martedì 29 aprile 2008

Vento di destra

La sinistra ha perso la coscienza di sé


La nascita del Partito democratico avrebbe dovuto portare in Italia, quella forza riformista che secondo il suo segretario Veltroni, è mancata negli ultimi anni, questo a causa della sinistra comunista e socialista che avrebbe ripetutamente ricattato l’operato dell’Ulivo prima e del Governo Prodi poi. Dunque il correre da soli, emarginando la vera sinistra, ad un cantuccio senza tetto, avrebbe portato quel valore aggiunto capace di far volare il Pd alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Questo non è avvenuto. E’ avvenuto proprio il contrario: le elezioni sono state una debacle, grazie al buonismo di Veltroni verso Berlusconi e all’accanimento verso la Sinistra Arcobaleno, e il Campidoglio, roccaforte del centro-sinistra da almeno 15 anni, è andato alla destra, sempre meno moderata e sempre più fascista. Ora la domanda da porsi, per noi, è quella di chiedere il perché di questo drastico cambiamento. Perché l’Italia ha accettato il vento di destra? Come militante comunista e come militante di sinistra ferito dalla catastrofe della Sinistra Arcobaleno, faccio autocritica e guardo avanti, verso un orizzonte lontano e frammentato, verso la possibilità di creare ciò che la società italiana chiede: la sinistra operaia, popolare che entra in fabbrica e agita le piazze, quella che muoveva il movimento studentesco e femminista, quella che aveva una posizione orizzontale, non verticale, quella che batteva il pugno quando nei posti di lavoro si moriva e non era successo niente. Queste sono le cause di una morte preannunciata, di un collasso quasi inevitabile. La sinistra cessa di esistere quando perde coscienza di sé.
Il terremoto spinto dal governo Prodi, la propaganda veltroniana del “voto utile”, lo spostamento del ceto popolare e operaio verso la Lega, hanno suscitato il rancore di chi si aspettava che la S.A, fosse realmente qualcosa di diverso , qualcosa di nuovo. “L’Arcobaleno è stato percepito come il logo che copriva cose vecchie. E anche probabilmente inefficaci rispetto all’agire politico” spiega Vendola. Il piangersi addosso, in un momento così delicato, è controproducente. Quello che serve, ora, è l’imperativo “ripartire”, che però si divide in due percorsi: il primo è quello di consolarsi, con costituenti comuniste, sbandierando i vecchi simboli e riproponendo schemi tradizionali del passato, il secondo, invece, è quello che pone le fondamenta della costruzione di una fabbrica, un luogo aperto a una nuova soggettività nella quale si possa dibattere con questioni e con risposte del XXI secolo. La prospettiva utile per la sinistra, è quella della “Sinistra Unita Senza Aggettivi”, capace di trasformare, plasmare ciò che si è perso negli ultimi vent’anni. Riportando la sinistra ad essere, quella “forza propulsiva” che non solo era partito politico, ma movimento di massa. Tutto il resto è aggrapparsi al passato. Coprirsi di antichità e ritornare al Novecento.

Giancarlo Balbina

domenica 27 aprile 2008

25 aprile: i video

In seguito i video del 25 aprile ad Alghero realizzati da voi.


INVIACI LE TUE FOTO E SEGNALACI I TUOI VIDEO A
redazionealghero@hotmail.it
LE PUBBLICHEREMO SU QUESTO BLOG

Primo Piano - TG 3

sabato 26 aprile 2008

Una giornata che resterà nella storia di Alghero

Migliaia di antifascisti hanno cantato "Bella Ciao" contro il divieto da parte del Sindaco Marco Tedde (Pdl)


INVIACI LE TUE FOTO E SEGNALACI I TUOI VIDEO A redazionealghero@hotmail.it
LE PUBBLICHEREMO SU QUESTO BLOG

-- IL VIDEO --
PRIMA PARTE

SECONDA PARTE





PHOTOGALLERY

venerdì 25 aprile 2008

Nel monumento ai caduti partigiani e soldati della repubblica sociale

Qualificati tutti come persone “che donarono la vita perché l’Italia fosse libera e giusta”. Una lettera al Sindaco di Arnaldo Bibo Cecchini

ALGHERO – Nella lapide ai caduti della seconda guerra mondiale, insieme, soldati di leva, partigiani e soldati della repubblica sociale italiana, quella fantoccio dei burattini di Hitler, con la rispettiva indicazione di appartenenza, ma anche qualificati tutti come persone "che donarono la vita perché l’Italia fosse libera e giusta". A denunciare il fatto Arnaldo Bibo Cecchini, attivo professare della Facoltà di Architettura di Alghero, che, in una lettera aperta, chiede rispetto al Sindaco della cittadina catalana. «Non so per quale pasticcio, disattenzione, sciatteria sia stata fatta una lapide con quella scritta –dice il professore- lei non è irragionevole e non è sciocco, si renderà conto che essa è intollerabile. Se fosse stata fatta consapevolmente sarebbe un tentativo mostruoso di stravolgere la storia, una barbarie culturale».

mercoledì 23 aprile 2008


25 aprile 2008: avanti popolo

Dopo la vittoria della destra oggi più che mai va difesa la democrazia



«Il 25 aprile è la data fondante della nostra democrazia repubblicana». Queste parole rappresentano un valore assoluto ed imprescindibile sempre, ma oggi è ancora più urgente ribadirlo
In Italia oggi si corrono nuovi pericoli per la tenuta del sistema democratico, si vuole riscrivere la storia, anzi censurarla, si vuole riscrivere la Costituzione, anzi annientarla. Le destre oggi, rese ancora più forti dal risultato elettorale e dall'assenza della sinistra, dei comunisti, dal Parlamento, diventa più aggressiva, offensiva, pericolosa.

«Festeggiare questo 25 aprile è un fatto doppiamente importante: in ricordo di chi liberò il Paese dal nazifascismo e come monito per i rischi che il nostro Paese corre, soprattutto oggi, con la peggior destra al potere» afferma Pino Sgobio del Pdci.


«Dopo l'azzeramento della rappresentanza parlamentare della Sinistra – continua Sgobio - dopo gli attacchi al sindacato, è l'ora dell'ignobile campagna contro la Resistenza partigiana. L'aria è pesante e occorre che le forze democratiche, di sinistra e antifasciste reagiscano a questa ondata reazionaria e restauratrice partecipando in massa alle manifestazioni per celebrare il 25 aprile, atto di nascita dell'Italia antifascista e democratica».

Gustavo Selva, senatore uscente del Pdl, propone l'abolizione della festa nazionale del 25 aprile, ad Alghero il sindaco di Forza Italia Marco Tedde vieta Bella Ciao, il Giornale di Berlusconi impiega ben due pagine per attaccare la festa della Liberazione dal fascismo.


Una festa che divide, accusa la destra. E la risposta deve essere sì, che divide antifascisti da fascisti, rifiutando qualunque appello alla pacificazione, perché “repubblichini”, sostenitori del nazifascismo e partigiani non erano la stessa cosa.

La sinistra, i comunisti, hanno un compito importante, fondamentale: difendere la Memoria storica dagli attacchi revisionisti, vigilare sulla tenuta democratica del Paese.

Così il 25 aprile non resta solamente una ricorrenza da festeggiare, ma un momento alto, tra i più alti, di lotta politica per riaffermare, ora e sempre, Resistenza.

«Tedde paventa disordini, spera ci pestino come a Genova?»

Questi baldi signori che forse si commuovono solo con “Meno male che Silvio c’è” vogliono insegnarci a stare al mondo. Anche i Comunisti Italiani invitano tutti in piazza Municipio a cantare "Bella Ciao"

ALGHERO - «Il Sindaco che paventa disordini e considera i pugni chiusi dei comunisti e dei socialisti una provocazione. Spera che le forze dell’ordine siano al suo servizio e ci pestino come a Genova durante il G8? L’assessore Conoci, che ha cambiato nella vita più volte partito e schieramento che cravatta, avendo dimenticato in fretta la sua militanza nella Rete di Leoluca Orlando, nella lista di Alghero Viva e nella lista Dini, definisce Bella Ciao “un bel motivetto” che “può essere cantato nelle feste di partito” e così si pone in posizione equidistante tra i fascisti e gli antifascisti. Questi baldi signori che forse si commuovono solo con “Meno male che Silvio c’è” vogliono insegnarci a stare al mondo. Null’altro di utile può esser loro replicato e ci auguriamo che perseverino nelle loro dichiarazioni sulle quali ormai si dibatte a livello nazionale. Che figura stiano facendo quanto a conoscenza della storia e della storia della cultura popolare è evidente a tutti». I Comunisti Italiani replicano alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Alghero e si appellano ai “compagni” di ogni formazione affinché superino le divisioni e, quelli che definiscono, gli inutili protagonismi. «Invitiamo tutti i militanti della sinistra alla massima solidarietà ed unità, i nostri concittadini a dare una dimostrazione di civile resistenza al tentativo reiterato ed ottuso di riscrivere la storia d’Italia. Il 25 Aprile tutti in piazza Municipio a cantare Bella Ciao».

