sabato 31 maggio 2008
Sgombero Coatto
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
giovedì 29 maggio 2008
mercoledì 28 maggio 2008
"Giusto cacciare i rom"
Temi choc a Napoli in una classe elementare: per gli alunni era giusto cacciare i rom di Ponticelli in quel modo. I bambini scrivono e disegnano della loro approvazione riguardo agli ultimi fatti accaduti in Campania. Intanto alle prime luci dell'alba è stato bruciato un altro campo nomadi.
martedì 27 maggio 2008
Settimana decisiva per la politica algherese
Bibo Cecchini non ci sta «Interventi vili e intollerabili»
ALGHERO – Sempre d’attualità ad Alghero il caso-Porta Terra, che tanto ha fatto discutere non solo in città. Poche settimane fa, infatti, il delicato argomento della Lapide ai Caduti di guerra di Piazza Porta Terra ha occupato uno spazio importante sul blog del popolare comico Daniele Luttazzi e anche in città, nonostante il silenzio del Primo cittadino Marco Tedde, tanti esponenti politici dei più svariati partiti di maggioranza e opposizione hanno esposto le proprie convinzioni in merito all’accostamento, sotto lo stesso monumento, di nomi dei martiri della seconda guerra maondiale “caduti per un’Italia libera e giusta”, con le generalità di soldati appartenenti alle truppe della Repubblica Sociale fondata da Mussolini. Adesso però, si rischia lo strappo istituzionale. Dopo la prima lettera aperta, con la quale il professore algherese Bibo Cecchini portava all’attenzione dell’opinione pubblica quella che, a suo dire, si configurava come una “barbaria culturale”, il professore della facoltà di architettura della città si permette di disturbare ancora Marco Tedde per chiedere precise spiegazioni in riferimento ad alcuni interventi politici considerati «minatori, vili ed intollerabili, rivolti alla Facoltà».
Alguer.it
lunedì 26 maggio 2008
Diliberto, «Raid squadrista al Pigneto è frutto del clima xenofobo indotto dal governo»
Un vero e proprio pestaggio ai danni di un uomo del Bangladesh messo in atto da una banda neonazista ha avuto luogo sabato pomeriggio al Pigneto quartiere romano ad alta densità di immigrati e una delle zone più multietniche di Roma.
Una ventina di giovani, con il volto coperto da foulard con il segno della svastica e diretti da un italiano sulla cinquantina, hanno fatto irruzione nel bar gestito dall'uomo aggredito, armati di assi di legno e hanno devastato il locale. Successivamente hanno danneggiato le vetrine di due negozi di alimentari e un call center, sempre gestiti da extracomunitari. Solo a quel punto la banda si è dileguata. Il tutto al grido di «Sporchi stranieri» e «Bastardi».
Il primo ad essere assaltato è stato un negozio di alimentari, gestito da quattro anni da un immigrato indiano al quale sono state distrutte a bastonate le vetrine esterne. Successivamente, gli assalitori hanno mandato in frantumi le vetrine di una lavanderia-phone center e di un altro alimentari, entrambi gestiti da cingalesi. L'alimentari è stato il più colpito dal raid, con la distruzione di un frigo e della merce presente sugli scaffali, soprattutto bottiglie.
Dopo l'aggressione gli abitanti del quartiere sono scesi in strada per manifestare il loro rifiuto di ogni forma di razzismo e xenofobia.
Durissima la reazione delle autorità e del mondo politico con in testa il sindaco di Roma Gianni Alemanno per il quale, quello del Pigneto è «un episodio di una gravità inaudita. La mia solidarietà ai cittadini extracomunitari. E' un atto che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio». Parole di per sé apprezzabili, se non si tenesse conto delle responsabilità oggettive del montare di questa ondata di violenza, intolleranza e razzismo.
