ALGHERO - Il partito dei Comunisti Italiani di Alghero, in vista delle prossime consultazioni elettorali in programma in Sardegna il 15 e 16 febbraio, apre al pubblico la sede elettorale di via Nazioni Unite dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15 alle 20.00, ogni giorno compresi i festivi e fino al 16 febbraio prossimo, onde consentire agli elettori di ricevere il materiale elettorale del candidato Elias Vacca, capolista nelle circoscrizioni provinciali di Sassari, Gallura e Medio Campidano. Elias Vacca incontrerà personalmente gli elettori presso la sede.
giovedì 29 gennaio 2009
Elias Vacca apre la sede Pdci
In via Nazioni Unite ad Alghero, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15 alle 20, ogni giorno compresi i festivi e fino al 16 febbraio prossimo
lunedì 12 gennaio 2009
sabato 10 gennaio 2009
Vacca: «Berlusconi sbaglia, Alghero conta»
Tedde fuori dalle liste Pdl. L’ex deputato algherese analizza, con uno sguardo ai corsi e ricorsi della storia, la vicenda della candidatura sfumata
ALGHERO - All'indomani dall’annuncio del ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Marco Tedde, arriva il commento del candidato capolista del PdCI alle regionali Elias Vacca. L’ex deputato algherese analizza, attraverso un comunicato e con uno sguardo ai corsi e ricorsi della storia, almeno quella della politica regionale, la vicenda della candidatura sfumata. E lo fa con un occhio rivolto ai suoi elettori, ma anche all’elettorato locale del Pdl, a suo dire ignorato prima di tutto dai vertici nazionali.
«Il Pdl rinnova, con il rifiuto della candidatura di Tedde, quella tradizione che declassa la nostra città a serbatoio di voti, da saccheggiare a seconda delle necessità e da ignorare all’occorrenza. E l’occorrenza c’è stata. Lo dimostrano i fatti: un candidato, dapprima presentato come un elemento di punta non ha trovato posto nelle liste. Le elezioni regionali gli sono precluse. Il suo elettorato algherese non avrà un referente nelle liste. A coloro che ancora non avessero colto il dato di fondo, mi preme sottolineare come questa sia la prova incontrovertibile dell’assenza di attenzione degli stati maggiori del Pdl nei confronti dei miei concittadini. A loro si è rivolto invece, in questa tornata elettorale come anche in precedenti occasioni, il Centro-Sinistra, che ad Alghero ha "dato" consiglieri regionali e deputati».
«Il PdCI ha consegnato alla città di Alghero un deputato e oggi, conferendomi il ruolo di capolista alle elezioni regionali, offre alla città un’opportunità di rafforzare la sua presenza in Regione. La fiducia e l’investimento sono dunque soprattutto rivolti alla città, agli algheresi - conclude l'onorevole - che attraverso questo gesto concreto ricevono l’attenzione che chiedono e che meritano oggi più che mai. Berlusconi sbaglia nel pensare che Alghero non conti nulla. Alghero conta, invece. Conta per il Centro-Sinistra, conta per il PdCI, conta soprattutto per me».
ALGHERO - All'indomani dall’annuncio del ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Marco Tedde, arriva il commento del candidato capolista del PdCI alle regionali Elias Vacca. L’ex deputato algherese analizza, attraverso un comunicato e con uno sguardo ai corsi e ricorsi della storia, almeno quella della politica regionale, la vicenda della candidatura sfumata. E lo fa con un occhio rivolto ai suoi elettori, ma anche all’elettorato locale del Pdl, a suo dire ignorato prima di tutto dai vertici nazionali.