Tributo ai partigiani

"Egregio Sindaco"... "mi spiace che sconfini in tale intollerante ed intollerabile autoritarismo"

Elias Vacca scrive a Marco Tedde

"Egregio Sindaco,
faccio seguito al cordiale colloquio tra noi intercorso nel quale ti ho espresso il mio disappunto per la tua decisione di impedire, ancora una volta, alla banda musicale cittadina la esecuzione di BELLA CIAO durante le celebrazioni per il 25 aprile, Festa della Liberazione Nazionale dal NAZIFASCISMO.
Nel corso della nostra conversazione hai motivato questa tua scelta con la considerazione per cui BELLA CIAO "la cantano quelli che alzano il pugno chiuso nei cortei", i comunisti come me insomma, e quella per cui BELLA CIAO è una canzona che "divide".
Con ciò hai detto una cosa giusta e una sbagliata: quella sbagliata è che BELLA CIAO sia patrimonio dei soli comunisti o del primo che se la prende; quella giusta è che BELLA CIAO divide. Certo, divide gli antifascisti dai fascisti. Hai detto tu stesso in più occasioni che, salva la compassione per i vinti c'è stata prima del 25 aprile una parte giusta e una sbagliata: quella giusta cantava allora BELLA CIAO. Poiché l'antifascismo è un valore costituzionale condiviso da comunisti, socialisti, sardisti, cattolici, repubblicani e liberali, BELLA CIAO è una canzone di tutti. Mi dispiace che tu, persona abitualmente tollerante sconfini ancora una volta in tale intollerante ed intollerabile autoritarismo. Ciò detto ti significo, al cospetto della città, ed invito a fare altrettanto le altre autorità partecipi al corteo che si riconoscano ancora nell'antifascismo, che pur chiamato alla vigilia della scadenza della mia carica istituzionale a partecipare alle celebrazioni per il 25 aprile, vi parteciperò non dalla parte istituzionale, ma da quella della gente comune che segue il corteo e ancora commuovendosi canta liberamente OH BELLA CIAO. "

Un Saluto
On. Elias Vacca

tratto da http://www.eliasvacca.it/

martedì 22 aprile 2008

La vignetta di Vukic


Il sindaco a “Il Giornale”: Forze dell’ordine contro pugni al cielo

Interverranno se ci saranno gli estremi della provocazione
ALGHERO - Se qualcuno nel corteo intonerà “Bella Ciao” non succederà assolutamente nulla, «a meno che non ci sia qualche estremista di sinistra che cominci ad alzare i pugni al cielo. Ma non sarò io a giudicare, se ci saranno gli estremi della provocazione interverranno le forze dell’ordine». E’ quanto avrebbe dichiarato Il Sindaco di Alghero, Marco Tedde, in un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, e pubblicata questa mattina in un articolo dal titolo “Io, il sindaco che ha vietato Bella Ciao”. Il divieto imposto alla manifestazioni del 25 aprile di Alghero sta scatenando un putiferio. «E’ un putiferio creato ad arte –ribadisce Marco Tedde nell’intervista- visto che quest’anno non c’è assolutamente nessuna novità rispetto al passato. La scelta del cerimoniale del nostro Comune, che io come Fi prima e come Pdl adesso guido dal 2002, di togliere questa canzone risale a quattro anni fa. Il fatto è che oggi c’è un deputato del Pdci non rieletto, Elias Vacca, che va in cerca di visibilità. Ecco perché il caso si è scatenato ora». Il sindaco di Alghero ricorda ancora il cerimoniale «prevede che si suoni soltanto l’Inno di Mameli –sottolinea Tedde- perché solo l’inno nazionale è adatto a rappresentare il significato di questa ricorrenza. Dopo il 2003 abbiamo deciso di dare maggiore solennità alla Festa della Liberazione. Alla nostra manifestazione partecipano tutti, i reduci, le associazioni partigiane, persino gli agenti segreti che di solito non vanno da nessuna parte... C’è un corteo ufficiale della città che, accompagnato dalla banda, si ferma per deporre corone d’alloro dove ci sono lapidi che ricordano i caduti. Spero che quest’anno non ci siano problemi, così com’è stato sinora».


Nella foto Marco Tedde

fonte: www.alguer.it

lunedì 21 aprile 2008

25 aprile

clicca sull'immagine

Il 25 Aprile si terrà, ad Alghero, una manifestazione in ricordo della Liberazione dal Fascismo.Sono invitate a partecipare tutte le persone che si riconoscono nell’antifascismo per cantare,tutti insieme, “Bella Ciao”.

domenica 20 aprile 2008

25 Aprile: ad Alghero messa all'indice "Bella Ciao"!!!

Nell’Italia revisionista che oggi si trova al Governo del Paese un inciucio razionario che probabilmente riuscirà anche a smontare la Carta Costituzionale, può succedere davvero di tutto. Ed infatti è successo davvero molti di noi potevano attendersi ma che non può essere in alcun modo tollerato: ad Alghero, cittadina di 40 mila abitanti in provincia di Sassari, il signor Sindaco Marco Tedde, Forza Italia, ha deciso che per le prossime celebrazioni del 25 aprile non potrà essere intonato dalla banda musicale del paese il canto partigiano Bella Ciao. La motivazione, secondo il signor Sindaco, scandalizzato da chi manifesta “con il pugno chiuso rivolto al cielo” è quella di “non alimentare ulteriori divisioni”. Sembra davvero che qualcuno stia da subito iniziando a mettere in scena il copione che noi paventavamo. Prove tecniche di regime?
Revisionismo, becero, della peggiore specie, che mette in discussione anche le origini stesse della nostra Repubblica, la lotta di liberazione dal nazifascismo, condotta in primo luogo dai comunisti, ma di sicuro anche da tutte le forze democratiche che poi hanno scritto la Costituzione di questo Paese, fondando l’Italia democratica e antifascista che oggi è messa in discussione. Nella fase attuale, anche quelle culture, cosi diverse da quella comunista, che comunque tenevano a rispettare le fondamenta costituzionali e l’alto senso civico della politica nei confronti delle istituzioni e del popolo sovrano, sembrano essere scomparse. Ci troviamo di fronte invece un nemico davvero pericoloso, che si insinua negli anfratti culturali, sociali ed economici della nostra vita, che mira a destrutturare non solo la cultura e la prassi comunista, ma anche qualsiasi barlume di socialità e di conflitto, in nome del pensiero unico neoliberista reazionario.
Faremo una ferma opposizione contro tutto questo, oggi più che mai che le istanze antifasciste che sono proprie del nostro popolo non sono adeguatamente rappresentate in Parlamento. Solidarizzeremo con la cittadinanza di Alghero, ricordando i compagni partigiani morti nella Resistenza per dare all’Italia un futuro democratico, cantando il 25 aprile, su tutte le piazze del nostro paese, gli inni partigiani che costituivano il tessuto culturale di Resistenza che è riuscito a liberarci dal nazifascismo e che oggi rappresentano un baluardo identitario contro chi ha deciso di cancellare il passato ed allo stesso tempo il futuro del nostro Paese.

Stefano Perri
Coordinamento Nazionale FGCI

La Vignetta di Marco Vukic


Diliberto sul risultato elettorale

sabato 19 aprile 2008

Il sindaco di Alghero vieta "Bella Ciao" per il 25 Aprile

Marco Tedde ha deciso che la banda Dalerci non suonerà la storica canzone di Liberazione «perche divide». «Intollerabile autoritarismo - tuona Elias Vacca - divide i fascisti dagli antifascisti»

ALGHERO – Marco Tedde vieta alla banda “Dalerci” di suonare “Bella Ciao” in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, (l'anniversario della rivolta armata partigiana e popolare contro le truppe di occupazione) ma ad Alghero scoppia la polemica. Durissime le parole del deputato algherese uscente Elias Vacca, che in una nota afferma che «poichè l'antifascismo è un valore costituzionale condiviso dai comunisti, socialisti, sardisti, cattolici, repubblicani e liberali, "Bella Ciao" è una canzone di tutti». Il primo cittadino si è difeso affermando telefonicamente che vuole evitare «ulteriori divisioni, spesso manifestate con il pugno chiuso rivolto al cielo durante i cortei». Elias Vacca risponde seccamente che la cosa sbagliata del sindaco è che «Bella Ciao sia patrimonio dei soli comunisti o del primo che se la prende, quella giusta è che divide: i fascisti dagli antifascisti, appunto». Vacca parla apertamente di «intollerante e intollerabile autoritarismo» da parte di Tedde e annuncia che parteciperà alle celebrazioni non dalla «parte istituzionale, da quella della gente comune che segue il corteo e ancora liberamente canta "Bella Ciao"». E invita tutte le autorità che parteciperanno al corteo e che si riconoscono ancora nell'antifascismo a fare altrettanto.


Discussione sul Forum di Alguer.it. Clicca qui

venerdì 18 aprile 2008

I Comunisti Italiani favorevoli all'appello "Comunisti Uniti"

La segreteria del Pdci, riunita per l'analisi del risultato elettorale e della situazione politica, in una nota risponde positivamente all'appello “Comunisti e Comuniste: cominciamo da noi. Ricostruire la sinistra”, firmato da comitati, movimenti, operai e intellettuali.

«Siamo disponibili -dice la nota della segreteria del Pdci- a partecipare convintamente al percorso proposto dai firmatari di “Ricostruire la sinistra” a partire dal Pdci, al Prc e da tutti i comunisti ovunque collocati in Italia»

Prma della riunione Diliberto ha lasciato alcune considerazioni:

«Vorrei rifare una rifondazione comunista come quando era tutta unita. E cioè , un partito medio-grande»
«Io ho dichiarato ieri, a nome della segreteria nazionale del partito,che siamo pronti a fare la riunificazione con PRC, naturalmente ora spetta a loro.
Adesso occorre ricostruire la sinistra iniziando dai comunisti. Quindi rimettendo insieme i 2 partiti comunisti e tutti gli altri comunisti che non si riconoscono in Rifondazione e nel Pdci».
«Prc e Pdci possono riunificarsi»
«aderiamo con convinzione all'appello che ci viene rivolto da intellettuali, lavoratori e luoghi di lotta e insieme a loro tantissimi militanti comunste e comunisti che non appartengono ai partiti, per ricostruire la sinistra iniziando da lì».
«Iniziamo dai comunisti».

---------------------------------------------------------------------

Invito tutti coloro che fossero interessati all'appello dei comunisti uniti, a visionare il sito http://www.comunistiuniti.it/ ed eventualemente firmare per aderire.

Sebastiano Deligios

giovedì 17 aprile 2008

Appello: COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI

Ricostruire a sinistra

Roma 17 aprile 2008
http://www.comunistiuniti.it/
Dopo il crollo della Sinistra Arcobaleno, ci rivolgiamo ai militanti e ai dirigenti del Pdci e del Prc e a tutte le comuniste/i ovunque collocati in Italia.