Secondo la ricostruzione della Questura quanto avvenuto al Pigneto troverebbe origine in una ritorsione per regolare i conti con un immigrato autore del furto di un portafoglio. Per questo l'assalto, secondo gli inquirenti, non avrebbe matrice politica ma sarebbe «sintomo di una forte intolleranza ed insofferenza». Ancora una volta il tentativo di nascondere quello è ormai evidente.
L'azione di squadrismo del Pigneto si colloca in un elenco inquietante di aggressioni di stampo neonazista che ci riportano alla mente l'assassinio di Nicola Tommasoli, aggredito e ucciso da cinque neonazisti a Verona e per il quale gli antifascisti sono scesi in piazza solo una settimana fa. «Il raid e l'aggressione al Pigneto sono il frutto avvelenato del clima xenofobo indotto dalle politiche del governo. E' una violenza di gravità inaudita, ma chi semina odio dovrebbe avere il buon gusto oggi di tacere e risparmiarci ipocrite parole di condanna» commenta il segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto.
DIETRO LA SICUREZZA SI NASCONDE LA XENOFOBIA
giovedì 22 maggio 2008
"Che Guevara" visto da Soderbergh
Il regista Steve Soderbergh ha presentato il suo film "Che", ispirato al mitico rivoluzionario argentino, morto quarant'anni fa in Bolivia. Benicio del Toro presta volto e corpo al guerrigliero.
mercoledì 21 maggio 2008
martedì 20 maggio 2008
Crisi politica tabù in consiglio comunale. Si ribella l'opposizione
Guarda il VIDEO
foto: Nicola Salvio, consigliere comunale di "Città Al lavoro"
lunedì 19 maggio 2008
La neo-ministra invita la comunità omosessuale alla sobrietà e a non scendere «nell'esibizionismo e nel folklore»
La neo-ministra, «l'omosessualità in Italia non è più un problema»
Quest'anno il corteo nazionale del Gay Pride si svolgerà il 28 giugno a Bologna e come di consuetudine gli organizzatori hanno chiesto il patrocinio del ministero per le Pari opportunità
Ma sembra certo che il ministro Mara Carfagna non concederà il patrocinio perché, come spiega, «i Gay Pride non servono». Non solo, convincimento “della ministra” e «delle istituzioni governative è che in una società evoluta non c'è spazio per ogni tipo di discriminazione; pertanto anche l'omofobia va contrastata con la forza dell'educazione civica e del rispetto». Educazione e rispetto che evidentemente non sono rappresentati nei cortei del Gay Pride, secondo la Carfagna che, dall'alto della sua eleganza, invita la comunità omosessuale alla sobrietà e a non scendere «nell'esibizionismo e nel folklore».
Anche perché, prosegue la titolare del dicastero per le Pari opportunità, «credo che l'omosessualità non sia più un problema, oggi l'integrazione nella società esiste». Ma che realtà conosce la Carfagna? Ci piacerebbe che non esistessero discriminazioni ma i fatti di cronaca e l'esperienza di tanti che quotidianamente devono fare i conti con l'omofobia dicono altro.
Inoltre Mara Carfagna anticipa anche quella che sarà la linea futura del ministero, in continua discontinuità con il lavoro iniziato dal passato Governo, e dice di trovarsi in completo disaccordo e di non approvare le richieste del mondo gay, ma non solo, come il riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, «magari equiparate ai matrimoni».
foto: Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità
Travaglio affogato nella melassa.
AMARE NON È MAI SBAGLIATO
venerdì 16 maggio 2008
Aggressione fascista a Roma
Questa mattina un giovane vicino ai movimenti ed al Pdci è stato vittima dell'ennesima aggressione squadristica di stampo neofascista.
Fabio Nobile, segretario della federazione romana del Pdci lancia l'allarme: «Il dramma è che la dinamica è una dinamica di quotidianità poiché il ragazzo che passeggiava tranquillamente è stato avvicinato da un individuo che, dopo avergli chiesto se dal vestiario era un militante di sinistra, lo ha aggredito davanti una banca a colpi di casco.
