lunedì 26 maggio 2008

Diliberto, «Raid squadrista al Pigneto è frutto del clima xenofobo indotto dal governo»

In venti col volto coperto da foulard con svastiche devastano negozi di immigrati. Ma per la questura «nessuna matrice politica»

Un vero e proprio pestaggio ai danni di un uomo del Bangladesh messo in atto da una banda neonazista ha avuto luogo sabato pomeriggio al Pigneto quartiere romano ad alta densità di immigrati e una delle zone più multietniche di Roma.

Una ventina di giovani, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica e diretti da un italiano sulla cinquantina, hanno fatto irruzione nel bar gestito dall'uomo aggredito, armati di assi di legno e hanno devastato il locale. Successivamente hanno danneggiato le vetrine di due negozi di alimentari e un call center, sempre gestiti da extracomunitari. Solo a quel punto la banda si è dileguata. Il tutto al grido di «Sporchi stranieri» e «Bastardi».

Il primo ad essere assaltato è stato un negozio di alimentari, gestito da quattro anni da un immigrato indiano al quale sono state distrutte a bastonate le vetrine esterne. Successivamente, gli assalitori hanno mandato in frantumi le vetrine di una lavanderia-phone center e di un altro alimentari, entrambi gestiti da cingalesi. L'alimentari è stato il più colpito dal raid, con la distruzione di un frigo e della merce presente sugli scaffali, soprattutto bottiglie.
Dopo l'aggressione gli abitanti del quartiere sono scesi in strada per manifestare il loro rifiuto di ogni forma di razzismo e xenofobia.

Durissima la reazione delle autorità e del mondo politico con in testa il sindaco di Roma Gianni Alemanno per il quale, quello del Pigneto è «un episodio di una gravità inaudita. La mia solidarietà ai cittadini extracomunitari. E' un atto che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio». Parole di per sé apprezzabili, se non si tenesse conto delle responsabilità oggettive del montare di questa ondata di violenza, intolleranza e razzismo.
Secondo la ricostruzione della Questura quanto avvenuto al Pigneto troverebbe origine in una ritorsione per regolare i conti con un immigrato autore del furto di un portafoglio. Per questo l'assalto, secondo gli inquirenti, non avrebbe matrice politica ma sarebbe «sintomo di una forte intolleranza ed insofferenza». Ancora una volta il tentativo di nascondere quello è ormai evidente.

L'azione di squadrismo del Pigneto si colloca in un elenco inquietante di aggressioni di stampo neonazista che ci riportano alla mente l'assassinio di Nicola Tommasoli, aggredito e ucciso da cinque neonazisti a Verona e per il quale gli antifascisti sono scesi in piazza solo una settimana fa. «Il raid e l'aggressione al Pigneto sono il frutto avvelenato del clima xenofobo indotto dalle politiche del governo. E' una violenza di gravità inaudita, ma chi semina odio dovrebbe avere il buon gusto oggi di tacere e risparmiarci ipocrite parole di condanna» commenta il segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

alemanno difende i raid fascisti e razzisti del pigneto di verona e l'ignobile aggressione ai ragazzi dei collettivi davanti all'università.
E' UNA VERGOGNA....
Gente cosi dovrebbe stare in carcere invece che al campidoglio......
SERGIO MERLINA

jherzog ha detto...

cari sinistri, con queste esternazioni siete la dimostrazione vivente che raggiunto il fondo del barile si può sempre raschiare...
certi che scambiare il tatuagio del "che" per una svastica è davvero grossa...
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/pestaggio-nazi-roma/ricercato-pigneto/ricercato-pigneto.html