«Il Pdl rinnova, con il rifiuto della candidatura di Tedde, quella tradizione che declassa la nostra città a serbatoio di voti, da saccheggiare a seconda delle necessità e da ignorare all’occorrenza. E l’occorrenza c’è stata. Lo dimostrano i fatti: un candidato, dapprima presentato come un elemento di punta non ha trovato posto nelle liste. Le elezioni regionali gli sono precluse. Il suo elettorato algherese non avrà un referente nelle liste. A coloro che ancora non avessero colto il dato di fondo, mi preme sottolineare come questa sia la prova incontrovertibile dell’assenza di attenzione degli stati maggiori del Pdl nei confronti dei miei concittadini. A loro si è rivolto invece, in questa tornata elettorale come anche in precedenti occasioni, il Centro-Sinistra, che ad Alghero ha "dato" consiglieri regionali e deputati».
«Il PdCI ha consegnato alla città di Alghero un deputato e oggi, conferendomi il ruolo di capolista alle elezioni regionali, offre alla città un’opportunità di rafforzare la sua presenza in Regione. La fiducia e l’investimento sono dunque soprattutto rivolti alla città, agli algheresi - conclude l'onorevole - che attraverso questo gesto concreto ricevono l’attenzione che chiedono e che meritano oggi più che mai. Berlusconi sbaglia nel pensare che Alghero non conti nulla. Alghero conta, invece. Conta per il Centro-Sinistra, conta per il PdCI, conta soprattutto per me».
da Alguer.it
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Nella foto: Elias Vacca (candidato consigliere alle elezioni regionali) e Nadia Frau (coordinatrice Fgci Alghero) - alguer.it
Studenti interrompono Berlusconi a Cagliari
CAGLIARI - Il presidente del Consiglio viene contestato da un gruppo di studenti con striscioni e catelli.
Il premier è quindi costretto ad interrompere il suo comizio in sostegno di Ugo Cappellacci, candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sardegna.
Dopo un allontanameno degli studenti dalla Fiera di Cagliari, luogo in cui si è svolto il comizio, Berlusconi ha continuato il suo discorso.
Soru e Parisi, «solo con l'Ulivo si vince»
Durissima critica alla politica di Veltroni
Mettere in risalto la continuità con l’esperienza dell’Ulivo e di Prodi, con la consapevolezza che il progetto del Pd è una strada difficile ma senza ritorno». A dirlo è Arturo Parisi
leader dei Democratici per la democrazia nel Pd, che si riconosce nella parole con le quali «Renato Soru ragionando sul futuro giudica il presente».
Il governatore della Sardegna, in un’intervista all’Espresso, si candida a «uomo della rivincita» del centrosinistra: «Se vinciamo in Sardegna, si può tornare a vincere e a battere Silvio Berlusconi, come ha fatto Prodi due volte». Un paragone scomodo e quanto mai imbarazzante per l’attuale dirigenza del Pd, che a più riprese ha preso le distanze dall’esperienza dell’Ulivo, disconoscendone strumentalmente qualsiasi eredità. Ma va ben oltre Soru, e lancia una sfida non soltanto al centro destra ma anche al suo partito, dando credito a chi paventa una sua candidatura nazionale. «Sarà uno scontro Soru-Berlusconi per interposta persona», con la conseguente messa in ombra del segretario Veltroni, a cui però chiede di sostenerlo nella linea di «forte segno di discontinuità» con l’esclusione di chi ha più di due legislature e di chi non condivide nel programma. Ma soprattutto mettendo in risalto «la continuità con l’esperienza di Romano Prodi e dell’Ulivo. Quella è la radice più autentica del Pd».
Posizione pienamente condivisa da Parisi e che, a suo parere, accomuna tanti nel Pd. E tiene a precisare che «a guidarci non è la nostalgia ma la protesta contro il disastro prodotto dalla pretesa della discontinuità col passato, e contro l’illusione della solitudine che ha portato il partito nelle condizioni attuali. A guidarci non è la nostalgia, ma la passione che ci chiama riprendere e a portare finalmente a compimento il cammino iniziato quindici anni fa, verso una democrazia nella quale i cittadini possano eleggere i propri governanti e i propri rappresentanti, ad eleggere chi è chiamato a dare esecuzione ai programmi condivisi, e chi ha la responsabilità di accompagnarlo col proprio sostegno e attraverso la vigilanza e il controllo».
