lunedì 21 gennaio 2013

RIVOLUZIONE CIVILE, UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA






Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti.


VOGLIAMO UNA RIVOLUZIONE CIVILE:

• per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie. Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale;

• per la legalità e una nuova politica antimafia che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico;

• per la laicità e le libertà. Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della persona umana. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti;

• per il lavoro. Non vogliamo più donne e uomini precari. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

• per le piccole e medie imprese, le attività artigianali e agricole. Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy;

• per l’ambiente. Va cambiato l'attuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come il TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata l'agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;

• per l’uguaglianza e i diritti sociali. Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;

• per la conoscenza, la cultura, l’informazione libera. Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art. 9 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico. Vogliamo una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese
;

• per la pace e il disarmo. Va ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate nei teatri di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare nell’area mediterranea. Vanno tagliate le spese militari a partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35;

• per una nuova questione morale ed un’altra politica. Vogliamo l'incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.

giovedì 17 gennaio 2013

Liste elettorali "Rivoluzione Civile" Sardegna

CAMERA DEI DEPUTATI


1. INGROIA ANTONIO
PALERMO, 31 MARZO 1959

2. PIROTTO ANTONIO
CARBONIA, 23 AGOSTO 1962

3. MARCEDDU MARIA FRANCA
FONNI (NU), 14 SETTEMBRE 1960

4. CADONI GUIDO
CARBONIA (CI), 17 LUGLIO 1975

5. MUREDDU ANNA MARIA
SASSARI, 24 LUGLIO 1970

6. SPANO DAVIDE
CAGLIARI, 27 NOVEMBRE 1975

7. CANU PATRIZIA
CAGLIARI, 16 SETTEMBRE 1965

8. CASU TAMARA
DOLIANOVA (CA), 12 DICEMBRE 1951

9. PILI ANGELO
CAGLIARI, 1 MARZO 1959

10. MARONGIU PATRIZIA
NUORO, 14 FEBBRAIO 1961

11. DERIU GIOVANNINO
QUARTU S. ELENA (CA), 24 LUGLIO 1972

12. SEDDA MICHELE
GAVOI (NU), 6 LUGLIO 1954

13. IBBA MARILENA
PISA, 2 MAGGIO 1965

14. RICCIU ROBERTO
OLBIA (OT), 23 MARZO 1970

15. SIMULA GRAZIANO ATTILIO
SASSARI, 11 AGOSTO 1957

16. LAI ENRICO
LANUSEI (OG), 26 NOVEMBRE 1959

17. SPANO PIERPAOLO
OLBIA (OT), 1 GENNAIO 1971

SENATO DELLA REPUBBLICA

1 MANCA LUIGI
CARBONIA, 25 FEBBRAIO 1960

2 CORRIAS GIOVANNA
ROMA, 15 FEBBRAIO 1958

3 ZACCHEDDU ANNA PAOLA
CAGLIARI, 26 LUGLIO 1968

4 COPPARONI ROBERTO
CAGLIARI, 28 AGOSTO 1955

5 MORI TIZIANA
CAGLIARI, 17 MAGGIO 1972

6 SPANEDDA GIORGIO SALVATORE
SASSARI, 21 GIUGNO 1946

7 MARCI IGNAZIO
GHELNHAUSEN (GERMANIA), 8 SETTEMBRE 1970

8 GUERRIERI ANTONIO
ROMA, 13 GIUGNO 1969




lunedì 19 novembre 2012

Oliviero Diliberto a Repubblica.it, il videoforum integrale

Il segretario del PdCI ospite a Repubblica Tv: "Io mi sono autorottamato, perché sono d'accordo con Renzi quando dice che ci vuole il ricambio. I tecnici servono a fare il lavoro sporco che gli altri non riescono a fare". In studio Laura Pertici

sabato 27 ottobre 2012

FGCI: Solidarietà al Cassero Gay&Lesbian Center


La FGCI esprime profonda solidarietà al Cassero Gay&Lesbian Center di Bologna per il vergognoso gesto di cui sono stati oggetto nella giornata di ieri.
Alcuni esponenti di Forza Nuova, che ha poi rivendicato politicamente il gesto, hanno affisso in occasione del festival delle identita' sessuali 'Gender Bender' uno striscione su cui si legge, testualmente, “LE PERVERSIONI VANNO CURATE”.
Un atto vile e profondamente lesivo non solo degli appartenenti alla comunità GLBT bolognese, ma dell'intero corpo democratico del Paese, che appare sempre più vulnerabile al rigurgito neo-fascista.
La lotta all'omofobia, al sessismo, a qualsiasi discriminazione ci vede impegnati in prima linea, poiché crediamo che l'unica perversione da curare sia il nuovo fascismo, che infetta e colpisce le nostre città ormai da troppo tempo. Non sono inediti, purtroppo, episodi come quello del Cassero, prova ne sono i manifesti di Forza Nuova affissi a Roma nel giorno del Pride cittadino, ennesima triste testimonianza di una cultura dei diritti ferma all'anno zero.