sabato 31 maggio 2008

Sgombero Coatto

Per non aver effettuato una domanda di assegnazione per un alloggio, Antonio Iacono scultore e pittore Algherese viene sgomberato da una casa che aveva occupato e nella quale viveva e lavorava da diversi anni! i suoi disegni i suoi attrezzi da lavoro e tutte le cose che aveva in casa vengono murate all'interno. Adesso non ha piu' niente.

parte 1


parte 2


parte 3


parte 4

mercoledì 28 maggio 2008

"Giusto cacciare i rom"

Temi choc a Napoli in una classe elementare: per gli alunni era giusto cacciare i rom di Ponticelli in quel modo. I bambini scrivono e disegnano della loro approvazione riguardo agli ultimi fatti accaduti in Campania. Intanto alle prime luci dell'alba è stato bruciato un altro campo nomadi.

martedì 27 maggio 2008

Settimana decisiva per la politica algherese

Domani si chiude il precedente ciclo delle sedute consiliari e già giovedì iniziano le nuove. Il coordinatore provinciale di Forza Italia Lavena interviene sulle dimissioni di Marco Tedde ed il tempo inizia a stringere

Bibo Cecchini non ci sta «Interventi vili e intollerabili»

Tensione tra le istituzioni sul caso-Porta Terra. Il professore di Alghero chiede l´intervento pubblico di Marco Tedde per chiarire alcuni interventi "minatori" di esponeti politici
ALGHERO – Sempre d’attualità ad Alghero il caso-Porta Terra, che tanto ha fatto discutere non solo in città. Poche settimane fa, infatti, il delicato argomento della Lapide ai Caduti di guerra di Piazza Porta Terra ha occupato uno spazio importante sul blog del popolare comico Daniele Luttazzi e anche in città, nonostante il silenzio del Primo cittadino Marco Tedde, tanti esponenti politici dei più svariati partiti di maggioranza e opposizione hanno esposto le proprie convinzioni in merito all’accostamento, sotto lo stesso monumento, di nomi dei martiri della seconda guerra maondiale “caduti per un’Italia libera e giusta”, con le generalità di soldati appartenenti alle truppe della Repubblica Sociale fondata da Mussolini. Adesso però, si rischia lo strappo istituzionale. Dopo la prima lettera aperta, con la quale il professore algherese Bibo Cecchini portava all’attenzione dell’opinione pubblica quella che, a suo dire, si configurava come una “barbaria culturale”, il professore della facoltà di architettura della città si permette di disturbare ancora Marco Tedde per chiedere precise spiegazioni in riferimento ad alcuni interventi politici considerati «minatori, vili ed intollerabili, rivolti alla Facoltà».
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Alguer.it

lunedì 26 maggio 2008

Diliberto, «Raid squadrista al Pigneto è frutto del clima xenofobo indotto dal governo»

In venti col volto coperto da foulard con svastiche devastano negozi di immigrati. Ma per la questura «nessuna matrice politica»

Un vero e proprio pestaggio ai danni di un uomo del Bangladesh messo in atto da una banda neonazista ha avuto luogo sabato pomeriggio al Pigneto quartiere romano ad alta densità di immigrati e una delle zone più multietniche di Roma.

Una ventina di giovani, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica e diretti da un italiano sulla cinquantina, hanno fatto irruzione nel bar gestito dall'uomo aggredito, armati di assi di legno e hanno devastato il locale. Successivamente hanno danneggiato le vetrine di due negozi di alimentari e un call center, sempre gestiti da extracomunitari. Solo a quel punto la banda si è dileguata. Il tutto al grido di «Sporchi stranieri» e «Bastardi».

Il primo ad essere assaltato è stato un negozio di alimentari, gestito da quattro anni da un immigrato indiano al quale sono state distrutte a bastonate le vetrine esterne. Successivamente, gli assalitori hanno mandato in frantumi le vetrine di una lavanderia-phone center e di un altro alimentari, entrambi gestiti da cingalesi. L'alimentari è stato il più colpito dal raid, con la distruzione di un frigo e della merce presente sugli scaffali, soprattutto bottiglie.
Dopo l'aggressione gli abitanti del quartiere sono scesi in strada per manifestare il loro rifiuto di ogni forma di razzismo e xenofobia.

Durissima la reazione delle autorità e del mondo politico con in testa il sindaco di Roma Gianni Alemanno per il quale, quello del Pigneto è «un episodio di una gravità inaudita. La mia solidarietà ai cittadini extracomunitari. E' un atto che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio». Parole di per sé apprezzabili, se non si tenesse conto delle responsabilità oggettive del montare di questa ondata di violenza, intolleranza e razzismo.
Secondo la ricostruzione della Questura quanto avvenuto al Pigneto troverebbe origine in una ritorsione per regolare i conti con un immigrato autore del furto di un portafoglio. Per questo l'assalto, secondo gli inquirenti, non avrebbe matrice politica ma sarebbe «sintomo di una forte intolleranza ed insofferenza». Ancora una volta il tentativo di nascondere quello è ormai evidente.