Quasi una requisitoria quella di Parisi, che auspica da tempo un ritorno alla strategia politica dell’Ulivo. Che, oggi, può diventare prassi con Renato Soru che porterà quelle idee nella campagna elettorale sarda e nella nuova legislatura rinsaldando «l’impegno solidale di tutti i democratici sardi contro Berlusconi e ogni cedimento a berlusconismo».
S. B.
La Rinascita
Mettere in risalto la continuità con l’esperienza dell’Ulivo e di Prodi, con la consapevolezza che il progetto del Pd è una strada difficile ma senza ritorno». A dirlo è Arturo Parisi
leader dei Democratici per la democrazia nel Pd, che si riconosce nella parole con le quali «Renato Soru ragionando sul futuro giudica il presente».
Il governatore della Sardegna, in un’intervista all’Espresso, si candida a «uomo della rivincita» del centrosinistra: «Se vinciamo in Sardegna, si può tornare a vincere e a battere Silvio Berlusconi, come ha fatto Prodi due volte». Un paragone scomodo e quanto mai imbarazzante per l’attuale dirigenza del Pd, che a più riprese ha preso le distanze dall’esperienza dell’Ulivo, disconoscendone strumentalmente qualsiasi eredità. Ma va ben oltre Soru, e lancia una sfida non soltanto al centro destra ma anche al suo partito, dando credito a chi paventa una sua candidatura nazionale. «Sarà uno scontro Soru-Berlusconi per interposta persona», con la conseguente messa in ombra del segretario Veltroni, a cui però chiede di sostenerlo nella linea di «forte segno di discontinuità» con l’esclusione di chi ha più di due legislature e di chi non condivide nel programma. Ma soprattutto mettendo in risalto «la continuità con l’esperienza di Romano Prodi e dell’Ulivo. Quella è la radice più autentica del Pd».
Posizione pienamente condivisa da Parisi e che, a suo parere, accomuna tanti nel Pd. E tiene a precisare che «a guidarci non è la nostalgia ma la protesta contro il disastro prodotto dalla pretesa della discontinuità col passato, e contro l’illusione della solitudine che ha portato il partito nelle condizioni attuali. A guidarci non è la nostalgia, ma la passione che ci chiama riprendere e a portare finalmente a compimento il cammino iniziato quindici anni fa, verso una democrazia nella quale i cittadini possano eleggere i propri governanti e i propri rappresentanti, ad eleggere chi è chiamato a dare esecuzione ai programmi condivisi, e chi ha la responsabilità di accompagnarlo col proprio sostegno e attraverso la vigilanza e il controllo».
Quasi una requisitoria quella di Parisi, che auspica da tempo un ritorno alla strategia politica dell’Ulivo. Che, oggi, può diventare prassi con Renato Soru che porterà quelle idee nella campagna elettorale sarda e nella nuova legislatura rinsaldando «l’impegno solidale di tutti i democratici sardi contro Berlusconi e ogni cedimento a berlusconismo».
S. B.
La Rinascita
venerdì 9 gennaio 2009
Ordine del Tricolore, ddl della destra per equiparare partigiani e repubblichini
Anpi, «ennesimo tentativo di sovvertire la nostra storia e le radici della Repubblica»
Ormai parlare di revisionismo storico è un eufemismo, gli atti di questo governo di centro-destra sono un calcio alla nostra storia
un vero e proprio insulto a chi ha vissuto gli orrori del fascismo e ha combattuto nella resistenza e a chi, ancor oggi, crede nei valori della democrazia e dell'anti-fascismo.
Un nuovo tentativo di equiparare i partigiani, deportati e militari ai repubblichini di Salò arriva con il disegno di legge n.1360 con il quale la maggioranza parlamentare intende istituire l'Ordine del Tricolore (con tanto di assegno vitalizio), sostenendo «la pari dignità di una partecipazione al conflitto, di molti combattenti giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente». Un testo dal linguaggio chiaro (ricorda quello usato dalla propaganda del regime fascista) come chiaro è il contenuto.