Siamo comuniste e comunisti del nostro tempo. Abbiamo scelto di stare nei movimenti e nel conflitto sociale. Abbiamo storie e sensibilità diverse: sappiamo che non è il tempo delle certezze. Abbiamo il senso, anche critico, della nostra storia, che non rinneghiamo; ma il nostro sguardo è rivolto al presente e al futuro. Non abbiamo nostalgia del passato, semmai di un futuro migliore. Il risultato della Sinistra Arcobaleno è disastroso: non solo essa ottiene un quarto della somma dei voti dei tre partiti nel 2006 (10,2%) - quando ancora non vi era l’apporto di Sinistra Democratica - ma raccoglie assai meno della metàdei voti ottenuti due anni fa dai due partiti comunisti (PRC e PdCI), che superarono insieme l’8%. E poco più di un terzo del miglior risultato dell’8,6% di Rifondazione, quando essa era ancora unita. Tre milioni sono i voti perduti rispetto al 2006. E per la prima volta nell’Italia del dopoguerra viene azzerata ogni rappresentanza parlamentare: nessun comunista entra in Parlamento. Il dato elettorale ha radici assai più profonde del mero richiamo al “voto utile”:risaltano la delusione estesa e profonda del popolo della sinistra e dei movimenti per la politica del governo Prodi e l’emergere in settori dell’Arcobaleno di una prospettiva di liquidazione dell’autonomia politica, teorica e organizzativa dei comunisti in una nuova formazione non comunista, non anticapitalista, orientata verso posizioni e culture neo-riformiste. Una formazione che non avrebbe alcuna valenza alternativa e sarebbe subalterna al progetto moderato del Partito Democratico e ad una logica di alternanza di sistema.
E’ giunto il tempo delle scelte: questa è la nostra:

continua a leggere sul sito del pdci
o su http://www.comunistiuniti.it/
Dove è possibile aderire ai "comunisti uniti" firmando l'appello.

La Sinistra Arcobaleno perde i pezzi. Pdci e Movimenti attaccano il Pd

Dopo l’Arcobaleno arriva la tempesta. Il progetto politico di sinistra perde i pezzi. E cerca la via per le prossime regionali mettendo in discussione l’alleanza con il Pd e la sua stessa esistenza. Ad alzare la voce principalmente sono il Pdci e la rete dei movimenti. Più ambigua la posizione del Prc, che da una parte affonda i colpi, dall’altra cerca di tenere in piedi la casa comune e parla di «Alleanza competitiva con il Centrosinistra regionale che, tuttavia, dovrà in quest’ultimo scorcio di legislatura recuperare collegialità e porre al primo posto la questione sociale».
Una partita a tre con una posta in gioco altissima e contorni tutti da definire. I Movimenti sono corteggiati, sia a livello nazionale che locale, dal Pd che ha bisogno di un’ala sinistra.
Il Prc ha investito tantissimo nel progetto Arcobaleno e da lì vorrebbe ripartire.
Il Pdci ha già archiviato la pratica e chiuso la porta in faccia al Pd e guarda con interesse altre forze, tra cui chiaramente i Movimenti.
Il tutto con meno di un anno di tempo prima delle prossime regionali.
Una bomba a orologeria innescata che espolde subito dopo il crollo elettorale. Mentre il leader del Pdci Oliviero Diliberto a Ballarò parla di «ricominciare da capo mettendo sotto i riflettori la falce e il martello», in Sardegna si riacutizza la tensione tra Prc e Movimento Sardista, con Claudio Cugusi che attacca e chiede «L’azzeramento di tutti gli organismi dirigenti della sinistra arcobaleno».
Ieri la replica del segretario regionale di Prc Marco Piras. «A sinistra c’è bisogno di un atto di umiltà, di collettiva assunzione di responsabilità, da parte di tutti, anche da parte di chi, come Cugusi e il suo Movimeno Sardista, ha imperversato in piena campagna elettorale lanciando appelli al voto disgiunto. Se la sua decisione sarà quella di percorrere strade diverse avrà tutta la nostra solidarietà».
«Dobbiamo coltivare una nostra proposta - sottolinea il deputato uscente del Pdci e candidato alla Camera Elias Vacca - una sintesi che non può avere questa forma nè lanciare il messaggio che ha lanciato. Un percorso veloce e autonomo dal quale nessuno può essere escluso e in cui nessuno può salire in cattedra considerandosi più importante di altri».
«Invece di vestire i panni più umili - attacca Cugusi - e proporre dal basso la costruzione della nuova sinistra, con tutti quelli - comunisti, socialisti, indipendentisti e di area sardista - che in Sardegna la pensano come noi e dichiarano di starci, c’è chi persevera nell’errore diabolico di una protervia vietata dalla storia e pure dalla matematica. Senza forme nuove e persone nuove, senza un collegamento tra la parola e l’azione, senza pratiche politiche che vietino la scomunica, nessuna sinistra sarda sarà mai costruibile insieme».
La richiesta di base è comune: una sinistra forte, radicata, autonoma, con un progetto fortemente autonomista e con una relazione nuova e reciprocamente rispettosa con il livello centrale, che ricuce la relazione con i movimenti, diretta da una nuova generazione di uomini e donne. Diverse però le vie individuate per arrivarci: «In Sardegna questo è stato il tratto distintivo della nostra ricerca in questi anni e in questa direzione indendiamo proseguire - spiega Piras - prendendo responsabilmente atto dei limiti ma non sottovalutando le potenzialità, in una relazione di alleanza competitiva con il Centrosinistra regionale». «Non faremo mai più un patto con quelli che hanno fatto di tutto per ucciderci - attacca Vacca - ingannando il nostro elettorato e promettendogli una rimonta su Berlusconi che già sapeva impossibile in cambio di un voto da dare con il naso turato. Preferiamo guardare a proposte interessanti e pacificamente rivoluzionarie come quelle dell’Irs ad esempio. Una cosa è certa, i partiti del 2006 non sono più sufficienti a se stessi nè alla sinistra».
«Le ragioni della sconfitta tragica della Sinistra Arcobaleno, sono nella presunzione di chi pensa di guidare il popolo e non è più capace di intervenire sulla complessa società sarda e non dialoga più, a differenza di altre forze, con i movimenti territoriali e di scopo», sottoliena Cugusi. «Esistono ragioni profonde di questa drammatica sconfitta che prescindono dalle responsabilita’ soggettive - chiosa Piras - e che, quindi, non giustificano le operazioni di sciacallaggio dei topi che abbandonano la nave che affonda. La Sinistra va rifondata a partire dalla sua dimensione sociale, dalla necessità di una sua tangibile innovazione sul terreno delle pratiche e delle rappresentanze
==============================

da La Nuova S ardegna GIOVEDÌ, 17 APRILE 2008
di Giovanni Bua

Anno Zero per la Sinistra: si riparta dall'eterodossia!

Sono contento di vivere questo lutto; ci sono voluti 3 giorni per elaborarlo completamente e fare un minimo di analisi lucida che cercherò di esprimere con coerenza a tutti i livelli.
Mi piace rispondere alle domande proposte per la discussione: partiamo da un dato concreto; i numeri elettorali che implacabilmente hanno segnato una disfatta storica, epocale: in tutte italia, e quindi anche in sardegna, la sinistra ha ottenuto il 3% che se sommato all 1% dei partiti/liste elettorali che presentavano il nostro storico orpello, saremo arrivati al 4,2%, non penso quindi che il problema sia la falce e il martello, penso anzi che se avessimo presentato un cartello elettorale con quel simbolo, avremmo ottenuto un risultato ancora più ridicolo.
L'ingenuità politica che mi contraddistingue, mi porta a credere che la falce e il martello, ognuno, dovrebbe averla nella propria anima, il problema, però è che la sinistra, oggi in italia, a livello collettivo e di massa non esiste più perche ha perso l'anima e quindi una ragione concreta e pragmatica di lotta.
Di chi è l'errore o meglio gli errori?
Penso che gli errori siano da imputare a tutti, dal primo dei dirigenti all'ultimo dei tesserati di base, non penso che tali errori consistano in un difetto di analisi teorica , quanto più in un approccio carente a livello di militanza...
Oggi è l'ora di una profonda autocritica...
Oggi è l'ora di discutere veramente dentro i partiti, cercando di dimenticare per un attimo chi dirige e dare eguale dignità a tutte le opinioni perchè oggi, secondo me, le opinioni di tutte le compagne e di tutti i compagni, soprattutto delle basi, sono la vera linfa vitale di un partito.
Ritengo che la sinistra debba riscoprire una militanza orizzontale votata alla territorializzazione, penso che la sinistra debba riconoscere che oggi, il culto della personalità per i dirigenti, debba essere superato perchè possiamo cambiare dirigente, possiamo cambiare repentinamente linea, ma l'elettorato e nella fattispecie la gente comune, non cambia.
Il mio auspicio è che la dirigenza faccia due passi indietro, e abbia l'umiltà di convocare un congresso straordinario, che non sia un occasione per una mera sostituzione di dirigenti ma sia l'occasione per cambiare veramente le cose in senso unitario...
Penso ad un congresso aperto a tutti, penso ad un congresso unitario con i compagni di rifondazione, penso ad un congresso dove i delegati siano scelti dalla base e non dai tavoli di presidenza...
Insomma oggi è necessario mettere provvisoriamente da parte il centralismo democratico...
so di essere eretico ed eterodosso, ma da oggi dobbiamo ripartire tutti daccapo.