L'azione di squadrismo del Pigneto si colloca in un elenco inquietante di aggressioni di stampo neonazista che ci riportano alla mente l'assassinio di Nicola Tommasoli, aggredito e ucciso da cinque neonazisti a Verona e per il quale gli antifascisti sono scesi in piazza solo una settimana fa. «Il raid e l'aggressione al Pigneto sono il frutto avvelenato del clima xenofobo indotto dalle politiche del governo. E' una violenza di gravità inaudita, ma chi semina odio dovrebbe avere il buon gusto oggi di tacere e risparmiarci ipocrite parole di condanna» commenta il segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto.

Balle spaziali

La vignetta di Vukic

vignetta di Vukic

Roma città... aperta


DIETRO LA SICUREZZA SI NASCONDE LA XENOFOBIA

Che Berlusconi e i suoi alleati avessero una spiccata vena xenofoba era noto, direi che l'avevano dimostrato in passato con i precedenti governi, ma quello che sta accadendo negli ultimi giorni è qualcosa di sconcertante. L'utilizzo dei mezzi di comunicazione (appare scontato ricordare che i sei canali più visti sono in mano all'attuale Presidente del Consiglio, mentre la settima è di Tronchetti Provera) è stato fondamentale, soprattutto le TV con il buon ausilio di Repubblica e del Corriere della Sera, hanno cavalcato l'onda d'intolleranza nei confronti dei rumeni(ricordiamo il caso Reggiani) e più in generale contro gli stranieri.




giovedì 22 maggio 2008

"Che Guevara" visto da Soderbergh

Il regista Steve Soderbergh ha presentato il suo film "Che", ispirato al mitico rivoluzionario argentino, morto quarant'anni fa in Bolivia. Benicio del Toro presta volto e corpo al guerrigliero.

martedì 20 maggio 2008

Crisi politica tabù in consiglio comunale. Si ribella l'opposizione

ALGHERO - Ieri in consiglio comunale si sono ribellati gli esponenti di centro sinistra, in particolare il capogruppo di Città Al lavoro Nicola Salvio, perché nell'aula di palazzo civico fino ad oggi non si è potuto aprire un dibattito sulla crisi di governo.

Guarda il VIDEO


foto: Nicola Salvio, consigliere comunale di "Città Al lavoro"

da Alghero.tv

lunedì 19 maggio 2008

La neo-ministra invita la comunità omosessuale alla sobrietà e a non scendere «nell'esibizionismo e nel folklore»

«Niente patrocinio per il Gay Pride»

La neo-ministra, «l'omosessualità in Italia non è più un problema»

Quest'anno il corteo nazionale del Gay Pride si svolgerà il 28 giugno a Bologna e come di consuetudine gli organizzatori hanno chiesto il patrocinio del ministero per le Pari opportunità

Ma sembra certo che il ministro Mara Carfagna non concederà il patrocinio perché, come spiega, «i Gay Pride non servono». Non solo, convincimento “della ministra” e «delle istituzioni governative è che in una società evoluta non c'è spazio per ogni tipo di discriminazione; pertanto anche l'omofobia va contrastata con la forza dell'educazione civica e del rispetto». Educazione e rispetto che evidentemente non sono rappresentati nei cortei del Gay Pride, secondo la Carfagna che, dall'alto della sua eleganza, invita la comunità omosessuale alla sobrietà e a non scendere «nell'esibizionismo e nel folklore».

Anche perché, prosegue la titolare del dicastero per le Pari opportunità, «credo che l'omosessualità non sia più un problema, oggi l'integrazione nella società esiste». Ma che realtà conosce la Carfagna? Ci piacerebbe che non esistessero discriminazioni ma i fatti di cronaca e l'esperienza di tanti che quotidianamente devono fare i conti con l'omofobia dicono altro.
Inoltre Mara Carfagna anticipa anche quella che sarà la linea futura del ministero, in continua discontinuità con il lavoro iniziato dal passato Governo, e dice di trovarsi in completo disaccordo e di non approvare le richieste del mondo gay, ma non solo, come il riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, «magari equiparate ai matrimoni».

foto: Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità

Travaglio affogato nella melassa.