Va lodato e omaggiato chi combatté, che importa se dalla parte sbagliata? Che importa se la nostra Costituzione si esprime chiaramente su l'esperienza del fascismo? Se la stessa Cassazione si è espressa sulla Repubblica di Salò? La storia va riscritta, mascherate le atrocità che oggi sono imbarazzanti per qualche politico che fino a poco tempo fa vi inneggiava.
Equiparare i partigiani a quelli che in molte occasioni furono i loro aguzzini, disconoscere i valori fondanti delle nostra Repubblica ridando dignità a quelli che invece affossarono la nostra nazione è cosa intollerabile.
A sdegnarsi è prima di tutti l'Anpi, l'associazione depositaria dei valori e del ricordo della resistenza, che denuncia l'ennesimo tentativo di revisionismo della destra attraverso la proposta che ha come primo firmatario Lucio Barani del Nuovo Psi e che è attualmente in discussione alla commissione Difesa della Camera.
L'Anpi terrà a questo proposito una conferenza pubblica martedì 13 gennaio alle ore 16, alla Camera dei deputati, Sala del Cenacolo, dal titolo “Un Ordine del Tricolore che disordina la storia e le radici della Repubblica”.
Per leggere il testo integrale del ddl n.1360 www.anpi.it
V.V.
La Rinascita
Ormai parlare di revisionismo storico è un eufemismo, gli atti di questo governo di centro-destra sono un calcio alla nostra storia
un vero e proprio insulto a chi ha vissuto gli orrori del fascismo e ha combattuto nella resistenza e a chi, ancor oggi, crede nei valori della democrazia e dell'anti-fascismo.
Un nuovo tentativo di equiparare i partigiani, deportati e militari ai repubblichini di Salò arriva con il disegno di legge n.1360 con il quale la maggioranza parlamentare intende istituire l'Ordine del Tricolore (con tanto di assegno vitalizio), sostenendo «la pari dignità di una partecipazione al conflitto, di molti combattenti giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente». Un testo dal linguaggio chiaro (ricorda quello usato dalla propaganda del regime fascista) come chiaro è il contenuto.
Va lodato e omaggiato chi combatté, che importa se dalla parte sbagliata? Che importa se la nostra Costituzione si esprime chiaramente su l'esperienza del fascismo? Se la stessa Cassazione si è espressa sulla Repubblica di Salò? La storia va riscritta, mascherate le atrocità che oggi sono imbarazzanti per qualche politico che fino a poco tempo fa vi inneggiava.
Equiparare i partigiani a quelli che in molte occasioni furono i loro aguzzini, disconoscere i valori fondanti delle nostra Repubblica ridando dignità a quelli che invece affossarono la nostra nazione è cosa intollerabile.
A sdegnarsi è prima di tutti l'Anpi, l'associazione depositaria dei valori e del ricordo della resistenza, che denuncia l'ennesimo tentativo di revisionismo della destra attraverso la proposta che ha come primo firmatario Lucio Barani del Nuovo Psi e che è attualmente in discussione alla commissione Difesa della Camera.
L'Anpi terrà a questo proposito una conferenza pubblica martedì 13 gennaio alle ore 16, alla Camera dei deputati, Sala del Cenacolo, dal titolo “Un Ordine del Tricolore che disordina la storia e le radici della Repubblica”.
Per leggere il testo integrale del ddl n.1360 www.anpi.it
V.V.
La Rinascita
Immigrati – Musolino: Emendamento della Lega è una vergognosa provocazione
“L’emendamento approvato oggi al decreto anticrisi che prevede una tassa di 50 euro per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno è una vergognosa provocazione. Le misure fin qui adottate dal governo Berlusconi al di là della propaganda e dei proclami favoriscono l’illegalità e la clandestinità. Cinquanta euro per il rilascio del permesso sono una vera e propria follia se si pensa alle microeconomie con le quali devono fare i conti gran parte degli immigrati regolari che vivono nel nostro paese. Inoltre questa misura ha anche un forte carattere razzista perché segna una vera e propria discriminazione tra i cittadini italiani e i cittadini di altri paesi del mondo che in Italia vivono dimenticando il contributo che questi stessi cittadini con il loro lavoro danno all’intera nostra economia”.