Ad un giorno dalla manifestazione di Verona questo è il segno tangibile dell'atteggiamento squadristico dei neofascisti nel nostro paese. Se la magistratura e le forze dell'ordine ritengono accettabile questo sistema per quanto ci riguarda noi non lo accetteremo.
Facciamo appello a tutte le forze democratiche e antifasciste della città ad alzare il livello di attenzione, di mobilitazione e di vigilanza democratica».
Iannacone, «Tanchis difende lo scranno»
"Barbarie Moderne" di Daniele Luttazzi
"Grazie al sindaco Marco Tedde, e con benedizione vescovile, ad Alghero adesso c'è una lapide con su scritto:
" Aviere Faedda Mario. Rsi Fenu Antonino. Soldato Fois Paolo. Partigiano Foriesi Giuseppino. Alghero ai suoi caduti, che donarono la vita perchè l'Italia fosse libera e giusta. "
I repubblichini filo-nazisti volevano un'Italia libera e giusta?!?
Non sono mai stato comunista, ma in questo momento indosso lingerie femminile".
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ULTIM'ORA: Il sindaco Marco Tedde si è dimesso. ( 16/5/08 ) "
Il sindaco di Alghero non è lo stesso che il 25 aprile ha vietato che venisse suonata "Bella Ciao"? A quanto pare questa gente è fascista nel cuore.. e il brutto è che non abbiamo giornalisti che li sputtanano, costringendoli alle dimissioni. [...]
By Stefano Galdo
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Puntualmente ogni anno, sulle mura della città dove risiedo (Siracusa) compaiono manifesti mortuari in occasione dell'anniversario di morte di Mussolini, con annessa funzione religiosa.Di che ci stupiamo ancora in Italia?!
By meddows
ps:
La foto di sopra che rappresenta Marco tedde, è un fotomontaggio, spero che non s'incazzi nessuno, è giusto per restare in tema di satira e far due risate.
Partito o Museo Comunista?
E' quanto emerge da una analisi, i cui risultati sono stati inseriti in un rapporto che sarà presentato in occasione della prossima assemblea nazionale del Kscm (programmata per il 16 e il 17 maggio a Kutna Hora). L'auspicio dei dirigenti è di riuscire a individuare una ricetta che blocchi questo processo di invecchiamento, che appare di anno in anno più evidente. Basti pensare che tre anni fa l'età media era di 68 anni.
Il problema è da ricondurre essenzialmente al fatto che il Kscm ha ereditato buona parte della propria base di iscritti al periodo pre '89, non riuscendo in questi anni a rinnovarsi e ad attirare le giovani leve. "I giovani che si iscrivono al nostro partito non mancano - spiega il vicepresidente Jiri Dolejs - ma il problema è che l'assoluta maggioranza di loro non rinnova la tessera già dopo il primo anno, rendendosi conto della prevalenza nel partito delle vecchie generazioni".
Dolejs ammette inoltre che molti giovani decidono di abbandonare anche perché non trovano corrispondenza fra il loro ideale di attività politica e l'azione svolta dall'attuale Kscm.
La base associativa di questo partito va inoltre inesorabilmente diminuendo. Si calcola che il partito perda una media di 16 tesserati al giorno. Rispetto al 1992, quando gli iscritti al Kscm erano più di 350 mila, si è passati ai meno di 90 mila di adesso.
Razzismo ad Alghero
La tv non è la terza Camera
Non siamo più in Parlamento. Colpa nostra, certo. Ma anche per via dello sbarramento previsto dalla legge elettorale. Ma quale legge ha stabilito la soglia di sbarramento anche per l’accesso alla televisione? (...)