Andrea Devoto

Fare Politica, a Sinistra, nel nome di Enrico Berlinguer

"A questo punto dobbiamo ricominciare da capo e ricominciare dai vecchi simboli, la falce e il martello. Berlusconi ha vinto di dieci punti percentuali, la sinistra e' praticamente scomparsa. Bel risultato quello raggiunto da Veltroni. "

"Vi chiedo oggi e soprattutto dopo la campagna elettorale di fare politica, a Sinistra, nel nome di Enrico Berlinguer. "

Oliviero Diliberto, segretario PdCI

mercoledì 16 aprile 2008

Collage

Un pò di stampa estera, un pò di commenti internazionali, un pò da qui un pò da li

  • Los Angeles Times : "In Italia il crimine paga, e ti fa eleggere".

    "In Italia le elezioni del 62° governo in 63 anni , evidenziano la lunga serie di problemi irrisolti che minano il Paese, che una volta era un’ icona mitica della cultura.
    Un meraviglioso, romantico Paese, con paesaggi e piazze mozzafiato, rinomato per il cibo, la moda e “la bella figura”, l’Italia è oggi una terra in cui prolifera la corruzione, il degrado economico, l’inerzia politica, la dilagante impunità, e un rapido declino dello standard di vita.
    L’inflazione è tra le più alte dell’Europa Occidentale, la crescita la più bassa.
    Ha il record dipersone che si sentono più poveri che mai.
    Il sistema giudiziario raramente funziona: i casi possono durare per decenni, i parlamentari italiani sono i più pagati, ma i meno efficaci, una casta che trascina il Paese nel baratro.
    “Col suo stile politico bizantino e decadente, L’Italia è a un punto di non ritorno” ha detto il sociologo Luca Ricolfi, autore di una dura critica “L’arte del non-governo”

    Silvio Berlusconi, il “flamboyant billionaire tycoon”, che a 71 anni sarà il Primo ministro per la terza volta.
    Nonostante ha proposto una misura di stabilità, egli è fortemente accusato di arricchire se stesso, il suo impero mediatico e i suoi seguaci. "

  • Daily Telegraph : "Berlusconi di nuovo a processo"
    By Malcolm Moore

    "Certe cose non cambiano mai in Italia. Silvio Berlusconi è stato nuovamente eletto Primo Ministro in lunedì, ma dal venerdi egli sarà di nuovo sotto processo a Milano.
    I Miserabili record del Sig.Berlusconi, le gaffe comiche, e i problemi con la legge non gli saranno d’ostacolo per investire la più alta carica dello Stato. Egli ora ha una maggioranza abbastanza grande per governare 5 anni.

  • New York Times : "Economia in difficoltà, l'Italia frustrata sceglie Berlusconi".

    Silvio Berlusconi
    , l’eccentrico bilionario che già domina la vita pubblica dell’Italia, ottiene di nuovo il potere politico alle elezioni terminate lunedi.

    Con una debole economia e un'alta frustrazione l'Italia che ha perso terreno col resto d'Europa, era scontato che gli italiani avrebbero votato per il sig. Berlusconi come il meno peggio dopo che la nazione ha resistito a due anni di inerzia di un fratturato centro-sinistra.
    Respingendo il Primo Ministro uscente, Romano Prodi, gli italiani hanno scelto un uomo, le cui commedie, le collusioni. gli scandali di corruzione, i rapporti con la moglie e i partner politici, la sua sempre più folta capigliatura, fanno molto successo di pubblico.

  • L’Indipendent: “Berlusconi di nuovo al potere grazie all’alleato post-fascista”

    un ritorno indesiderato, Berlusconi ha ora i numeri per governare, un chiaro mandato, ma saprà riuscire nell'impresa? "Se ci basiamo sulle preformace del passato, Berlusconi è un politico vecchio stampo, che pensa soprattutto ai suoi interessi e di quelli che possono aiutarlo. Ma forse ora cambierà".

  • Le Figaro

    Berlusconi è sopravvissuto ai magistrati, ai fracassi in economia e anche al ridicolo, ed è sempre più il dominatore incontrastato del suo schieramento. La sconfitta del 2006 sembrava la fine della sua corsa ma gli ha messo la voglia di rivincita".

  • El Pais

    il leader della destra ha ormai 71 anni e tre governi sulle spalle. Sarebbe consolatorio pensare che questo lo convincerà a non riproporre i suoi sforzi per salvare dal carcere sé e i suoi amici e mantenere i suoi privilegi".

Un disastro, ma dobbiamo ripartire!

Un disastro, un disastro di proporzioni impreviste e quindi tanto più grave, un disastro per la sinistra, un disastro per il paese. Ciò che sapevamo era che la caduta di Prodi avrebbe aperto le porte alla destra. Ciò che non siamo riusciti a prevedere è che la sinistra italiana sarebbe stata cacciata dal Parlamento e ridotta ai minimi termini.
Ieri notte ho avuto modo di partecipare a due trasmissioni televisive, su Eco TV e su La 7. In entrambi i casi gli esponenti del PD invece di preoccuparsi della vittoria di Berlusconi, festeggiavano per l’uscita della Sinistra dal Parlamento “ fatto storico”.
La trappola mortale è scattata su di noi. Sono riusciti a scaricare sulla Sinistra tutte le malefatte del Governo Prodi, tutte le delusioni, tutte le incazzature; sono riusciti a convincere la nostra gente della favola della “ straordinaria rimonta”, sono riusciti a bere il nostro sangue senza pagare alcun prezzo.
Tante sono le nostre responsabilità. Siamo andati disarmati ad una guerra.
Per senso unitario abbiamo lasciato in armadio l’orgoglio delle nostre bandiere, per responsabilità nazionale abbiamo evitato la rissa con il PD, per coerenza non abbiamo mentito sui nostri limiti e sui nostri errori.
Iacopo Venier

Cos'è il voto utile signora maestra?

Oggi impariamo Il voto utile.

Cos'è il voto utile signora maestra?

Allora, il voto utile è quella cosa che quando vai a votare, qualcuno ti dice "vota me, perchè sennò vince quell'altro che è peggio di me".
Signora maestra, ma cosa significa votare?
Votare è quella cosa che facciamo tutti quando diventiamo grandi per scegliere le persone che prenderanno delle decisioni molto importanti sul funzionamento di tutta l'Italia. Il giorno delle elezioni milioni di persone in tutta Italia vanno nelle scuole, entrano in una cabina e fanno una X su un foglio di carta: la X la fanno sopra un simbolo che rappresenta un partito, un gruppo di persone che si sono riunite e che condividono tutte la stessa idea su come fare funzionare l'Italia.
Il gruppo di persone che prende più voti vince le elezioni: vincere le elezioni significa che tra tutti i gruppi che si presentano solo una parte di questi sarà quella che prenderà le decisioni su come fare funzionare l'Italia.
E gli altri, signora maestra, e gli altri che fine fanno?
Vanno tutti - diciamo i più votati - vincitori e vinti, in due palazzi, uno per i giovani e l'altro per i più anziani, si chiamano Camera dei deputati quello dei più giovani e Senato quello dei più vecchi. Stanno tutti lì, ma le decisioni le prende solo il gruppo che ha preso più voti, quello che ha vinto le elezioni.
Signora maestra, ma gli altri, quelli che perdono, cosa fanno se tanto le decisioni le prendono tutte quelli che vincono?
Quelli che perdono fanno una cosa che si chiama "opposizione". Opposizione significa che quando chi vince sceglie come far funzionare tutto lo Stato, quelli che non sono d'accordo dicono cosa secondo loro è sbagliato e come vorrebbero farlo loro.
Signora maestra, ma se tanto non decidono, a cosa serve che dicono che è sbagliato?
E' come quando tu e giuseppe stavate bisticciando l'altro giorno perchè tu volevi fare merenda e giuseppe voleva disegnare: io ho ascoltato tutti e due, e alla fine ho preso una decisione. Alla fine abbiamo tutti disegnato, ma questo non significa che ascoltarti sia stato inutile.
Signora maestra, ma prima ci stava dicendo del voto utile, cos'è questo voto utile?
Il voto utile è una cosa complicata.
Il voto utile è una cosa che succede quando ci sono tanti che vorrebbero prendere le decisioni, e qualcuno dice "Vota me perchè c'è uno che è il peggiore di tutti, e se non mi voti vince di sicuro lui".
Signora maestra, non abbiamo capito.
Facciamo finta che tu vuoi fare merenda, giuseppe vuole disegnare e mario vuole fare giocare a calcio. Io vorrei fare merenda, perchè di disegnare non ne ho voglia, ma quello che non sopporto più di tutto è giocare a calcio.
Allora giuseppe viene da me e mi dice: guarda che se tu non ci fai disegnare, finisce che poi dobbiamo tutti giocare a calcio, e poi è peggio per te. Allora io, che non sopporto di giocare a calcio, dico che vorrei disegnare come dice giuseppe, perchè almeno così non sono costretta a fare una cosa che non mi piace.
Allora alla fine ci farà disegnare, signora maestra?
No, non vi farò disegnare. Alla fine andremo tutti a giocare a calcio.
Perchè andremo tutti a giocare a calcio? Non aveva detto che lei odia giocare a calcio?
Sì, io non sopporto di giocare a calcio, ma se tanti vogliono giocare a calcio alla fine tutta la classe deve giocare a calcio.
E la Merenda, signora maestra, lei in realtà voleva solo fare merenda, se tanto alla fine dobbiamo giocare lo stesso, perchè lei non ha detto che voleva fare merenda come dicevo io?
Perchè credevo che così non avremmo giocato a calcio.
E mi sbagliavo, perchè alla fine sono costretta a giocare a calcio che io non sopporto, e l'unica consolazione sarà che al massimo potrò sperare che qualche volta invece di giocare a calcio disegnamo.
Ma in realtà quello che volevo fare io era fare merenda!!! Non era né disegnare né giocare a calcio!!
Sì, ma cosa c'entra il voto utile con il calcio con il disegno e con la merenda?
Bambini, vedete, il voto utile è come ho fatto io: io volevo fare merenda, ma mi hanno detto che se volevo evitare il calcio dovevo fare una cosa "utile" e chiedere anch'io di disegnare, che è una cosa che dopotutto è un po' meglio del calcio.
Io ci ho creduto, e ho chiesto di disegnare, ma alla fine comunque abbiamo giocato a calcio e ora nessuno sa che io in realtà volevo solo fare merenda!!!!
Maestra, ma anch'io volevo fare merenda!!
Anc'io maestra! E anche a me hanno detto che se volevo evitare il calcio dovevo chiedere di disegnare!
Anche a me hanno detto lo stesso!
Anche a me!
Maestra, ma se lei non ci diceva queste cose noi credevamo tutti che volevamo disegnare, mentre in realtà ci sono tante persone che vorrebbero fare merenda...
Signora maestra, ma cosa c'entra questo con la cosa di votare?
Vedete bambini, votare è una cosa importantissima.
Vi ho detto prima che votare è una cosa che serve per decidere come fare funzionare il paese, da chi fare prendere le decisioni, e ognuno deve votare quelle persone con cui condivide le stesse idee.
Se a te piace fare merenda, e tu sei candidato, io voto te perchè anche a me piace fare merenda. Se siamo in tanti che vogliono fare merenda, alla fine magari potremo anche vincere e decidere che tutti insieme faremo merenda. Magari potremmo anche perdere, però la merenda sarà sempre un'alternativa al calcio per quando gli altri si stancheranno di giocare a calcio.
Se invece per paura di giocare a calcio voto per giuseppe che vuole disegnare, come abbiamo detto prima, allora comunque vadano le cose comunque non ci sarà mai la possibilità di fare merenda, e la mia idea non conterà più niente...
Il voto utile è proprio questo: quando per paura della cosa peggiore ne votiamo un'altra che crediamo che sia "meno peggio", e poi ci accorgiamo che nel frattempo abbiamo buttato l'unica possibilità che avevamo di esprimere le nostre idee.
Signora maestra....
Sì?
...veramente noi non l'abbiamo mica capito cos'è questo voto utile...
Siamo senza rappresentanza parlamentare.
Si riparte da zero.
Per ricostruire una casa dove si coltivano le idee, non il falso utilitarismo.