Come Salomè per danzare al cospetto di Erode pretese ed ottenne la testa del Battista, così la danza veltrusconiana della legislatura "costituente" ha come pegno la testa di Travaglio. Mai mi sarei aspettato un così solerte soccorso all'attuale Presidente del Senato da parte di moltissimi tra coloro che fino all'altro ieri non disdegnavano, in nome della contrapposizione a Berlusconi e alla sua corte, la frequentazione delle pagine di Gomez e Travaglio. Evidentemente chiunque oggi si frapponga tra i due Grandi Dialoganti rischia grosso. Del resto le prove generali di reciproca legittimazione erano già state fatte con un indulto votato da entrambi, col freno bipartisan alla legge sul conflitto di interessi ed a quella sul riassetto del sistema radio-televisivo e perfino sulla imbarazzante vicenda delle scalate bancarie. Non sempre mi sono trovato in completo accordo con Marco Travaglio sulle varie vicende della decorsa breve legislatura e molto probabilmente non mi ci troverò talvolta d'accordo in futuro. Travaglio è però ai miei occhi uno dei migliori giornalisti in attività nonchè una persona con la schiena dritta. Pertanto, preso atto della scarsa consistenza numerica del club "difensori di Marco Travaglio" almeno tra le personalità più visibili (Dario Fo, Grillo, Di Pietro, Giulietti), a questo club, per il poco che valgo, intendo iscrivermi anch'io. Stiano pur sicuri i Grandi Dialoganti e i loro cani da guardia che tra le persone comuni, quale io sono, gli estimatori di Travaglio, e più ancora di chi in genere ha il coraggio di raccontare la verità, sono assai più numerosi. Vista l'aria che tira credo di poter dire che se fossi stato ancora nel Palazzo avrei fatto parte di una esigua minoranza, giacchè ne sono fuori, per le ben note vicende elettorali, credo di ritrovarmi, fuori del Palazzo, in maggioranza e in buona compagnia.

Elias Vacca

AMARE NON È MAI SBAGLIATO

“Amare non è mai sbagliato”.
È giusta questa frase? Probabilmente sì. Anzi, no! E secondo voi che leggete questo mio scritto?Sicuramente avrete risposto tutti sì. È giusto. Amare non è mai sbagliato.
Cosa c’è di più bello di due persone che si amano e hanno il desiderio di creare un progetto di vita assieme? Di vivere insieme per il resto della loro vita, per aiutarsi a vicenda nei momenti peggiori, e sorridere in quelli più felici.
Amare non è mai sbagliato...
Ma questa frase è condivisa da tutti?
La risposta è semplice. È formata da due lettere (quasi a rappresentare le due persone di cui scriverò tra poco): No.
Ecco “La Storia di N e di O”.
Quella mattina N si svegliò prestissimo, doveva andare a lavorare per mantenere la casa in cui era andato a vivere con O. Erano una giovane coppia.
Si erano conosciuti in un lago nel nord Italia, il lago di Garda per l’esattezza.
N si allenava correndo sul prato che circondava il lago, adorava il vento soffiargli sulla testa.
O leggeva un libro sopra il prato, il sole faceva brillare i suoi capelli, provocando dei riflessi bellissimi.
I loro sguardi s’incrociarono. N rimase affascinato dai capelli dorati di O. Decise di avvicinarsi per chiedere che ora fosse e da lì iniziarono a frequentarsi e s’innamorarono.
Torniamo al presente. N finì di prepararsi e andò in camera da letto per salutare O che ancora dormiva. Quel giorno non doveva lavorare.
N salì in macchina. Per raggiungere il lavoro doveva percorrere circa 100km.
Pioveva quella mattina, sembrava che non avrebbe mai smesso. L’atmosfera mattutina era grigia.
N guidava, la radio trasmetteva “Vorrei” di Francesco Guccini, e mentre si faceva coccolare da quelle dolci note, pensava ad O. La pioggia mentre sbatteva sopra l’automobile sembrava volesse battere il tempo di quella splendida melodia.
La strada era bagnata, ad un certo punto una macchina dell’altra corsia face un sorpasso, un attimo, un rumore assordante, Guccini non si sentiva più, tutto era buio.
A casa squillava il telefono, O rispose, era Salvatore, un suo amico che faceva il soccorritore del 118 nell’ambulanza, e gi raccontò tutto.
O rimase in silenzio, mentre Salvatore ripeteva a vuoto il suo nome. Chiuse il telefono e si precipitò all’ospedale: N aveva avuto un incidente stradale mortale. Un frontale.
Lo cercava nell’ospedale, poi un’infermiera gli disse che era in sala operatoria e lo portò in sala d’attesa. Il tempo scorreva lento, erano già passate cinque ore da quando era arrivato, ma sembrava il doppio, anzi il triplo, il quadruplo. Dopo altre tre ore un medico uscì e si rivolse ad O:
- Lei è parente di Nicola?
- No, ma siamo fidanzati.
Il dottore guardò male O, forse stranito.
- Mi scusi... può ripetere?
- Mi dispiace, ma della situazione di Nicola posso informare solo i parenti...si...ehm...come si chiama?
-Oliviero - rispose O assente, il suo ragazzo aveva avuto un incidente mortale e non poteva sapere quali erano le sue condizioni di salute, solo perché chi avrebbe dovuto rendergli il diritto di poter vivere con il suo Nicola, non aveva fatto quella semplice legge. Solo perché lui era omosessuale non aveva il diritto di sapere del suo Nicola.
Provava odio per quelle persone che non gli avevano concesso questo diritto. Quei politici “teodem” del Parlamento italiano, la “Casa di tutti”...tutti chi? Tutti quelli che si definiscono normali.
Ma chi è normale? Chi vuole vivere in pace, amando, o chi vive seguendo quello che gli viene detto da una persona vestita di bianco che ogni Domenica di affaccia a una finestra e invece di predicare la Pace e l’Amore, dice che bisogna savalguardare la famiglia “naturale”, che gli omosessuali non hanno diritto di vivere insieme, in coppia, solo perché quello che chiamano Dio, al quale si appellano tanto, ha creato Adamo (l’uomo) ed Eva (la donna), la coppia “perfetta”!
Caro Benedetto, anzi caro Joseph,
AMARE NON È MAI SBAGLIATO!
Racconto inventato.
Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente casuale.“Amare non è mai sbagliato” è una frase che ho preso dalla canzone “Cercami senza disperarti

