo lutto; ci sono voluti 3 giorni per elaborarlo completamente e fare un minimo di analisi lucida che cercherò di esprimere con coerenza a tutti i livelli.
Mi piace rispondere alle domande proposte per la discussione: partiamo da un dato concreto; i numeri elettorali che implacabilmente hanno segnato una disfatta storica, epocale: in tutte italia, e quindi anche in sardegna, la sinistra ha ottenuto il 3% che se sommato all 1% dei partiti/liste elettorali che presentavano il nostro storico orpello, saremo arrivati al 4,2%, non penso quindi che il problema sia la falce e il martello, penso anzi che se avessimo presentato un cartello elettorale con quel simbolo, avremmo ottenuto un risultato ancora più ridicolo.
L'ingenuità politica che mi contraddistingue, mi porta a credere che la falce e il martello, ognuno, dovrebbe averla nella propria anima, il problema, però è che la sinistra, oggi in italia, a livello collettivo e di massa non esiste più perche ha perso l'anima e quindi una ragione concreta e pragmatica di lotta.
Di chi è l'errore o meglio gli errori?
Penso che gli errori siano da imputare a tutti, dal primo dei dirigenti all'ultimo dei tesserati di base, non penso che tali errori consistano in un difetto di analisi teorica , quanto più in un approccio carente a livello di militanza...
Oggi è l'ora di una profonda autocritica...
Oggi è l'ora di discutere veramente dentro i partiti, cercando di dimenticare per un attimo chi dirige e dare eguale dignità a tutte le opinioni perchè oggi, secondo me, le opinioni di tutte le compagne e di tutti i compagni, soprattutto delle basi, sono la vera linfa vitale di un partito.
Ritengo che la sinistra debba riscoprire una militanza orizzontale votata alla territorializzazione, penso che la sinistra debba riconoscere che oggi, il culto della personalità per i dirigenti, debba essere superato perchè possiamo cambiare dirigente, possiamo cambiare repentinamente linea, ma l'elettorato e nella fattispecie la gente comune, non cambia.
Il mio auspicio è che la dirigenza faccia due passi indietro, e abbia l'umiltà di convocare un congresso straordinario, che non sia un occasione per una mera sostituzione di dirigenti ma sia l'occasione per cambiare veramente le cose in senso unitario...
Penso ad un congresso aperto a tutti, penso ad un congresso unitario con i compagni di rifondazione, penso ad un congresso dove i delegati siano scelti dalla base e non dai tavoli di presidenza...
Insomma oggi è necessario mettere provvisoriamente da parte il centralismo democratico...
so di essere eretico ed eterodosso, ma da oggi dobbiamo ripartire tutti daccapo.




Andrea Devoto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e non hai capito nulla come al solito....

Anonimo ha detto...

In questa fase critica per la Sinistra italiana e all'indomani di una sconfitta epocale della quale stiamo ancora cercando di elaborare il lutto, mi sembra sterile e contro producente celare la propria identità nel momento in cui si critica una posizione politica pernsonalissima, individuale e soprattutto dettata da una frustazione che scaturisce da una drammatica consapevolezza di non riuscire a parlare e ad ascoltare i bisogni e le esigenze di quel popolo, penso agli operai di Sesto S. Giovanni, i precari di tutta Italia, i muratori, i lavoratori dei cantieri, gli studenti (che da oggi possono dire addio ad una scuola pubblica ed efficente) e tutto quel popolo che al nord ha votato Lega e che al centro e al sud ha preferito votare PD o errore più clamoroso astenersi (vedi caso di Ottana).
E' evidente che il nostro popolo ci disprezza perché forse preferiamo mantenere l'anonimanto nelle lotte e soprattutto nelle opinioni che esprimiamo con l'intento di dare vita ad una discussione, non distruttiva ma questa volta costruttiva.
Avrei preferito commentare una tua eventuale argomentazione che sostenesse la tua critica nei miei confronti. Cerchiamo di valutare che a seconda di come andrà questa fase politica e sociale devastante, entro luglio ci troveremo, in Italia, con cinque partiti alla sinistra del PD che conosceranno come forma di azione politica una difesa tout cour di una nomenclatura dirigenziale autoreferenziale e poco credibile.
Spero in futuro di ottenere ancora più critiche sostenute però da legittime argomentazioni.

Andrea Devoto
(un militante comunista di base)