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dal sito del Pdci
mercoledì 14 maggio 2008
Da papa Ratzinger l'ennesima ingerenza sulla 194
«Il Sindaco tratta la Maggioranza come accattoni»
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(da Alguer.it)
Tedde annuncia le dimissioni
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(da Alguer.it)
martedì 13 maggio 2008
Il Sindaco Tedde ha presentato le dimissioni
lunedì 12 maggio 2008
Intervista. Marco Travaglio al Salone di Torino
"Mi limito a notare una cosa: nessuno dice che quanto ho affermato sia falso. Non soltanto è vero, ma è notorio che il presidente Schifani abbia intrattenuto fino agli anni Novanta dei rapporti con Nino Mandalà, il futuro boss di Villabate - comune sciolto due volte per collusioni mafiose - poi condannato in primo grado a otto anni per mafia. Negli Anni Ottanta Schifani, insieme a Enrico La Loggia, altro esponente forzista, era socio di Mandalà nella società di brokeraggio assicurativo Siculabrokers. Sono vicende che molti politici siciliani conoscono bene".
Si sostiene che lei abbia lanciato le sue accuse senza che Schifani fosse presente per replicare. Mancava il contraddittorio, insomma. Che cosa risponde?
"Ho risposto a una domanda di Fabio Fazio su chi stabilisce la gerarchia delle notizie nei giornali. Ho risposto: i politici. In ogni caso ciò che ho detto su Schifani è stato scritto sia da me sia da Peter Gomez nel libro Se li conosci li eviti e, soprattutto, circa un anno fa, in maniera più particolareggiata, lo ha scritto Lirio Abbate, il cronista dell'Ansa celebrato per il suo coraggio e per il suo impegno antimafia dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, e che ora vive sotto scorta. Non risulta, però, che qualcuno lo abbia querelato. Quindi delle due l'una: o Abbate è un bugiardo, e perciò si abbia il coraggio di dirlo, oppure ha ragione. Insomma, ci sono dei fatti che si possono citare nei libri ma non in televisione. Allora dico che in tv non si può dire la verità. La televisione è in mano ai politici, alla casta".
Salvo poche eccezioni, a cominciare da Antonio Di Pietro, dall'opposizione di centrosinistra non sono arrivati attestati di solidarietà nei suoi confronti? Come lo spiega?
"Non mi meraviglia. Mi sarei preoccupato del contrario, dato che oggi l'opposizione in Italia non si oppone. Se esistesse l'opposizione, mi avrebbe dato solidarietà".
tratto da: LA REPUBBLICA EDIZIONE ONLINE
Alemanno, «il fascismo modernizzò l'Italia». E Canfora, «non c'è da rivalutare nulla»
È quanto afferma sulle pagine del Corriere della Sera lo storico e saggista Luciano Canfora in risposta alle dichiarazioni rilasciate da Gianni Alemanno in un’intervista al Sunday Times dal titolo “L’Italia aveva bisogno del fascismo, dice il nuovo Duce”.
Caso Travaglio-Schifani,è bufera
domenica 11 maggio 2008
venerdì 9 maggio 2008
Ecco il Governo Berlusconi IV
- Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
- Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Gianni Letta
Ministri senza portafoglio
Rapporti con le Regioni
Ministro: Raffaele Fitto
Attuazione del Programma
Ministro: Gianfranco Rotondi
Pubblica amministrazione e l'Innovazione
Ministro: Renato Brunetta
Pari opportunità
Ministro: Mara Carfagna
Politiche Comunitarie
Ministro: Andrea Ronchi
Rapporti con il Parlamento
Ministro: Elio Vito
Riforme per il Federalismo
Ministro: Umberto Bossi
Politiche per i Giovani
Ministro: Giorgia Meloni
Semplificazione Normativa
Ministro: Roberto Calderoli
Ministri con portafoglio
Affari Esteri
Ministro: Franco Frattini
Interno
Ministro: Roberto Maroni
Giustizia
Ministro: Angelino Alfano
Economia e Finanze
Ministro: Giulio Tremonti
Sviluppo Economico
Ministro: Claudio Scajola
Istruzione Università e Ricerca
Ministro: Mariastella Gelmini
Lavoro Salute e Politiche sociali
Ministro: Maurizio Sacconi
Difesa
Ministro: Ignazio La Russa
Politiche Agricole e Forestali
Ministro: Luca Zaia Sottosegretari:
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro: Stefania Prestigiacomo
Infrastrutture e Trasporti
Ministro: Altero Matteoli
Beni e Attività Culturali
Ministro: Sandro Bondi
giovedì 8 maggio 2008
La Fgci di Alghero su "La Rinascita"
mercoledì 7 maggio 2008
Il partigiano "FACIO" ...in nome del partito comunista
Dante Castellucci “FACIO”
...in nome del partito comunista
Regia di Virginia Martini
Una storia raccontata con un prologo, quattro atti, un epilogo
La storia di Dante Castellucci, nome di battaglia “Facio”, comandante del battaglione Picelli, ucciso a 24 anni, è una storia dura.