Marcello Simula
(dal forum di Alguer.it)

martedì 15 aprile 2008

Puzzle

Bertinotti difende il progetto della Sinistra Arcobaleno:

"Abbiamo cinque anni di tempo per costruire una nuova sinistra", Serve una nuova sinistra, e la Sinistra Arcobaleno non è che l'inizio. Occorre ripartire da questo nucleo e allargarlo, la sinistra in Italia deve trovare una sua ragione, sulla base dell'analisi delle ragioni della sconfitta di oggi. Una in particolare: Siamo stati troppo lontani dai cancelli delle fabbriche, dando l'idea di essere diventati un partito d'opinione: ci è mancata l'inchiesta". “il risultato negativo rende più urgente l'avvio di una fase costituente già da domani".

Oliviero Diliberto , Sinistra Arcobaleno non va da nessun parte, ricominciare da PdCI:

«Vorrei dire alle compagne e ai compagni dei Comunisti italiani che in tutta Italia: è l'ora dei nervi saldi, calma e gesso. Continuiamo un po' ammaccati ma il partito prosegue con serenità, tranquillità e fermezza.Sinistra Arcobaleno è stata giudicata da quei milioni di elettori che non l'hanno votata. Veltroni si è assunto una responsabilità storica, tragica: non fare alleanze, drenare voti a sinistra, non aver recuperato niente al centro e dare dieci punti a Berlusconi. La sinistra così com'è non va da nessuna parte. Dobbiamo ricominciare dalla falce e martello».

Titti Di Salvo - Sinistra Democratica – Andare avanti con Sinistra Arcobaleno:

"Bisogna andare avanti comunque, anche se si perde qualche pezzo (pdci), confido sul fatto che prevalga l'idea che non è possibile lasciare il Paese in mano a Berlusconi e alla Lega. Una scelta diversa sarebbe un boomerang"

Alfonso Pecoraro Scanio Sinistra Arcobaleno non deve naufragare:

“E' una sconfitta netta, oltre ogni previsione. Come Verdi convocheremo un congresso straordinario per fare il punto della situazione. E' ovvio comunque che la Sinistra Arcobaleno non può e non deve naufragare. Occorre rilanciare la presenza della sinistra nel Paese, visto che il Pd è riuscito nell'incredibile missione di far vincere Berlusconi e sconfiggere la sinistra. Peccato…La politica si può fare anche fuori dal Parlamento”

domenica 13 aprile 2008

Veltrusconi: in pericolo è la democrazia!

Oggi è il silenzio. Mentre i telegiornali parlano, loro malgrado, della nascita di uno splendido orsetto in una altrettanto splendida riserva naturale della Svizzera, scopriamo come le maschere tenute a fatica durante questa lunga ed estenuante campagna elettorale, siano state impudicamente gettate via dalle forze politiche che si candidano all’inciucione per il Governo del Paese, a discapito della classe operaia e di milioni di cittadini che si vedrebbero privati dei più basilari diritti democratici di natura civile e sociale.
Risulta infatti chiaro che sia il Popolo delle Libertà che il Partito Democratico, nelle ultime ore disponibili, abbiano sensibilmente alzato il tiro rispetto ai loro intenti conservatori e in qualche caso reazionari. Entrambe le forze politiche hanno da tempo dichiarato di essere disponibili ad un aggiornamento della Costituzione, schiave del ricatto nordista della Lega e del vuoto nuovismo in nome della cancellazione delle forze politiche minori e di un presidenzialismo di stampo quasi autoritario. Si profila l’ipotesi che il Veltrusconi diventi stampella di se stesso, allontanando sempre di più i cittadini dalla partecipazione e dalla libera scelta democratica. Il PdL dichiara di voler riscrivere il libri di scuola, allunga le mani sulla Presidenza della Repubblica e sostiene che Mangano, il famigerato stalliere di Arcore, debba essere considerato un eroe, mentre Dell’Utri appare coinvolto nella scabrosa vicenda della compravendita dei voti degli italiani all’estero, dopo che Berlusconi ha per l’ennesima volta accusato gli avversari di brogli.

Veltroni sostiene che in Italia non esistono precari, un insulto per tutti i giovani italiani e purtroppo anche per i meno giovani, e si ostina inoltre a spiegare come fosse naturale essere dirigente nazionale della Fgci e non essere comunista, un insulto questo rivolto invece direttamente a tutti noi, che quotidianamente ci battiamo per il progresso e per il cambiamento in senso socialista della nostra società.

In questo quadro scabroso c’è chi ancora ha il coraggio di parlare di voto utile, sottacendo che l’unica utilità di una preferenza assegnata al PD e al PdL è diretta semplicemente al rafforzamento dei loro leader, che con un Parlamento sostanzialmente monocolore, avrebbero la possibilità di imbavagliare definitivamente i processi democratici conquistati faticosamente dai nostri nonni e dai nostri padri, con la Resistenza e con decenni di lotte per l’avanzamento dei diritti e della giustizia sociale. Per evitare questo è necessario che ogni cittadino, ogni giovane in particolare, sia consapevole, dello stretto passaggio alla quale è chiamata la nostra democrazia, in nome della sopravvivenza degli ideali che hanno costruito l’Italia, in nome del progresso sostenibile e di un futuro di sviluppo sociale. A chi pensa di astenersi chiediamo di riflettere, di sostenere la nostra grande battaglia di democrazia, considerando che se un diritto non viene sostenuto ed esercitato, prima o poi viene soppresso.

Ci rivolgiamo dunque a tutte le ragazze ed i ragazzi che sentono sulla loro pelle l’imminenza di un fallimento o l’impossibilità di migliorare. La Sinistra Arcobaleno rappresenta l’unico baluardo democratico al quale appigliarsi prima che il nostro paese sprofondi nel baratro della barbarie.


Stefano Perri

Coordinamento Nazionale FGCI

sabato 12 aprile 2008

Oliviero Diliberto chiude la campagna elettorale a Nuoro

di Sebastiano Deligios
video di Marco Mura
Oliviero Diliberto – segretario nazionale del pdci- a Nuoro conclude la campagna elettorale e non risparmia niente e nessuno. Critiche alla situazione politica attuale, ai privilegi e le "sconcezze" dei politici, anche del suo stesso partito e della stessa sinistra. Ma soprattutto critiche per Il PD di Veltroni responsabile di consegnare L’italia a Berlusconi, e responsabile del piano di sterminazione della Sinistra. Diliberto conclude con i propositi per rifondare una sinistra forte in Italia, una sinistra che riscopra il valore della diversità e l’attenzione alla classe debole, che rinunci ai salotti e che si ispiri agli insegnamenti di lealtà coerenza e morale di Enrico Berlinguer.
il video:
parte 1


parte 2

parte 3

parte 4

parte 5

parte 6 (ultima)


Ecco il discorso di Oliviero Diliberto:

"Questa è campagna elettorale più strana, più anomala degli ultimi 20 anni:
è cambiato tutto, prima si votava Centro Destra o Centro Sinistra, un sistema bipolare, c’erano due coalizioni che chiedevano di poter governare, adesso il sistema è completamente cambiato, c’è
una DESTRA FASCISTA della Santanchè
una DESTRA MERCANTILE di Berlusconi
un CENTRO MOLTO CONSERVATORE di Casini
un CENTRO UN PO’ MENO CONSERVATORE Di Veltroni
poi LA SINISTRA, la nostra.

Il centro sinistra, che governava alternandosi con la destra dal ’96, non c’è più.
Veltroni ha deciso di terremotare il centro sinistra e sterminare la sinistra.