Lo dice Maurizio Musolino, responsabile Imigrazione del Partito dei Comunisti Italiani.
Lo dice Maurizio Musolino, responsabile Imigrazione del Partito dei Comunisti Italiani.
Nessuno spazio per Tedde. Sindaco ritira dimissioni.
Marco Tedde si tira fuori dalla corsa. Il Sindaco rimane al suo posto, scongiurato il commissariamento del Comune. Bocciata la richiesta del Pdl di Alghero. Il Sindaco dice di non voler fare polemiche
Social Card: una burla tricolore
Sono diversi i cittadini che vanno alle poste per ritirare i soldi della Social Card inventata dal Premier Berlusconi ma non trovano un euro. Polemiche e lamentele
ALGHERO - «La Social card inventata da Berlusconi è una bufala». E’ questa l’opinione di alcuni pensionati che vanno a ritirare al cash dispenser delle Poste e non trovano i soldi promessi dal Premier. La manovra in ambito sociale destinata ad aiutare 1 milione e 200 mila pensionati con reddito insufficiente, non soddisfa tanti cittadini che aspettano speranzosi l’accredito nella carta prepagata regalata per natale dal Ministero del Tesoro.
La carta prepagata dovrebbe essere attiva dal 1° gennaio 2009, una volta fatta richiesta agli organi competenti, con un acconto di tre mensilità (Ottobre, Novembre, Dicembre 2008) per un valore annuale di 480 euro da poter utilizzare per cibo e utenze. Ma a quanto riferiscono alcuni anziani, nella loro carta sociale che hanno chiesto per tempo negli uffici postali della città, non c’è una lira, anzi, un euro. Questa sorpresa, che ha scaricato l’entusiasmo dei poveri pensionati che devono gestirsi una sussistenza mensile con meno di 400 euro, non gioverà sicuramente alla stabilizzazione delle categorie a rischio.
Gli opinionisti più accaniti l’hanno definita “Elemosina fiscale”, ma la realtà italiana, che spesso non viene rivelata, vede la soglia di povertà per una famiglia di quattro persone intorno ai 1500 euro mensili, (meno di 20.000 euro all’anno). Inoltre 8 milioni di pensionati non arrivano a 750 euro al mese, l'80% dei quali non raggiunge neppure i 500 euro (dati istat) «Ora, in questo contesto un provvedimento come quello della “social card”, commentano gli anziani, serve realmente a sistemare le cose».
«Cari Berlusconi, Tremonti e Sacconi - ci confidano ancora i pensionati - pensate di aver risolto i problemi della terza età? E il diritto allo stato sociale che fine ha fatto». Sembra infatti, e questo è il parere degli sfortunati che pensavano di festeggiare il Capodanno con “champagne e cappone” che certa destra non abbia rinunciato allo smantellamento dello Stato Sociale. Un’istituzione fondata non sulla carità, "una tantum", ma sui diritti sociali "una semper".
ALGHERO - «La Social card inventata da Berlusconi è una bufala». E’ questa l’opinione di alcuni pensionati che vanno a ritirare al cash dispenser delle Poste e non trovano i soldi promessi dal Premier. La manovra in ambito sociale destinata ad aiutare 1 milione e 200 mila pensionati con reddito insufficiente, non soddisfa tanti cittadini che aspettano speranzosi l’accredito nella carta prepagata regalata per natale dal Ministero del Tesoro.
La carta prepagata dovrebbe essere attiva dal 1° gennaio 2009, una volta fatta richiesta agli organi competenti, con un acconto di tre mensilità (Ottobre, Novembre, Dicembre 2008) per un valore annuale di 480 euro da poter utilizzare per cibo e utenze. Ma a quanto riferiscono alcuni anziani, nella loro carta sociale che hanno chiesto per tempo negli uffici postali della città, non c’è una lira, anzi, un euro. Questa sorpresa, che ha scaricato l’entusiasmo dei poveri pensionati che devono gestirsi una sussistenza mensile con meno di 400 euro, non gioverà sicuramente alla stabilizzazione delle categorie a rischio.
