L’articolo 16 dell’ormai legge 133/2008 prevede che le facoltà, a causa dei tagli che i finanziamenti pubblici subiranno nei prossimi tre anni, possano trasformarsi in fondazioni private. Come si legge nel decreto, la trasformazione “e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.”Grazie a questo passaggio l’università verrà di fatto privatizzata, e tanto per fare un favore a chi se la comprerà, la legge prevede che alle fondazioni universitarie sarà trasferita, attraverso un decreto del demanio, la proprietà degli immobili già in uso dall’università, e il tutto esente tasse.Ma spieghiamo velocemente cosa sono le fondazioni universitarie: sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Però tutti si dimenticano di dire che il 90% delle fondazioni in Italia sono di proprietà delle banche, le quali quindi diverranno proprietarie del sapere con conseguenze significative per la libertà della didattica o della ricerca, che saranno alle mercé del miglior offerente.Il risultato di tutto questo sarà che non avremo più un’università pubblica aperta a tutti, ma avremo un’università privata aperta solo a chi se la può permettere, perché non dimentichiamo che, attraverso questa trasformazione, i costi per studiare aumenteranno in modo esponenziale, e un’altra cosa grave è che chi deciderà la didattica saranno i proprietari delle università, e saranno loro ascegliere cosa possiamo imparare e cosa no, saranno loro a decidere il nostro livello di sapere, o meglio, il nostro livello di ignoranza, e sappiamo tutti quanto l’ignoranza faccia comodo al potere.Per questo noi dobbiamo dire NO! a questa legge, perché dobbiamo essere noi, con le nostre conoscenze e il nostro sapere, i padroni del nostro futuro, perché TUTTI devono avere la possibilità di studiare e di costruirsi il proprio futuro, perché…”anche l’operaio vuole il figlio dottore”.
Fgci Alghero
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