La stazione ferroviaria di Sassari, come tutte le principali stazioni della Sardegna, è occupata da un’assembla permanente che andrà avanti ad oltranza.
A protestare sono i lavoratori addetti alla pulizie dei treni che chiedono il ritiro dei 39 licenziamenti indetti dalla GEAS - azienda che si è aggiudicata la gara d’appalto per la manutenzione dei vagoni e delle officine Trenitalia di tutta la Sardegna.
I 119 dipendenti della GEAS manifestano da oltre 5 mesi, con sit-in, sospensione dei lavori e assemblee, senza aver ricevuto il giusto ascolto e senza aver ottenuto nulla di concreto. Adesso i lavoratori minacciano il blocco totale delle ferrovie della Sardegna e si dichiarano in Assemblea permanente.
Nel 2006 la GEAS si aggiudicò l’appalto garantendo 137 unita lavorative assunte a tempo indeterminato per l’attività ferroviaria.
Appena vinto l’appalto l’azienda concordò con i lavoratori e i sindacati una riduzione del personale portando l’organico di lavoro da 137 unità a 119.
Circa 5 mesi fa la GEAS ha preparato 39 lettere di licenziamento, più altre 10 previste per una seconda fase, con la volontà di ridurre ulteriormente il personale che passerebbe da 119 a 70 dipendenti, (contro i 137 che garantiva nel 2006)
L’azienda giustifica i licenziamenti sostenendo che vi sarebbe una diminuzione quantitativa di lavoro e denuncia il mancato pagamento da parte di Trenitalia dell’importo pattuito nel capitolato d’appalto.
Tali motivazioni risulterebbero prive di fondamento, la stessa Trenitalia fa sapere che i pagamenti previsti sono regolari (3 milioni e 800 mila euro); inoltre il fermo di alcuni lavoratori in protesta ha causato immediatamente forti disagi, dimostrando come non regge la tesi dei dipendenti in esubero.
Pietro Rattu referente sindacale CGIL afferma che la GEAS in alternativa ai licenziamenti “offre un contratto di solidarietà di 30 ore settimanali con un deturpamento dello stipendio da un 21% fino a un 24% per ogni operaio”.
Risulta quindi evidente che l’azienda sta utilizzando i licenziamenti come un’arma contro i lavoratori per ottenere una riduzione dei salari e contratti più vantaggiosi alle proprie casse a scapito delle famiglie degli operai.
Sebastiano Deligios - Fgci Alghero
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