venerdì 3 ottobre 2008

Taglialagelmini.it, protesta contro i tagli alla scuola

Fgci, «il Governo disprezza la scuola pubblica e pensa ad un'istruzione non come diritto ma come privilegio»
Dopo il “No Gelmini Day” che ha raccolto studenti, insegnanti e genitori per dire no alla riforma della scuola avviata dal ministro dell'Istruzione arriva il “Taglialagelmini.it”.
Una protesta originale che questa mattina ha raccolto migliaia di studenti davanti al ministero della Pubblica Istruzione, armati di forbici, ma non per atti estremi di bullismo, ma per tagliare i vestiti di un manichino con le fattezze di Mariastella Gelmini.«Questo – dichiara Riccardo Messina coordinatore nazionale della Fgci - è l’unico taglio accettabile alla scuola; non certo quelli proposti dalla Gelmini. Niente tempo pieno, 87 mila cattedre in meno, il tentativo di privatizzare la scuola. Non possiamo accettare tutto ciò».
Al grido provocatorio «Ricuciamo la scuola, tagliamo la Gelmini» i ragazzi dicono no agli insensati tagli alla scuola previsti dalla Finanziaria e dalla riforma, che dal maestro unico alla diminuzione delle ore scolastiche mortificano la scuola pubblica e ledono il diritto di tutti all'istruzione.
Davanti al ministero oggi si sono riuniti per protestare contro la riforma Gelmini anche alcuni Unicobas ed esponenti di Idv (con Di Pietro fortemente fischiato), ma la piazza è stata letteralmente riempita da studentesse e studenti dei collettivi di Roma e dai ragazzi del comitato Taglialagelmini.it che proseguiranno la mobilitazione anche sabato in 100 città d'Italia con la distribuzione di volantini e la consegna ai dirigenti scolastici di forbici da consegnare al ministro. Insomma una mobilitazione fuori dal comune per contrastare le politiche della maggioranza in fatto di istruzione.
«Questo Governo con gli 8 miliardi di tagli e con la proposta di trasformare le scuole in Fondazioni sta dimostrando che disprezza la scuola pubblica e che sposa un'idea classista di scuola, nella quale l'istruzione di qualità non è un diritto ma un privilegio». E' quanto affermano i giovani della Fgci, che sono tra gli organizzatori della mobilitazione, «solo la prima tappa di un autunno che sarà davvero caldo. Il nostro obiettivo è far convergere tutte le diverse opposizioni sociali nella grande manifestazione nazionale dell'11 ottobre, che dovrà segnare un nuovo inizio e che vede il tema della scuola al centro della sua piattaforma».

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