venerdì 16 maggio 2008

Aggressione fascista a Roma

Questa mattina un giovane vicino ai movimenti ed al Pdci è stato vittima dell'ennesima aggressione squadristica di stampo neofascista.

Fabio Nobile, segretario della federazione romana del Pdci lancia l'allarme: «Il dramma è che la dinamica è una dinamica di quotidianità poiché il ragazzo che passeggiava tranquillamente è stato avvicinato da un individuo che, dopo avergli chiesto se dal vestiario era un militante di sinistra, lo ha aggredito davanti una banca a colpi di casco.

Ad un giorno dalla manifestazione di Verona questo è il segno tangibile dell'atteggiamento squadristico dei neofascisti nel nostro paese. Se la magistratura e le forze dell'ordine ritengono accettabile questo sistema per quanto ci riguarda noi non lo accetteremo.

Facciamo appello a tutte le forze democratiche e antifasciste della città ad alzare il livello di attenzione, di mobilitazione e di vigilanza democratica».

Iannacone, «Tanchis difende lo scranno»

Nervi tesi nei partiti di opposizione in seguito alle dimissioni del Sindaco. «I Comunisti Italiani pur essendo fuori dal consiglio comunale non hanno mai fatto mancare il loro contributo critico nei confronti della maggioranza»


(da Alguer.it)

"Barbarie Moderne" di Daniele Luttazzi











"Grazie al sindaco Marco Tedde, e con benedizione vescovile, ad Alghero adesso c'è una lapide con su scritto:
" Aviere Faedda Mario. Rsi Fenu Antonino. Soldato Fois Paolo. Partigiano Foriesi Giuseppino. Alghero ai suoi caduti, che donarono la vita perchè l'Italia fosse libera e giusta. "
I repubblichini filo-nazisti volevano un'Italia libera e giusta?!?
Non sono mai stato comunista, ma in questo momento indosso lingerie femminile".

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ULTIM'ORA: Il sindaco Marco Tedde si è dimesso. ( 16/5/08 ) "
alcuni commenti:

Il sindaco di Alghero non è lo stesso che il 25 aprile ha vietato che venisse suonata "Bella Ciao"? A quanto pare questa gente è fascista nel cuore.. e il brutto è che non abbiamo giornalisti che li sputtanano, costringendoli alle dimissioni. [...]
By Stefano Galdo
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Puntualmente ogni anno, sulle mura della città dove risiedo (Siracusa) compaiono manifesti mortuari in occasione dell'anniversario di morte di Mussolini, con annessa funzione religiosa.Di che ci stupiamo ancora in Italia?!
By meddows

ps:
La foto di sopra che rappresenta Marco tedde, è un fotomontaggio, spero che non s'incazzi nessuno, è giusto per restare in tema di satira e far due risate.

Partito o Museo Comunista?

Il partito Comunista ceco moravo (Kscm) è lo schieramento politico di questo Paese con la base di tesserati più numerosa (in totale 77.115) ma anche decisamente più anziana, visto che l'età media raggiunge i 70 anni e, a Praga, addirittura i 75 anni.

E' quanto emerge da una analisi, i cui risultati sono stati inseriti in un rapporto che sarà presentato in occasione della prossima assemblea nazionale del Kscm (programmata per il 16 e il 17 maggio a Kutna Hora). L'auspicio dei dirigenti è di riuscire a individuare una ricetta che blocchi questo processo di invecchiamento, che appare di anno in anno più evidente. Basti pensare che tre anni fa l'età media era di 68 anni.