Gli opinionisti più accaniti l’hanno definita “Elemosina fiscale”, ma la realtà italiana, che spesso non viene rivelata, vede la soglia di povertà per una famiglia di quattro persone intorno ai 1500 euro mensili, (meno di 20.000 euro all’anno). Inoltre 8 milioni di pensionati non arrivano a 750 euro al mese, l'80% dei quali non raggiunge neppure i 500 euro (dati istat) «Ora, in questo contesto un provvedimento come quello della “social card”, commentano gli anziani, serve realmente a sistemare le cose».
«Cari Berlusconi, Tremonti e Sacconi - ci confidano ancora i pensionati - pensate di aver risolto i problemi della terza età? E il diritto allo stato sociale che fine ha fatto». Sembra infatti, e questo è il parere degli sfortunati che pensavano di festeggiare il Capodanno con “champagne e cappone” che certa destra non abbia rinunciato allo smantellamento dello Stato Sociale. Un’istituzione fondata non sulla carità, "una tantum", ma sui diritti sociali "una semper".
A. M. (Alguer.it)
Mafia, Facebook – Pignatiello: “I gestori denuncino alla Magistratura chi organizza queste cose”
“Per bloccare l’ignoranza, la malafede e intenti socialmente pericolosi su internet non servono stravolgimenti epocali della serie ‘regole nuove per internet’ ma solo significative e semplici operazioni di buon senso: nel caso di Facebook ad esempio, i gestori provvedano ad espellere, con strumenti e filtri ad hoc, chi sfrutta il social network per lanciare messaggi o aprire dialoghi deliranti sulla mafia o su tutto ciò che è riconducibile alla criminalità. Misure minime, insomma, capaci di spegnere sul nascere ogni tentativo di propagandare messaggi pericolosi o criminali. Allo stesso tempo invitiamo i gestori di Facebook a denunciare alla Magistratura chi organizza queste cose, le cui coordinate sono comunque soggette a registrazione”. E’ quanto afferma Alessandro Pignatiello, coordinatore dell’ufficio di segreteria del PdCI.
giovedì 8 gennaio 2009
Università – Polcaro e Bergonzi: Tagli micidiali a quella pubblica
“Il decreto sull’università approvato oggi con il ricorso alla fiducia costituisce un colpo micidiale per l’università pubblica e per il diritto allo studio di milioni di giovani. Esso infatti non solo non contiene alcun elemento riformatore ma costituisce lo strumento operativo per realizzare tagli senza precedenti (un quinto dei trasferimenti statali!) all’università pubblica che ne determineranno un progressivo processo di dequalificazione e il possibile approdo alla privatizzazione. Si tratta dell’esatto contrario di ciò che richiede la gravissima crisi economica in atto: maggiori investimenti pubblici nel sapere, nella ricerca, nella conoscenza per assicurare il futuro ai giovani, per rilanciare lo sviluppo economico del paese sulle basi di una nuova equità e giustizia sociale".
Lo affermano in una nota congiunta Francesco Polcaro e Piergiorgio Bergonzi, rispettivamente responsabili di Università e Scuola del Pdci.
Lo affermano in una nota congiunta Francesco Polcaro e Piergiorgio Bergonzi, rispettivamente responsabili di Università e Scuola del Pdci.
NAPOLI - Diliberto: Non possiamo lasciare l’opposizione alla destra «Ora noi usciamo dalla maggioranza»
Intervista integrale a Oliviero Diliberto pubblicata sul quotidiano ‘Il Mattino’ dell’8 gennaio 2009
Per Oliviero Diliberto il partito dei Comunisti Italiani a palazzo San Giacomo deve schierarsi all`opposizione e non dare alcun appoggio al sindaco Iervolino. E per ribadire la sua linea ai tre consiglieri comunali ha deciso di essere domani a Napoli. Un`occasione anche per fare il punto della situazione dopo il rimpasto annunciato lunedì.