Veltroni dice "noi del PD andiamo da soli", ma non è vero, hanno tagliato fuori solo la sinistra e hanno imbarcato di tutto:

DI PIETRO
Che per due anni ha litigato tutti i giorni con gli altri ministri dello stesso governo, ricordiamo ad esempio i megafoni in piazza contro Prodi. Si è occupato di tutto, tranne ciò che doveva fare: il ministro dei trasporti .
Veltroni dice che è la sinistra che ha terremotato Prodi.
Noi per lealtà abbiamo sempre votato tutto anche contro i nostri ideali, per fedeltà a Prodi e oggi paghiamo il prezzo più alto con i nostri elettori.
Il governo è stato fatto cadere dai terminali dei poteri forti, da Mastella e da Dini, Mastella per punizione divina è rimasto fuori, salta un giro, ma Dini c’è ancora.
Di pietro ha affossato la commissione d’inchiesta sul G8, Veltroni non può chiedere la verità sul G8 perché si è alleato con chi la affossata.
Di pietro non rappresenta un pericolo per il potere.

RADICALI
Che storicamente sono rompiscatole, e hanno iniziato a protestare prima ancora della campagna elettorale. Pannella ha fatto lo sciopero della sete per ottenere seggi in più.
Una volta lo sciopero della fame e della sete lo facevano personaggi importanti per avere l’indipendenza dell’India dall’Inghilterra, non per avere seggi in più.

BINETTI
Che prende ordini dalla conferenza episcopale italiana. Nota perché porta il cilicio, e io non ho niente in contrario, ma non voglio che lo faccia mettere a me il cilicio. Questo si chiama laicità dello stato. Come metterà d’accordo, Veltroni, la Binetti con la Bonino?
La Binetti
in un’intervista ha detto che non voterà mai una legge per l’unione di fatto e quando questa notizia è stata divulgata si è arrabbiata moltissimo perché dice "mi avevano promesso che sarebbe stata passata dopo le elezioni"
Questo significa che è una campagna elettorale fondata sulle bugie.

GENERALE DELVECCHIO
Capo della missione in Afghanistan che ha detto:
Dobbiamo riaprire i bordelli, Dobbiamo tenere i gay lontani dall’esercito, Il nonnismo è una buona pedagogia
E questi stanno nelle liste del PD come ci stanno un sacco di industriali di cui un certo
MASSIMO CALEARO :
capolista del PD nel Nord Est, nel Veneto.
Hanno candidato il falco di confindustria, uno che rappresenta il padrone cattivo, che disse che Bossi aveva ragione quando propose lo sciopero fiscale, cioè non pagare le tasse, un reato.
Il PD non ha candidato VISCO che lotta contro l’evasione e candida CALEARO l’uomo dell’evasione fiscale.
IL PD, come la vecchia Democrazia Cristiana, ha scelto di stare dalla parte dei poteri forti, di chi comanda, del vaticano…


È una bugia che il PD va da solo, ha scaricato solo la Sinistra, ha fatto tutta la campagna elettorale attaccando la Sinistra,
La FINOCCHIARO
capogruppo al Senato del PD, che noi tutti sosteniamo come candidata a governare la Sicilia, ha detto "votate il PD, se proprio non volete votarlo, votare Berlusconi"
Ho pensato che avesse cambiato spacciatore quella mattina.
Abbiamo passato 15 anni tutti assieme contro Berlusconi e adesso nessuno dice niente

L’obbiettivo del PD-PDL è portare l’Italia nel sistema Americano, dove c’è l’alternanza tra partiti simili. Lavoreranno per cambiare la costituzione, la legge elettorale, per creare un sistema bipartitico, con due partiti simili.
PD e PDL si accusano di copiarsi il programma è evidente che sono uguali, per esempio:

L’articolo 18:
che dice "un lavoratore non può essere licenziato senza giusta causa" cioè a piacimento del padrone.
Il Prof. ICHINO, autorevole esponente del PD che sarà eletto alla camera, dice: "per modernizzare il mercato del lavoro in Italia, bisogna abrogare l’articolo 18"
Dietro la parola modernizzare c’è in realtà un arcaismo.
Prima del 1970 i lavoratori potevano essere licenziati a piacimento, abrogare l’artic.18 è un ritorno indietro, non è una modernizzazione.
L’accanimento contro l’artic.18 si spiega perché una volta abrogato i lavoratori sarebbero ricattabili. Questo è il disegno prima voluto da Berlusconi e ora anche dal PD.
Il Precariato:
la legge Biagi, si dice, è moderna.
La legge introduce 43 forme diverse di Precarietà. Molte delle quali hanno nomi in inglese come
Staff-vising, job-sharing ecc l’uso dell’inglese, in questo caso, mi fa pensare al "Latinorum" di Don Abbondio con Lorenzo: parole difficili per ingannare i poveri.
Qui in Sardegna, negli anni ’50, c’erano file di persone che aspettavano il lavoro giornaliero (che era come quello a chiamata di oggi) e i padroni sceglievano chi andava a lavorare e chi no. Ovviamente sceglievano coloro che non rompevano le scatole. Questo era stato abolito con le lotte dei nostri genitori, il divieto di interferenza dei rapporti di lavoro, ma questo c’era allora, e c’è anche oggi e si chiama CAPORALATO.
La Scuola:
fondamentalissima per la società.
Calearo a proposito della scuola dice "io di scuola so poco, però so che la riforma della Moratti era bellissima e moderna" (riforma governo Berlusconi)
Questa riforma reintroduce una cosa abolita nel 1962, ha reintrodotto che ha fine scuola elementare le famiglie possono scegliere se mandare i figli ai licei o ad apprendere un lavoro.
Come prima del ’62, quando si poteva scegliere se andare al Ginnasio o all’avviamento al lavoro.
Anche il PD appoggia la scuola di classe, i figli delle famiglie che se lo possono permettere studiano, gli altri imparano un mestiere da ragazzini.

Noi vogliamo portare l’obbligo scolastico a 18 anni per tutti, per investire sul senso critico, sull’intelligenza, la testa. Noi siamo alternativi a Berlusconi e al PD.
Non ci hanno voluto, perché l’obbiettivo è un sistema Americano, vogliono espellere tutti quelli che possono rappresentare i lavoratori, l’obbiettivo è che devi farti l’assicurazione privata per farti curare come in America.
Veltroni si è preso una responsabilità grandissima. Consegna il paese a Berlusconi, insieme avremmo potuto vincere, Veltroni ha scelto di perdere consapevolmente, per eliminare la sinistra.
Noi adesso andiamo insieme come Sinistra, è un risultato importante.
Oggi siamo insieme, chiediamo il voto sapendo che saremo l’Opposizione.
Siamo anche pronti a riaprire un ragionamento col PD, ma noi staremo all’opposizione, perché si metteranno d’accordo col PDL.
Noi Sinistra abbiamo davanti una lunga traversata nel deserto.

La sinistra Italiana è passata da essere la più forte d’Europa alla meno forte, il PD come hanno anche detto "non ha niente a che fare con la sinistra", vogliono il 35%, nel ‘76 il Partito Comunista Italiano prendeva il 34,3% da solo.
La sinistra Italiana oggi ha perso la S che sta per sinistra, tutti assieme noi oggi facciamo una roba microscopica, ecco il dramma.
Dobbiamo ricominciare, e per farlo ci sono due tematiche da prendere in considerazione:
PRIMO
NON DOBBIAMO AVERE PAURA DI ANDARE CONTROCORRENTE.

Contro il senso comune della gente, che è stato creato dai partiti avversari.
Oggi il metro di giudizio per valutare le persone è il denaro.
Per esempio gli insegnanti, quando ero ragazzo guadagnavano poco come oggi guadagnano poco.
Ma prima avevano un ruolo molto importante, perché la cultura aveva un valore. Oggi non contano più niente perché il denaro è quello che conta.
Si è realizzata la peggiore profezia di Marx: le idee dominanti sono quelle della classe dominante.
Chi non produce denaro non conta, i vecchi si arrangino, i portatori d’handicap non producono si arrangino, la Sinistra deve evidenziare le persone vere che non sono numeri dell’Istat.
Per troppo tempo abbiamo sbagliato, e per questo oggi paghiamo la disaffezione anche della classe operaia. E’ colpa nostra. Si sono sentititi non-rappresentati. I lavoratori nel Nord votano Lega o Berlusconi.
Tutto questo ci induce a riprendere il lavoro che fece grande la Sinistra, andare dai lavoratori, dai ceti deboli, dai disoccupati, da chi ha bisogno e molto meno nei salotti.
SECONDO
La cosa più importante e più difficile da fare.
I lavoratori che hanno perso la fiducia dicono "voi di sinistra siete uguali agli altri."
L’antipolitica è nata dagli sbagli della politica, dai privilegi dei politici, dalla sconcezza degli stipendi dei politici. Cosi siamo percepiti come tutti uguali.
Troppe volte nel nostro partito ho assistito a una corsa ai posti indecente.
Io ho lasciato il posto a un operaio simbolicamente, è un modo per dire che vogliamo i lavoratori nelle istituzioni e soprattutto per riscoprire il valore della diversità.
Non siamo tutti attaccatati alla seggiola.
Bisogna dimostrarlo lasciandola, la seggiola.

Per cui ho convocato i giornalisti e ho detto che non mi sarei candidato, perché posso continuare a fare politica anche fuori dalle istituzioni, tornerò a fare l’insegnante.
Bisogna dimostrare con i fatti, l’idea di diversità, dimostrare che la Sinistra ha valori diversi.
Ho fatto una campagna elettorale chiedendo voti per gli ideali di Sinistra, non per i miei interessi.
Il primo in Italia a parlare della questione morale è stato un grande dirigente Comunista Sardo, che ci ha insegnato modelli di comportamento, di essere sempre leali, coerenti, ci ha insegnato la sobrietà. Bisogna recuperare la fiducia del nostro popolo.
Vi chiedo oggi e soprattutto dopo la campagna elettorale di fare politica, a Sinistra, nel nome di
Enrico Berlinguer.