Il problema è da ricondurre essenzialmente al fatto che il Kscm ha ereditato buona parte della propria base di iscritti al periodo pre '89, non riuscendo in questi anni a rinnovarsi e ad attirare le giovani leve. "I giovani che si iscrivono al nostro partito non mancano - spiega il vicepresidente Jiri Dolejs - ma il problema è che l'assoluta maggioranza di loro non rinnova la tessera già dopo il primo anno, rendendosi conto della prevalenza nel partito delle vecchie generazioni".


Dolejs ammette inoltre che molti giovani decidono di abbandonare anche perché non trovano corrispondenza fra il loro ideale di attività politica e l'azione svolta dall'attuale Kscm.


La base associativa di questo partito va inoltre inesorabilmente diminuendo. Si calcola che il partito perda una media di 16 tesserati al giorno. Rispetto al 1992, quando gli iscritti al Kscm erano più di 350 mila, si è passati ai meno di 90 mila di adesso.

Razzismo ad Alghero

Sono apparse già da qualche giorno.
Su una saracisnesca di un negozio cinese sono state disegnate, con una bomboletta spray, una croce celtica e una svastica con la scritta "Zona Razzista".
Ecco le foto:

La tv non è la terza Camera

di Oliviero Diliberto

Non siamo più in Parlamento. Colpa nostra, certo. Ma anche per via dello sbarramento previsto dalla legge elettorale. Ma quale legge ha stabilito la soglia di sbarramento anche per l’accesso alla televisione? (...)

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dal sito del Pdci

mercoledì 14 maggio 2008

Da papa Ratzinger l'ennesima ingerenza sulla 194


La stretta in cui ci hanno schiacciati il neo premier Berlusconi, in accordo con il leader del PD Veltroni, paradossalmente apre alla Sinistra e a noi Comunisti un enorme spazio entro cui lavorare. Nei giorni scorsi Papa Benedetto XVI ha attaccato la Legge 194 sull’interruzione di gravidanza giudicandola una ferita nella società e compiendo così l’ennesima ingerenza nei confronti dello Stato democratico italiano; a seguire, la neo ministra Stefania Prestigiacomo, non si è limitata ad esprimere il proprio accordo con le parole del Papa, ma ha dichiarato che alcuni consultori sembrano sezioni del vecchio PCI.

Nel ricordare al Pontefice e alla neo ministra che la matematica non è un opinione, la Legge 194 ha infatti favorito un calo del 45,9 % delle interruzioni di gravidanza negli ultimi 25 anni, è necessario che i Comunisti utilizzino ogni forza per riempire lo spazio extraparlamentare messoci a disposizione da Veltroni e Berlusconi, soprattutto per quel che riguarda i diritti civili (quindi la difesa della Legge 194), della pillola del giorno dopo e contro l’obiezione di coscienza. Il 22 maggio 2008 ricorre il trentesimo anniversario della Legge 194, in occasione di quella giornata la parola d’ordine è “mobilitazione”: mobilitiamoci contro gli attacchi sferrati alla laicità del nostro Stato, per il mantenimento delle nostre conquiste, contro le ingiustizie che cercano di perpetrare la Chiesa e le personalità istituzionali a questa vicine.


Francesca Ricci
Responsabile nazionale Diritti FGCI

«Il Sindaco tratta la Maggioranza come accattoni»

Dura presa di posizione del Pdci dopo le recenti dimissioni del sindaco. «Farebbero bene a dimettersi sul serio per ciò che non hanno saputo dire e fare sino ad ora»

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(da Alguer.it)

Tedde annuncia le dimissioni

Le prove di forza tra i partiti per l´annunciato rimpasto e i continui malumori in maggioranza alla base della decisione del sindaco

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(da Alguer.it)

martedì 13 maggio 2008

Il Sindaco Tedde ha presentato le dimissioni


Domani mattina, negli uffici di Sant'Anna, Tedde protocollerà il documento con cui il leader del Pdl algherese mette la parola fine alla sua esperienza di Primo Cittadino. Se entro venti giorni non ci sarà un ripensamento si andrà ad elezioni.



(da AlgheroNotizie.it)

Il Regime contro la libera informazione

Dario Fo: “Siamo tutti Marco Travaglio” (AUDIO)
(13 maggio 2008)

ascolta qua

Prodotto da micromega

lunedì 12 maggio 2008

Intervista. Marco Travaglio al Salone di Torino

Si aspettava le dure reazioni del mondo politico contro il suo intervento sul presidente del Senato, durante il programma televisivo "Che tempo che fa"?

"Mi limito a notare una cosa: nessuno dice che quanto ho affermato sia falso. Non soltanto è vero, ma è notorio che il presidente Schifani abbia intrattenuto fino agli anni Novanta dei rapporti con Nino Mandalà, il futuro boss di Villabate - comune sciolto due volte per collusioni mafiose - poi condannato in primo grado a otto anni per mafia. Negli Anni Ottanta Schifani, insieme a Enrico La Loggia, altro esponente forzista, era socio di Mandalà nella società di brokeraggio assicurativo Siculabrokers. Sono vicende che molti politici siciliani conoscono bene".

