mercoledì 27 febbraio 2008

Forse è vero

Negli ultimi giorni ho sentito un pò di persone. Mi dicevano tutti che si sentivano scoraggiati, che ci stannno annientando, che vogliono fare fuori i comunisti dalla scena politica, c'è chi dice che tra qualche anno non ci saremo più, che dovremo adattarci e piegare la schiena e i pensieri, c'è chi dice oggi via la falce e il martello, e domani ci costringeranno ad abbandonare anche il marxismo e il materialismo storico.
Ho sentito un pò di persone che hanno paura, che si sentono già sconfitti stretti in mezzo all'alleanza del "Veltrusconi" e della grande bugia di queste elezioni, del Non sprecate il voto.
Mi stavo abbattendo anch'io, quasi mi stavo scoraggiando anch'io davanti a tutto questo,
fino a quando non mi è capitato di vedere un filmato in tv, un servizio come tanti, intervistavano degli operai in pausa caffè, gente normale, gente che la incontri per strada, gente che magari conosci da una vita, amici, parenti, magari vicini di casa, gente che a pranzo mangia interiora di mucca perchè costa due euro e cinquanta e di più non si può permettere, gente che diceva che con uno stipendio normale, da mille e duecento euro, se ti si rompe la caldaia devi aspettare quattro mesi prima di ripararla, e non dico andare in pizzeria o in vacanza, neanche una pizzetta fuori o una gita fuori porta. Niente.
Che se non hai i soldi neanche per il dentista non ci pensi a queste cose. E' gente normale con uno stipendio normale, che i vestiti prima di comprarli nuovi, quelli vecchi li consumi fino all'osso.

Genitori che parlando dei figli si mettono a piangere, perchè anche se magari un lavoro ce l'hanno non riescono a sbarcare il lunario, e si vergognano di non poter garantire un futuro ai loro bambini. E non c'è niente di peggio per un genitore di non riuscire a dare a suo figlio una vita dignitosa. Si sentivano dei falliti, non ce la facevano, gente grande e grossa, a piangere, quasi non ci credevo quando ho visto quegli operai uscire dalle fabbriche e piangere, che dopo otto ore al giorno di lavoro non riescono neanche a otturarsi i denti cariati, che stanno al freddo perchè la caldaia costa troppo, che si sentono pessimi genitori perchè non riescono a dare ai loro figli una vita almeno dignitosa.
Quando li ho visti mi sono messo a piangere, e ve lo voglio dire, sto piangendo anche adesso. Pensare che ci sono genitori che dopo una vita di fatiche e lavoro aspettano ancora che a loro e ai loro figli venga restituita la dignità che gli è stata tolta.
E allora non me ne frega niente se ci vogliono schiacciare, se vogliono farci estinguere. Non me ne frega niente se dicono che siamo spacciati.
Noi abbiamo il dovere di continuare a lottare, e continuare e continuare, e insistere ancora e ancora finché non saremo stanchi, distrutti e poi oltre, sempre e comunque, perchè forse ha ragione Gaber, quando dice che essere comunista significa poter essere felici solo se anche gli altri lo sono, noi abbiamo il dovere di continuare a lottare proprio per loro, per quei tanti lavoratori che oggi si vergognano e piangono pensando al futuro dei loro figli.
Forse è vero che quegli altri sono davvero tanto più forti di noi, e forse ci vorranno anche schiacciare, ma non ci deve interessare, noi abbiamo degli ideali, e per i nostri ideali continueremo a lottare, sempre e comunque, nonostante tutto e tutti. Continueremo, e se mai ci sentiremo stanchi e demoralizzati, allora penseremo a quei padri di famiglia e ai loro figli, alla loro miseria e alla loro dignità negata, e riprenderemo le forze e ci rialzeremo.
Compagni noi siamo diversi dagli altri perchè continuiamo a crederci, perchè la lotta continua, fino alla fine.


Marcello Simula

in foto: Marcello Simula

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