sabato 23 febbraio 2008

Questione Elettorale


Si ritorna alle urne. Domenica 13 e lunedì 14 aprile si andrà a votare per il rinnovo del Parlamento, chiudendo una delle legislature più brevi della storia Repubblicana: solo 20 mesi.

La legge elettorale sarà la stessa, il “porcellum” di Calderoli ex-senatore della Lega Nord, che ha determinato, come sappiamo, aggregati di forze politiche diverse tra loro, facendo si che qualsiasi minoranza di partito potesse ricattare il governo sulle decisioni da intraprendere. Questo è quello che si è verificato con il governo Prodi (l’Unione), che è stato ripetutamente osteggiato da piccoli esponenti di partito come i liberal democratici di Lamberto Dini (3 senatori) e dall’Udeur di Clemente Mastella, il quale a causa della nota vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto insieme a sua moglie (Sandra Lonardo) e a molti esponenti del suo partito, ha deciso di togliere la fiducia al governo Prodi, facendo precipitare il paese in una delicata crisi politica.
Le novità che si verranno a delineare in questo scenario politico sono due: la nascita del Partito democratico, composto da una parte dei Democratici di sinistra (Ds) e della Margherita, e la Sinistra l’Arcobaleno, costituita dai quattro partiti di sinistra, ovvero il Partito dei Comunisti italiani, il Partito della Rifondazione Comunista, i Verdi e Sinistra democratica (movimento politico che nasce dalla parte dei Ds che non aderì al Pd).
In tutto questo cambiamento dell’assetto politico nostrano, anche Forza Italia e Alleanza Nazionale si fondono in una sola lista federandosi con la Lega, mentre La Destra fascista di Storace, che non vuole sciogliere il suo partito dentro il Pdl, decide di correre con il proprio simbolo.
Il Centro, a sua volta, vede nascere un nuovo soggetto insieme a Tabacci e Baccini, la Rosa Bianca, mentre l’Udc di Casini ha deciso di andare da sola e di non sciogliersi dentro il Popolo della Libertà. È evidente come il centro destra, nel suo complesso, si presenterà frantumato in un aggregato multicolore che vede presenti da un lato i fascisti di Storace (la Destra) passando per la Lega Nord, famosa per il suo intento secessionista, finendo con i liberal democratici di Dini, mostrandosi all’opinione pubblica come una armata Brancaleone eterogenea e a caccia del potere. Una ulteriore operazione trasformistica di cui l’Italia non aveva assolutamente bisogno.
Tuttavia, la futura formazione di governo che vincerà le elezioni, dovrà rispettare le normative europee sul risanamento dei conti e sul debito pubblico preoccupandosi, oltretutto, di affrontare con serie e decise manovre economiche, l’ondata di recessione proveniente dagli Stati Uniti d’America.
In questo scenario complesso e condizionato dal solito cambio di poltrone, la Sinistra Arcobaleno si presenta unita ai suoi elettori portando avanti come leader unanime Fausto Bertinotti, mostrando che in Italia oltre al liberismo conservatore di Silvio Berlusconi e al centro moderato di Walter Veltroni, c’è una sinistra plurale, forte e laica che combatte contro il precariato, per i diritti civili, per la questione ambientale e per un Parlamento pulito, nel quale nessun politico condannato in via definitiva possa coprire il ruolo di parlamentare. Portando avanti la partecipazione politica e la libertà come valori cardine di una democrazia che vuole e deve chiamarsi tale.


Giancarlo Balbina

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