Si sostiene che lei abbia lanciato le sue accuse senza che Schifani fosse presente per replicare. Mancava il contraddittorio, insomma. Che cosa risponde?


"Ho risposto a una domanda di Fabio Fazio su chi stabilisce la gerarchia delle notizie nei giornali. Ho risposto: i politici. In ogni caso ciò che ho detto su Schifani è stato scritto sia da me sia da Peter Gomez nel libro Se li conosci li eviti e, soprattutto, circa un anno fa, in maniera più particolareggiata, lo ha scritto Lirio Abbate, il cronista dell'Ansa celebrato per il suo coraggio e per il suo impegno antimafia dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, e che ora vive sotto scorta. Non risulta, però, che qualcuno lo abbia querelato. Quindi delle due l'una: o Abbate è un bugiardo, e perciò si abbia il coraggio di dirlo, oppure ha ragione. Insomma, ci sono dei fatti che si possono citare nei libri ma non in televisione. Allora dico che in tv non si può dire la verità. La televisione è in mano ai politici, alla casta".


Salvo poche eccezioni, a cominciare da Antonio Di Pietro, dall'opposizione di centrosinistra non sono arrivati attestati di solidarietà nei suoi confronti? Come lo spiega?


"Non mi meraviglia. Mi sarei preoccupato del contrario, dato che oggi l'opposizione in Italia non si oppone. Se esistesse l'opposizione, mi avrebbe dato solidarietà".


tratto da: LA REPUBBLICA EDIZIONE ONLINE

Alemanno, «il fascismo modernizzò l'Italia». E Canfora, «non c'è da rivalutare nulla»

Basi della Repubblica sono l'antifascismo e la lotta di Liberazione

«Noi abbiamo una Costituzione scritta che discende direttamente dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione, attenti a non mettere in pericolo l’architrave della nostra Repubblica»
È quanto afferma sulle pagine del Corriere della Sera lo storico e saggista Luciano Canfora in risposta alle dichiarazioni rilasciate da Gianni Alemanno in un’intervista al Sunday Times dal titolo “L’Italia aveva bisogno del fascismo, dice il nuovo Duce”.

Caso Travaglio-Schifani,è bufera

Non si placa la polemica sul caso Rai-Travaglio. Dopo le affermazioni del giornalista nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", su Renato Schifani, è subito arrivata la solidarietà bipartisan del mondo politico al presidente del Senato.


domenica 11 maggio 2008

venerdì 9 maggio 2008

Ecco il Governo Berlusconi IV


- Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi

- Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Gianni Letta


Ministri senza portafoglio

Rapporti con le Regioni
Ministro: Raffaele Fitto

Attuazione del Programma
Ministro: Gianfranco Rotondi

Pubblica amministrazione e l'Innovazione
Ministro: Renato Brunetta

Pari opportunità
Ministro: Mara Carfagna

Politiche Comunitarie
Ministro: Andrea Ronchi

Rapporti con il Parlamento
Ministro: Elio Vito

Riforme per il Federalismo
Ministro: Umberto Bossi

Politiche per i Giovani
Ministro: Giorgia Meloni

Semplificazione Normativa
Ministro: Roberto Calderoli

Ministri con portafoglio

Affari Esteri
Ministro: Franco Frattini

Interno
Ministro: Roberto Maroni

Giustizia
Ministro: Angelino Alfano

Economia e Finanze
Ministro: Giulio Tremonti

Sviluppo Economico
Ministro: Claudio Scajola

Istruzione Università e Ricerca
Ministro: Mariastella Gelmini

Lavoro Salute e Politiche sociali
Ministro: Maurizio Sacconi

Difesa
Ministro: Ignazio La Russa

Politiche Agricole e Forestali
Ministro: Luca Zaia Sottosegretari:

Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro: Stefania Prestigiacomo

Infrastrutture e Trasporti
Ministro: Altero Matteoli

Beni e Attività Culturali
Ministro: Sandro Bondi

giovedì 8 maggio 2008

La Fgci di Alghero su "La Rinascita"

L'inserto del numero 18 (Giovedì 8 maggio 2008) del settimanale la Rinascita, "Resistenza Attiva", ha dedicato un articolo al 25 Aprile di Alghero.
2.500 battute firmate Marco Mura, che raccontano la giornata della Liberazione nella Riviera del Corallo con le dichiarazione del deputato uscente del Pdci Elias Vacca, del segretario cittadino del Pdci Roberto Iannacone e del coordinatore Fgci della federazione di Sassari Andrea Devoto.
Allora, correte in edicola e chiedete la vostra copia de "la Rinascita"!