Segretario Diliberto cosa ne pensa di questa nuova giunta?
«È una soluzione pasticciata e del tutto inadeguata ad affrontare i problemi della città, al di là della qualità e della moralità delle singole persone che non è in discussione».
Il sindaco si dice sicura con la nuova squadra terminerà il suo mandato a scadenza naturale: il 2011.
«Spero proprio di no e mi auguro che si restituisca quanto prima la parola ai cittadini. Nella città di Napoli e nella regione Campania».
Qual è l`ordine di scuderia, se ci sarà, per i suoi consiglieri in vista del prossimo consiglio comunale: per ora la maggioranza che sostiene la lervolino sembra risicata.
«Inviterò i nostri consiglieri, come concordato con gli organismi dirigenti provinciali e regionali, a passare risolutamente all`opposizione, non avendo nulla da spartire, e da anni, con il sistema di potere che ruota attorno a Bassolino e ai suoi alleati. È bene che si senta una voce di opposizione di sinistra anche per non lasciare la rabbia e l`inquietudine di tanti napoletani, in balia delle forze di destra che certo nulla hanno da vantare nel campo della questione morale».
ad. pa.
mercoledì 7 gennaio 2009
sabato 3 gennaio 2009
Conferenza Stampa di Elias Vacca
Video della conferenza stampa della presentazione del candidato dei Comunisti Italiani alle regionali Elias Vacca.
GUARDA FGCI TV ALGHERO: http://fgcitvalghero.blogspot.com/
GUARDA FGCI TV ALGHERO: http://fgcitvalghero.blogspot.com/
giovedì 1 gennaio 2009
Marco Tedde si è dimesso
Il Sindaco di Alghero ha rassegnato le dimissioni per candidarsi come consigliere alle prossime elezioni regionali
ALGHERO - Ora la notizia è ufficiale. Marco Tedde si è dimesso. Il Sindaco di Alghero questa mattina ha rassegnato le sue dimissioni per candidarsi alle elezioni regionali che si terranno il 15 e 16 febbraio prossimi.
Tedde sarà l'unico candidato algherese del Pdl che alcune settimane fa, nel corso di una convention organizzata all'Hotel Calalunya, aveva chiesto al Sindaco di lasciare la fascia tricolore per rappresentare Alghero in Regione.
La candidatura di Marco Tedde sarebbe stata suggerita direttamente dal Premier Silvio Berlusconi ai dirigenti regionali del Pdl che non avevano trovato spazio per il primo cittadino algherese in questi giorni in vacanza a Phuket.
Dopo un anno e mezzo di mandato i cittadini algheresi saranno dunque richiamati alle urne. I partiti sono già al lavoro per trovare il sostituto del Sindaco. Le elezioni comunali si terranno probabilmente a Maggio del prossimo anno.
da Alguer.it
ALGHERO - Ora la notizia è ufficiale. Marco Tedde si è dimesso. Il Sindaco di Alghero questa mattina ha rassegnato le sue dimissioni per candidarsi alle elezioni regionali che si terranno il 15 e 16 febbraio prossimi.
Tedde sarà l'unico candidato algherese del Pdl che alcune settimane fa, nel corso di una convention organizzata all'Hotel Calalunya, aveva chiesto al Sindaco di lasciare la fascia tricolore per rappresentare Alghero in Regione.
La candidatura di Marco Tedde sarebbe stata suggerita direttamente dal Premier Silvio Berlusconi ai dirigenti regionali del Pdl che non avevano trovato spazio per il primo cittadino algherese in questi giorni in vacanza a Phuket.
Dopo un anno e mezzo di mandato i cittadini algheresi saranno dunque richiamati alle urne. I partiti sono già al lavoro per trovare il sostituto del Sindaco. Le elezioni comunali si terranno probabilmente a Maggio del prossimo anno.
da Alguer.it
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