In merito alla questione della lapide in memoria ai caduti della Repubblica di Salò dobbiamo prendere atto come i politici algheresi di centrodestra stiano seguendo la triste scia dei loro rappresentanti in parlamento, tutti accomunati dal deprecabile tentativo di riabilitare le teorie revisioniste. Siamo purtroppo testimoni del cancan mediatico provocato da un Licio Gelli che, dichiaratamente fascista, incorona Silvio Berlusconi come l’unico che può attuare il piano di rinascita democratica della P2, mentre dall’altra parte Marcello Dell’Utri senza troppe remore bolla come obsoleti i valori dell’antifascismo.
Anche il centrodestra Algherese sembra non voler venire meno a questa ondata revisionista, tanto da rendere necessaria una richiesta di presa di posizione da parte delle istituzioni. In seguito alle passate dichiarazioni dei consiglieri comunali di centrodestra - contornate da pesanti offese e vergognosi slogan fascisti - in difesa della lapide in memoria dei repubblichini, il Sindaco di Alghero ha scelto tacere, provocando la stesura di una lettera aperta da parte di studenti professori e ricercatori della facoltà di Architettura.
In tutto questo riteniamo non tanto e soltanto “legittimo” pretendere una presa di posizione del sindaco, quanto estremamente urgente e necessario che il rappresentante delle istituzioni in città faccia fede alla nostra Costituzione, che era e continua ad essere fondata sui valori dell’antifascismo.
Nei piccoli come nei grandi episodi le scelte determinano la grande Storia come la piccola storia:
la Repubblica Italiana è figlia della scelta dei partigiani di opporsi ai repubblichini che, schierati a favore della repubblica di Salò, combattevano contro la creazione della Repubblica Italiana.
La stessa Repubblica che il sindaco, a volte più a volte meno, rappresenta – in questo caso, con il suo silenzio, sicuramente meno.
Roberto Iannaccone
Segretario del Partito dei Comunisti Italiani – sezione di Alghero
Anche il centrodestra Algherese sembra non voler venire meno a questa ondata revisionista, tanto da rendere necessaria una richiesta di presa di posizione da parte delle istituzioni. In seguito alle passate dichiarazioni dei consiglieri comunali di centrodestra - contornate da pesanti offese e vergognosi slogan fascisti - in difesa della lapide in memoria dei repubblichini, il Sindaco di Alghero ha scelto tacere, provocando la stesura di una lettera aperta da parte di studenti professori e ricercatori della facoltà di Architettura.
In tutto questo riteniamo non tanto e soltanto “legittimo” pretendere una presa di posizione del sindaco, quanto estremamente urgente e necessario che il rappresentante delle istituzioni in città faccia fede alla nostra Costituzione, che era e continua ad essere fondata sui valori dell’antifascismo.
Nei piccoli come nei grandi episodi le scelte determinano la grande Storia come la piccola storia:
la Repubblica Italiana è figlia della scelta dei partigiani di opporsi ai repubblichini che, schierati a favore della repubblica di Salò, combattevano contro la creazione della Repubblica Italiana.
La stessa Repubblica che il sindaco, a volte più a volte meno, rappresenta – in questo caso, con il suo silenzio, sicuramente meno.
Roberto Iannaccone
Segretario del Partito dei Comunisti Italiani – sezione di Alghero
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