mercoledì 7 maggio 2008

Il partigiano "FACIO" ...in nome del partito comunista

8 maggio 2008- Sassari, Teatro Verdi ore 21‏

Dante Castellucci “FACIO”
...in nome del partito comunista

Regia di Virginia Martini

Una storia raccontata con un prologo, quattro atti, un epilogo

La storia di Dante Castellucci, nome di battaglia “Facio”, comandante del battaglione Picelli, ucciso a 24 anni, è una storia dura.
Lo spettacolo si ispira alle memorie della compagna di Facio, Laura Seghettini, e al suo libro, edito da Carocci nel 2007 con il titolo Al vento del nord per le cure di Caterina Repetti.
Quella del partigiano “Facio” non è una storia che si presta a celebrazioni, né si può incasellarla nelle inutili immagini agiografiche della Resistenza. Al contrario, la vicenda di Dante Castellucci si offre come occasione di riflessione e approfondimento, di esercizio critico nei confronti di una lotta da non dimenticare.
Lo spettacolo mette in scena una storia complessa e ancora non riconciliata, una storia bellissima e commovente, nella quale si intrecciano memoria, passione e amore. “Facio”, ucciso dai suoi compagni dopo un processo farsa, è una sorta di vivissimo fantasma che prende il centro della scena, un fantasma che abita alternativamente gli attori, per raccontare la storia di una vita, sospesa fra lotta e delusione, fra impegno e tradimento.

Uno spettacolo ricco ed emozionante, che fa ridere, fa piangere e fa pensare.

Nel pomeriggio di giovedì, alle ore 15,30 in aula O Facoltà di Lettere e Filosofia, via Zanfarino 62, la regista, Virginia MAritni e gli attori della compagnia incontreranno gli studenti e il pubblico.

Giovedì 8 maggio 2008_ Sassari, Teatro Verdi ore 21
IngressoStudenti 3 €
Pubblico 10 €

martedì 6 maggio 2008

Fini, più grave bruciare le bandiere a Torino rispetto all'azione squadrista di Verona

L'ambasciatore Meir, «sull'antisemitismo di una certa sinistra ha ragione». Morto il giovane assalito




Affermare che un giovane di Verona è stato ucciso per mano di naziskin è fornire un dato di cronaca o strumentalizzare una tragedia?
Il neoeletto presidente della Camera, Gianfranco Fini, interviene sull'omicidio del giovane Nicola Tommasoli, morto ieri sera, dopo essere stato selvaggiamente picchiato, il 30 aprile da un gruppo di estremisti di destra per futili motivi.
Secondo Fini le contestazioni contro Israele «dei centri sociali» e «della sinistra radicale» alla Fiera del Libro di Torino sono «più gravi» di quanto accaduto a Verona dove un gruppo di ragazzi di estrema destra ha aggredito e picchiato mortalmente Nicola Tommasoli.Su questo interviene anche l’ambasciatore israeliano a Roma Gideon Meir che si dichiara «assolutamente d'accordo» con il leader di An: «Quello che la sinistra estrema sta cercando di fare a Torino è delegittimare Israele, delegittimare il diritto all'esistenza dello Stato ebraico».

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lunedì 5 maggio 2008

Verona, morto il ragazzo aggredito dai naziskin

E' deceduto nell'ospedale di Borgo Trento a Verona, dove era ricoverato in coma, Nicola Tommasoli, il giovane ridotto in fin di vita in seguito ad un pestaggio la notte del primo maggio. Sul fronte investigativo, gli inquirenti hanno tenuto una conferenza stampa in cui è stato confermato l'arresto di altri due aggressori che hanno già confessato.

Sono naziskin gli squadristi di Verona

Confessano gli arrestati, mentre il giovane assalito è in coma




Questa notte la Questura di Verona ha fermato altri due giovani, che hanno confessato di aver preso parte al pestaggio del 30 aprile


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domenica 4 maggio 2008

Ai regimi si resiste

“Alta sui naufragi dai belvedere delle torri, china e distante sugli elementi del disastro, dalle cose che accadono al di sopra delle parole celebrative del nulla, lungo un facile vento, di sazietà, di impunità”.

Ora che il nostro peggiore incubo è diventato realtà non abbiamo neppure il tempo di leccarci le ferite. C’è qualcosa di peggio che essere ridotti ad extraparlamentari? Sì. C’è anche la possibilità che si determinino condizioni tali da rendere impossibile la prospettiva di un reingresso in Parlamento, quando, il più presto possibile, fossimo chiamati a riprovarci. Come? Per esempio con una nuova legge elettorale che di fatto elevi all’8 o al 10% la soglia di sbarramento; con una riforma costituzionale che riduca drasticamente il numero dei parlamentari; con l’affermarsi nel senso comune del bi-partitismo (sarebbe meglio dire bi-leaderismo) privo di connotazione ideale ed impegnato a redigere l’agenda della politica a colpi di sondaggi, di emergenze, di campagne di stampa.