Lo spettacolo si ispira alle memorie della compagna di Facio, Laura Seghettini, e al suo libro, edito da Carocci nel 2007 con il titolo Al vento del nord per le cure di Caterina Repetti.
Quella del partigiano “Facio” non è una storia che si presta a celebrazioni, né si può incasellarla nelle inutili immagini agiografiche della Resistenza. Al contrario, la vicenda di Dante Castellucci si offre come occasione di riflessione e approfondimento, di esercizio critico nei confronti di una lotta da non dimenticare.
Lo spettacolo mette in scena una storia complessa e ancora non riconciliata, una storia bellissima e commovente, nella quale si intrecciano memoria, passione e amore. “Facio”, ucciso dai suoi compagni dopo un processo farsa, è una sorta di vivissimo fantasma che prende il centro della scena, un fantasma che abita alternativamente gli attori, per raccontare la storia di una vita, sospesa fra lotta e delusione, fra impegno e tradimento.
Uno spettacolo ricco ed emozionante, che fa ridere, fa piangere e fa pensare.
Nel pomeriggio di giovedì, alle ore 15,30 in aula O Facoltà di Lettere e Filosofia, via Zanfarino 62, la regista, Virginia MAritni e gli attori della compagnia incontreranno gli studenti e il pubblico.
Giovedì 8 maggio 2008_ Sassari, Teatro Verdi ore 21
IngressoStudenti 3 €
Pubblico 10 €
martedì 6 maggio 2008
Fini, più grave bruciare le bandiere a Torino rispetto all'azione squadrista di Verona
Affermare che un giovane di Verona è stato ucciso per mano di naziskin è fornire un dato di cronaca o strumentalizzare una tragedia?
Il neoeletto presidente della Camera, Gianfranco Fini, interviene sull'omicidio del giovane Nicola Tommasoli, morto ieri sera, dopo essere stato selvaggiamente picchiato, il 30 aprile da un gruppo di estremisti di destra per futili motivi.
Secondo Fini le contestazioni contro Israele «dei centri sociali» e «della sinistra radicale» alla Fiera del Libro di Torino sono «più gravi» di quanto accaduto a Verona dove un gruppo di ragazzi di estrema destra ha aggredito e picchiato mortalmente Nicola Tommasoli.Su questo interviene anche l’ambasciatore israeliano a Roma Gideon Meir che si dichiara «assolutamente d'accordo» con il leader di An: «Quello che la sinistra estrema sta cercando di fare a Torino è delegittimare Israele, delegittimare il diritto all'esistenza dello Stato ebraico».
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lunedì 5 maggio 2008
Verona, morto il ragazzo aggredito dai naziskin
E' deceduto nell'ospedale di Borgo Trento a Verona, dove era ricoverato in coma, Nicola Tommasoli, il giovane ridotto in fin di vita in seguito ad un pestaggio la notte del primo maggio. Sul fronte investigativo, gli inquirenti hanno tenuto una conferenza stampa in cui è stato confermato l'arresto di altri due aggressori che hanno già confessato.
Sono naziskin gli squadristi di Verona
Questa notte la Questura di Verona ha fermato altri due giovani, che hanno confessato di aver preso parte al pestaggio del 30 aprile
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domenica 4 maggio 2008
Ai regimi si resiste
“Alta sui naufragi dai belvedere delle torri, china e distante sugli elementi del disastro, dalle cose che accadono al di sopra delle parole celebrative del nulla, lungo un facile vento, di sazietà, di impunità”.