UN VOTO DECISIVO

No, non è una esagerazione indicare il voto di domenica e lunedì come decisivo. Lo è in primo luogo perché è in gioco la sopravvivenza della sinistra. Cioè la sopravvivenza dell'unica forza che si batte per la dignità di lavoratori e pensionati, per un futuro di pace, per una scuola pubblica, per uno stato laico, per i diritti civili di tutti: in definitiva per la democrazia. Il tentativo delle due maggiori forze è di cancellare la sinistra dal panorama politico.
E' la prima volta nella storia democratica dell'Italia che questo avviene. Lo vuole il Pdl perchè la sinistra è di intralcio alla sottomissione della società a un vero e proprio regime. Lo vuole il Pd che ha rotto con la sinistra rischiando di consegnare il Paese a Berlusconi e Fini. Lo vogliono padroni, banche, finanza, gerarchie ecclesiastiche. Il disegno è chiaro, evidente Tutta la campagna elettorale è stata impostata per cancellarci. I media si sono impegnati in modo talvolta indecoroso e apertamente di parte per facilitare questa operazione. La sinistra è scomparsa dai grandi mezzi di comunicazione. Si è tentato di giocare una partita a due fra Pdl e Pd facilitando la campagna delle due maggiori forze - peraltro identica nelle motivazioni - sul voto utile. Tutta questa manovra va denunciata con forza e soprattutto va fatta saltare con un voto secco, determinato a La Sinistra l'Arcobaleno. Per questo il voto del 13 e 14 aprile è un voto decisivo. Tutte le amarezze, il malessere, le critiche che pur ci possono essere rispetto a una esperienza di governo deludente vanno oggi superate per affermare il diritto al futuro degli interessi che abbiamo rappresentato e rappresentiamo. Questi interessi si chiamano centralità del lavoro, pace, diritti di libertà, uguaglianza. Questi interessi non sono superati da un capitalismo da giungla che, oggi come ieri, opprime la maggioranza della società con salari indecorosi e pensioni indegne, con la morte quotidiana di chi lavora, con la negazione dei diritti di libertà - dall'aborto al diniego di riconoscimento delle unioni civili -, con il precariato a vita.
Con il voto questa deriva si può arginare. Anzi, può nascere la speranza di una società e di un mondo migliori. I comunisti, come sempre, sono chiamati a fare la loro parte. E sono sicuro che la faranno.
Al voto e alla lotta, cari compagni.

Oliviero Diliberto
segretario nazionale del
Partito dei Comunisti Italiani
Sinistra Arcobaleno

Culturalmente contrari ai proclami di Berlusconi!!!

Berlusconi ieri ha come suo solito riservato per l’ultimo giorno di campagna elettorale una dichiarazione ad effetto: “aboliremo il bollo auto e moto”.

Proviamo però a capire di che si tratta. Quella sul possesso delle auto e delle moto è una tassa che pagano tutti i cittadini che posseggono un veicolo, è qualcosa che potrebbe convenire quasi a tutti in un paese dove ci sono più automobili che abitanti.
Vi sono però alcuni elementi importanti da considerare, quello in cui viviamo è un paese con tassi di inquinamento elevatissimi, sarebbero dunque necessarie delle politiche volte ad incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico, non dell’auto privata, se non per una preoccupazione ambientalista, almeno per una questione di vivibilità dei grandi centri urbani e per tentare di mettere un freno al consumo della benzina dato l’elevatissimo prezzo di importazione del petrolio. Quello che ancora ci preme sottolineare è una differenza sul piano culturale che c’è tra noi e gli altri generalmente considerati. Le proposte che vengono da PDL e PD sono di abolire l’ICI per tutti, e adesso anche il bollo per tutti. Si vuole cioè da un lato giustamente favorire le classi più deboli della società eliminando tasse gravose per il bilancio familiare, dall’altro lato però si eliminano tasse anche per chi può e quindi deve pagarle. Restiamo alla questione della tassa sul possesso dell’auto. Questa come l’ICI è una tassa progressiva, che cresce al crescere della potenza del veicolo, di conseguenza le tasse dei ricchi vengono ancora diminuite di più rispetto a quelle delle classi più povere. Una ulteriore questione è quella della copertura finanziaria, che al momento non esiste, ma che possiamo immaginare sarà ancora una volta trovata con una riduzione del servizi pubblici e quindi a danno delle classi più deboli. Noi ci opporremo a tutto questo in parlamento e nel paese.

Noi non siamo per colpire indiscriminatamente i ricchi, almeno però si dovrebbe far passare un concetto, non rivoluzionario, ma di buon senso. Si deve detassare chi investe, produce e da lavoro non chi acquista beni di lusso come auto di elevata cilindrata e case da sogno. Ci battiamo per il trasporto pubblico gratuito per studenti, precari e disoccupati, non per far calare le spese per chi guida i macchinoni. Siamo per eliminare l’ICI sulle case acquistate magari con un mutuo o con i risparmi di una vita, non per tagliare l’ICI sulle case dei milionari; chi può comprare una casa di 400- 500 mila euro o più, può e deve pagare anche le tasse.
Davide Borricelli

NOI VOTIAMO LA SINISTRA ARCOBALENO!!!

Siamo ormai giunti al rush finale.. agli ultimi porta a porta.. ai comizi conclusivi.. alle ultime tappe del mitico camper di parte della Fgci.. Ma sappiamo che c'è bisogno di un ultimo decisivo sforzo. Che serva a spiegare a tutti i giovani italiani che si trovano di fronte ad un grande inganno antidemocratico.. al pericolo clerico-fascista e confindustriale pronto dietro l'angolo ad intaccare le fondamenta del nostro sistema costituzionale. A chi vuole che i comunisti escano per sempre dall'arco parlamentare rispondiamo dicendo che specchiando le istanze di milioni di cittadini sfruttati dal capitale, i comunisti continueranno ad esistere e cresceranno sempre di più in risposta all'acuirsi delle disuguaglianze e delle ingiustizie in questo paese!

venerdì 11 aprile 2008

Bertinotti in diretta su EcoTv: chiusura della campagna elettorale

Berti-notte
Conversazione nei pressi del buio (elettorale)
Venerdì 11 aprile EcoTv - Ore 23.15
e in diretta audio peer to peer su http://www.sinistrarcobaleno.it/

Venerdì 11 aprile, alle ore 23.15, in diretta dal caffè Neuv Caval’d Brôns in Torino, Fausto Bertinotti converserà, a 45 minuti dalla chiusura ufficiale della campagna elettorale, con le ragazze e i ragazzi dei BePartisan che lo hanno accompagnato per tutta la campagna elettorale, curandone la comunicazione.
Per l’occasione, è stata aperta la casella e-mail bertinotte@sinistrarcobaleno.it dove inviare le ultime domande prima del voto. Ti chiediamo di inviare mail brevi, e di profilo notturno.

Non sono ammesse domande su:
la relazione con il PD e il PDL
la modifica delle schede elettorali
i pomodori democratici
la fine dell’Alitalia
gli inciuci, le grosse coalizioni e il rapporto deficit/Pil
la pressione fiscale

Sono assolutamente ammessi i seguenti argomenti:
i sogni e gli incubi
il futuro, i desideri, le emozioni, il cambiamento
la memoria e il racconto
la partecipazione, la trasparenza, le nuove generazioni
gli entusiasmi e le delusioni
le diavolerie informatiche, i pesci inesorabili e l’arcobaleno


(da www.sinistrarcobaleno.it)


giovedì 10 aprile 2008

Volantino Del Voto Utile

Spetta te decidere da che parte stare

Scarica il volantino del VotoUtile

SANGUINETI un voto utile è per la Sinistra l'Arcobaleno

«Deprimente», questa campagna elettorale, «infelice». Colpa, secondo Edoardo Sanguineti, poeta militante genovese, di un «meccanismo elettorale veramente impossibile, dal punto di vista tecnico ed etico, dell’impossibilità di scegliere: si vota in maniera cieca per strutture poco affidabili nel loro insieme e gerarchizzate al massimo».

Firmando l’appello per il nuovo soggetto della sinistra, tuttavia, lei ha voluto confermare la «scelta di parte» che ha contraddistinto la sua vita.

"Dove si fa appello alla coscienza di classe, si insiste sulla contrapposizione tra sfruttatori e sfruttati, lì mi sembra la sola posizione credibile, dotata di una capacità d’ascolto. Quella firma è la speranza di dare un voto utile, anche rispetto ad altre sigle che si tirano fuori dalle lusinghe del Pd. Il mondo è popolato da una massa di sfruttati proletari che però hanno perso fiducia o coscienza della loro collocazione di classe, vivono in una posizione depressa, dominata dalla precarietà. Sembrerà strano, ma credo che bisogna procedere nella realtà dell’esperienza con molto realismo. E il realismo dice che l’ottimo è irrealizzabile. Così, licenziata ogni utopia, nessuna immaginazione al potere, il potere, dunque, è il massimo del realismo. Ho in mente la posizione di Marx, ancora molto attuale: l’utopia funziona finché lo sviluppo delle forze produttive non può ancora manifestarsi nella forma pratico concreta. Il problema all’ordine del giorno è la coscienza di classe."


Perché ritiene infelice il clima che precede queste elezioni?

"C’era molta speranza, dopo 5 anni di Berlusconi, e non si è realizzata. La coalizione, eccessivamente composita che sosteneva Prodi, non poteva reggere a lungo, né fare qualcosa per quelle aspettative di cambiamento."


Il nuovo soggetto unitario sarà solo un cartello elettorale?


"Vorrei molto che non lo fosse. Mi auguro che getti le basi per una sinistra significativa per qualità e quantità, che quindi possa pesare e che mantenga fede a questo orientamento di classe.Ormai tutti coloro che lavorano, anche chi passa le sue ore al computer, in banca o nei call center vivono uno sfruttamento economico e psicofisico sentendosi facilmente sostituibili da qualcuno che è ancor più disperato."