Con l’obnubilamento mediatico imperante la “maggioranza” avrebbe gioco facile, e la “maggioranza” non è solo quella che ha vinto le ultime elezioni. E’ anche quella che oramai si riduce a votare chi ha impedito la commissione d’inchiesta sulle torture e la sospensione della democrazia a Genova, durante il G8; è quella che resta indifferente alla diserzione in massa del 25 aprile da parte della nuova destra di governo; è quella che coltiva l’ossessione della sicurezza nel senso dell’incolumità personale...ma anche della “robba”. Questa “maggioranza” ci sta stritolando a colpi di voto utile, di ironia sui “partiti nanetti”e sulla lotta di classe, di oscuramento mediatico sistematico, di buon senso e di capovolgimento della realtà.

“Recitando un rosario di ambizioni meschine, di millenarie paure, di inesauribili astuzie. Coltivando tranquilla l’orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un’anestesia, come un’abitudine”.

E così la prossima legislatura, pronosticata lunga e... costituente rischia di regalarci oltre ad una legge elettorale che santifichi il “voto utile”anche la riforma della seconda parte della Costituzione, in attesa di produrre l’assalto finale alla prima parte, la Repubblica Federale tanto cara alla Lega... ma anche al Pd, che ci ha messo del suo con lo sciagurato progetto approdato all’aula nella ultima breve legislatura. Non dubito che il progressivo rafforzamento dell’esecutivo e del suo incostituzionale abuso della funzione legislativa proseguirà, in attesa di essere anch’esso costituzionalizzato, che verranno varate norme di carattere eccezionale in materia di ordine pubblico, che si tornerà alla carica con leggi repressive e che nessuna norme sul riassetto del sistema radiotelevisivo verrà varata. Se non è un regime quello in arrivo, cosa è un regime?

“Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione, chi tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”.

E poiché di regime si tratterà, con i regimi non si può dialogare, non si possono aprire canali di comunicazione o auspicare “convergenze” sui grandi temi di interesse collettivo. A quelli ci penserà bene Veltroni con i suoi, pacatamente impegnati a srotolare la guida che porterà il più improbabile capo di stato della storia d’Italia ad una candidatura al Quirinale al termine della legislatura. Ai regimi si resiste. Come? Ricominciando da quella che credevamo fosse la nostra base sociale, che non c’è più. Dai più giovani che fortunatamente sono più sensibili ai temi che lorsignori aggrediranno. Dalle donne che saranno colpite sulla 194 e ricondotte pazientemente, con parole opere ed omissioni, alla loro catena che si chiama cura familiare e sottomissione sessuale.

Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco. Non dimenticare il loro volto, che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti, come una svista, come una distrazione, come un dovere”.

Le frasi in grassetto sono di Fabrizio de Andrè (Smisurata preghiera, da Anime Salve, 1996)

Elias Vacca

giovedì 1 maggio 2008

BASTA CON GLI OMICIDI SUL LAVORO


Primo maggio per il lavoro

di Alessandra Valentini

Un 1° maggio difficile, ma un primo maggio di lotta e di lavoro per i comunisti di tutta Italia, mobilitati in varie piazze. Una giornata nata come festa dei lavoratori e che oggi ci troviamo a celebrare in ricordo dei tanti, tantissimi morti sul lavoro che quotidianamente vengono registrati nel nostro Paese. Il bilancio dal 1° gennaio 2008 è di 344 morti e 344546 infortuni, un bilancio di guerra, una guerra mai dichiarata e della quale si conoscono solo le vittime e mai i carnefici. Ma quattro morti al giorno sono veramente troppi per non avere responsabili. Le leggi sulla sicurezza e tutela nei luoghi di lavoro ci sono, ed anche il recente Testo Unico si presenta come uno strumento organico che fa ordine in questa materia, tuttavia ciò non è sufficiente a fermare la strage. Il perché evidentemente risiede nella organizzazione del lavoro, nella qualità dello stesso ed anche nella coscienza che i lavoratori hanno dei propri diritti ma soprattutto l’agibilità reale di questi diritti. Se la sicurezza è considerata dai padroni un “margine” su cui risparmiare, se i Rls che tentano di svolgere il proprio ruolo sono vessati o addirittura licenziati, se ai lavoratori è sempre più difficile alzare la testa perché il lavoro è precario ed instabile, se il salario è così da fame da indurre a turni di straordinario inumani e pericolosissimi per portare a casa un salario decente, la sicurezza sarà un traguardo sempre più lontano. Un traguardo che insieme ai lavoratori intendiamo raggiungere, perché il lavoro deve essere stabile, sicuro e dignitoso.