Ora che il nostro peggiore incubo è diventato realtà non abbiamo neppure il tempo di leccarci le ferite. C’è qualcosa di peggio che essere ridotti ad extraparlamentari? Sì. C’è anche la possibilità che si determinino condizioni tali da rendere impossibile la prospettiva di un reingresso in Parlamento, quando, il più presto possibile, fossimo chiamati a riprovarci. Come? Per esempio con una nuova legge elettorale che di fatto elevi all’8 o al 10% la soglia di sbarramento; con una riforma costituzionale che riduca drasticamente il numero dei parlamentari; con l’affermarsi nel senso comune del bi-partitismo (sarebbe meglio dire bi-leaderismo) privo di connotazione ideale ed impegnato a redigere l’agenda della politica a colpi di sondaggi, di emergenze, di campagne di stampa.
Con l’obnubilamento mediatico imperante la “maggioranza” avrebbe gioco facile, e la “maggioranza” non è solo quella che ha vinto le ultime elezioni. E’ anche quella che oramai si riduce a votare chi ha impedito la commissione d’inchiesta sulle torture e la sospensione della democrazia a Genova, durante il G8; è quella che resta indifferente alla diserzione in massa del 25 aprile da parte della nuova destra di governo; è quella che coltiva l’ossessione della sicurezza nel senso dell’incolumità personale...ma anche della “robba”. Questa “maggioranza” ci sta stritolando a colpi di voto utile, di ironia sui “partiti nanetti”e sulla lotta di classe, di oscuramento mediatico sistematico, di buon senso e di capovolgimento della realtà.
“Recitando un rosario di ambizioni meschine, di millenarie paure, di inesauribili astuzie. Coltivando tranquilla l’orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un’anestesia, come un’abitudine”.
E così la prossima legislatura, pronosticata lunga e... costituente rischia di regalarci oltre ad una legge elettorale che santifichi il “voto utile”anche la riforma della seconda parte della Costituzione, in attesa di produrre l’assalto finale alla prima parte, la Repubblica Federale tanto cara alla Lega... ma anche al Pd, che ci ha messo del suo con lo sciagurato progetto approdato all’aula nella ultima breve legislatura. Non dubito che il progressivo rafforzamento dell’esecutivo e del suo incostituzionale abuso della funzione legislativa proseguirà, in attesa di essere anch’esso costituzionalizzato, che verranno varate norme di carattere eccezionale in materia di ordine pubblico, che si tornerà alla carica con leggi repressive e che nessuna norme sul riassetto del sistema radiotelevisivo verrà varata. Se non è un regime quello in arrivo, cosa è un regime?
“Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione, chi tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”.
E poiché di regime si tratterà, con i regimi non si può dialogare, non si possono aprire canali di comunicazione o auspicare “convergenze” sui grandi temi di interesse collettivo. A quelli ci penserà bene Veltroni con i suoi, pacatamente impegnati a srotolare la guida che porterà il più improbabile capo di stato della storia d’Italia ad una candidatura al Quirinale al termine della legislatura. Ai regimi si resiste. Come? Ricominciando da quella che credevamo fosse la nostra base sociale, che non c’è più. Dai più giovani che fortunatamente sono più sensibili ai temi che lorsignori aggrediranno. Dalle donne che saranno colpite sulla 194 e ricondotte pazientemente, con parole opere ed omissioni, alla loro catena che si chiama cura familiare e sottomissione sessuale.
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco. Non dimenticare il loro volto, che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti, come una svista, come una distrazione, come un dovere”.
Le frasi in grassetto sono di Fabrizio de Andrè (Smisurata preghiera, da Anime Salve, 1996)giovedì 1 maggio 2008
BASTA CON GLI OMICIDI SUL LAVORO
Primo maggio per il lavoro
di Alessandra Valentini