(da Liberazione del 6 aprile)

lunedì 7 aprile 2008

Bertinotti e “l’imbroglio” del voto utile al Pd

Continua la guerra delle cifre. I sondaggi impazzano. Secondo alcuni Berlusconi ha una corazzata imbattibile, vincerebbe anche in Russia, alle presidenziali contro Putin. Altri sono possibilisti, Veltroni è indietro ma il vantaggio si assottiglia sempre più. Si lamentano i partitini, che stando sotto l’uno per cento, spesso e volentieri vengono inseriti in quella “odiosa” voce: altri. Si lamentano perché vorrebbero che perfino i sondaggi rispettassero la par condicio, “dobbiamo essere citati anche noi”, chiedono ad un seccato Renato Mannheimer, che già ha il suo bel da fare con gli ospiti di Vespa. Proprio di questo si è lamentato nella puntata di ieri il sondaggista di ‘Porta a Porta’, alla quale ha partecipato anche il candidato premier della Sinistra – Arcobaleno, Fausto Bertinotti. Tutto questo discutere su cifre verosimili, alla fine, qualcosa di concludente lo ha portato. Ieri è passato un messaggio ben preciso: che , a prescindere dai sondaggi, l’unico modo per togliere i senatori al Pdl di Berlusconi è votare al Senato per la Sinistra Arcobaleno, come ha precisato lo stesso Bertinotti. Il superamento della soglia dell’otto per cento su base regionale, consentirebbe alla Sinistra di conquistare seggi al Senato, ma il dato, quello importante, che ciascun elettore con il cuore a sinistra dovrebbe tenere presente, è che i seggi tolti al Cavaliere, potrebbero rendere impossibile la vittoria al Senato della coalizione delle destre con la Lega. Dunque, come sostiene lo stesso Bertinotti “l'appello al 'voto utile' al Pd per arginare la destra è un imbroglio”. “Noi abbiamo rispettato la scelta del Pd di andare da solo – ricorda Bertinotti - ma allora il confronto sia sui programmi e non un tentativo distorto di annientare la sinistra”. Ribadendo che "il vero voto utile è un voto per la Sinistra Arcobaleno: un voto per la sinistra - ha sottolineato - sarebbe in grado anche, successivamente, di condizionare le scelte del Pd e spostarne il baricentro più a sinistra”.
Facciamo un esempio chiaro ed esplicativo: l’Emilia Romagna. Se la Sinistra – Arcobaleno resterà sotto la soglia dell’8 per cento, Pdl più Lega Nord conquisteranno nove senatori. Ma se, invece, si superasse la soglia di sbarramento dell’8 per cento, i seggi per il centrodestra sarebbero sette, due in meno. Persino l’ultimo sondaggio di Crespi Ricerche, non certo vicino alla sinistra, dice chiaramente che la formazione di Fausto Bertinotti potrebbe superare lo sbarramento necessario per entrare a palazzo Madama, proprio in Emilia Romagna. E i seggi non li sottrarrebbe al Pd, che avrebbe il premio di maggioranza regionale, ma, appunto, al Pdl.

Francesco Mancuso

LA SCUOLA NON E’ UN’AZIENDA!

Siamo nel vivo della campagna elettorale e tra Veltroni e Berlusconi è cominciata l’escalation a chi la spara più grossa: basta, tuttavia, leggere con un minimo di attenzione i programmi per vedere che in verità c’è una vera e propria gara tra pd e pdl a chi è più di destra,per scoprire, con grande sorpresa, che in materia di pubblica istruzione Veltroni batte Berlusconi.

Nel programma del Pd i punti sulla scuola sono tanto chiari quanto limpidi sono gli intenti: semplicemente vogliono trasformare la nostra scuola in un’azienda, a partire dalla necessità di avere “dirigenti scolastici con capacità manageriali” per continuare con l’introduzione della “flessibilità nella gestione degli organici” (sic!). Il tema delicatissimo della didattica è, poi, liquidato sparando un generico; “c’è bisogno di più ore di matematica”! Nessun accenno alla necessità di aumentare i finanziamenti per la scuola pubblica, mentre si peritano nel sciorinare un linguaggio allusivo che equipara la scuola pubblica e quella privata. Un vero è proprio insulto a tutte quelle famiglie italiane che non riescono a mandare i propri figli a scuola perché troppe sono le spese da sostenere, tra libri di testo, iscrizione, mensa, mezzi di trasporto, etc. Tutte spese che, come cita la nostra Costituzione, dovrebbero essere a carico dello stato. Così come non dovrebbero esserlo i finanziamenti alle scuole private!
Caro Veltroni, sei davvero troppo lontano dalle esigenze della scuola italiana e dagli studenti che la abitano, ti consigliamo vivamente di trovare il tempo tra i tuoi voli pindarici di farti qualche giro nelle nostre scuole e capire di cosa c’è bisogno! Magari scopriresti cosa fa l’Italia vera!
Le nostre sono scuole fatiscenti, dove mancano insegnanti, laboratori, banchi, sedie e spesso non sono neppure a norma!Con insegnanti che passano una vita da precari, cambiando classe di mese in mese. Questa è la vera Italia, l’Italia che spende per la scuola solo il 4,7 per cento del PIL, contro il 6,1 della media europea, con un tasso di dispersione scolastica che vede il Belpaese fanalino di coda dell’Europa (21,9% in Italia a fronte del 10 % in media dell’Unione europea).Tutto questo succede qui, nella settima potenza economica del pianeta per PIL nominale: Le risorse ci sono, basterebbe solo redistribuirle! Perché il signor Veltroni, anziché progettare nuovi regali alle scuole private e alle aziende, non si ricorda delle condizioni in cui versano le nostre scuole?

Lucia Ioime
Resp Naz. Scuola Fgci

sabato 5 aprile 2008

“La donna deve avere la prima e l’ultima parola sulla nascita e sulla maternità”.

VELTRONI ORMAI HA ABBANDONATO IL "MA ANCHE"

"La senatrice Binetti considera l'omosessualità innaturale, noi consideriamo innaturale l'uso del cilicio. E' sempre più chiara la scelta di Veltroni e del partito Democratico: attestarsi su posizioni conservatrici, a volte addirittura di estrema destra pur di togliere qualche voto a Berlusconi". Riccardo Messina, coordinatore nazionale della Fgci, la federazione giovanile del Pdci, elenca: "L'eliminazione della contrattazione di primo livello e lo sciopero fiscale proposti da Calearo, l'esaltazione del precariato di Ichino, la giustificazione del nonnismo e il divieto di tenere i gay nelle caserme di Del Vecchio, oggi Marco Follini che candidamente ammette orgoglioso che il Pd è una forza di centro, infine Paola Binetti che torna a parlare di omosessualità come devianza. Il Pd ha fatto definitivamente una scelta di parte, abbandonando il 'ma anche' di Veltroni e posizionandosi a destra di Berlusconi". Secondo l'esponente di Sinistra Arcobaleno "gli elettori di sinistra, quelli che chiedono semplicemente la tutela dei propri diritti, hanno una sola alternativa alla deriva regressista della politica italiana, dare un voto all'unica forza autenticamente di sinistra nello squallido panorama attuale: la Sinistra Arcobaleno".

venerdì 4 aprile 2008

Sinistra Arcobaleno Ambiene e Sostenibilità

il Blog EcoAlfabeta ha pubblicato un'indagine sui programmi elettorali dei principali partiti politici.
E' stata conteggiata la presenza delle parole chiave riguardanti l'Ambiente e la Sostenibilità.
Il risultato si commenta da solo: nel grafico La Sinistra l'Arcobaleno (in rosso) mostra nettamente maggior interesse riguardo tutti i temi esaminati: Ecologia, Ambiente, Sostenibilità, Clima, Fonti rinnovabili.
Il meno interessato è il Pdl di Berlusconi, che preferisce pensare a costruire centrali nucleari (che hanno bisogno di 20 anni per essere attive) e il ponte sullo stretto (che ha bisogno di tanta fantasia per essere attivo). Opere mastodontiche di spese enormi che in Italia è difficile credere verranno mai completate. Lo sfruttamento delle energie rinnovabili che non produce scorie, che ha bisogno di un basso investimento, che produce da subito energia inesauribile evidentemente è sconveniente.

Il Voto alla Sinistra L'Arcobaleno sbarra la strada al rischio della grande coalizione.



Riportiamo il discorso di Fausto Bertinotti - candidato premier per la Sinistra L'Arcobaleno- dal palco di Reggio Calabria.

"Vedete noi competiamo con il partito democratico per chi è più in grado di costituire un'alternativa convincente alla destra e alla sua politica, questo è il terreno della sfida, tutti e due siamo impegnati per sconfiggere le destre, si tratta di sapere qual è la rispota più efficace.
Io non penso che il partito democratico riesca ad avere una risposta efficace
quando rompe a sinistra
,
quando sostiene di non voler nessun rapporto a sinistra,
quando si colloca su un orizzonte programmatico prevalentemente centrista,
non si dica che noi abbiamo scelto un bersaglio polemico, anzi siamo stati criticati per come abbiamo tenuti bassi i toni, perchè una cosa ci fa paura ed è la logica dei fratelli coltelli, ma l'esercizio della critica si e amici del partito democratico ci dovete ancora spiegare
come fanno a stare insieme gli operai e i loro pradoni

come fanno a stare insieme un operaio metalmeccanico e quel Calearo che non è un padrone qualsiasi
Veltroni cosa dici quando dici che gli operai sono diventati imprenditori, non stiamo parlando di questi, ma stiamo parlando del capo della federmeccanica, il leader dei falchi della confindustria, quello che non voleva fare il rinnovo contrattuale, che ha costretto i metalmeccanici a 50 ore di sciopero gente che guadagna 1000-1100 euro al mese, e che poi gli ha detto concluso il contratto che non ci dovranno essere altri.
Allora noi si temiamo gli accordi tra le due grandi forze politiche,
temiamo la grossa colazione, perchè la grossa colalizione è l'ombrello sotto il quale decidono i poteri forti.
Per questo il voto per la Sinistra l'Arcobaleno è il voto che sbarra la strada a questo rischio
."