ROMA - Si è concluso intorno alle 21.30 il “No Cav day” a Piazza Navona. Nel cuore della capitale la manifestazione indetta contro Berlusconi e le leggi ad personam, leggasi lodo Schifani, ha visto in piazza tantissime persone, cento mila secondo gli organizzatori, che hanno ascoltato gli interventi dei girotondini di nuovo in piazza, di Antonio Di Pietro, di intellettuali come Camilleri, di Marco Travaglio, di Beppe Grillo e Sabina Guzzanti. Quest'ultima non ha risparmiato bordate al premier, in particolare sul presunto sexygate italiano che ha coinvolto anche la ministra per le pari opportunità Mara Carfagna e poi ha avuto parole dure anche nei confronti di Papa Ratzinger. Attacchi verso il Cavaliere e verso il Papa che hanno visto l'immediata dissociazione di alcuni dei presenti. Prima della Guzzanti in collegamento telefonico con la piazza Beppe Grillo aveva attaccato anche Napolitano e Veltroni. Prima di loro Marco Travaglio aveva accusato Quirnale e leader dell'opposizione di essere accondiscendenti con il Cavaliere. Antonio Di Pietro aveva rivendicato il ruolo democratico delle manifestazioni di piazza, respingendo le accuse di fare anti politica. La porzione di piazza occupata dal palco era colorata da bandiere di Idv, di alcuni dei partiti della sinistra, compresa la falce e il martello del Pdci, e anche di due bandiere del Partito democratico. Diversi gli striscioni esposti in piazza, tutti critici nei confronti del presidente del Consiglio, mentre sotto alcuni gazebo si distribuiscono i manifesti e le magliette con lo slogan "fermiamo il caimano". Sul palco, invece, sono stati esposti dei grandi cartelli con l'art. 3 della Costituzione sulla legge uguale per tutti. A Piazza Navona anche Elias Vacca con Alessio Moretto e Marco Mura. «La manifestazione è stata bella e riuscita –hanno dichiarato a caldo sul Forum di Alghero- c'erano Di Pietro e Diliberto, Travaglio e Camilleri, Beppe Giulietti, Tana de Zulueta, Manuela Palermi, Moni Ovadia, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Paolo Flores d'Arcais, Furio Colombo, "Pancho" Pardi. Tutta gente che, ovviamente, non può... competere con Berlusconi, nè con alcuno della sua corte».
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