giovedì 12 marzo 2009

Niente ronde, solo squadracce. Da Roma a Pordenone aggressioni razziste

Mancuso (Arcigay), «giustizia fai-da-te in mano a gruppi di fanatici integralisti»

«Siete romeni?», in realtà sono albanesi ma comunque arrivano le botte, siamo a Roma, Tor Bella Monaca la scorsa notte, gli aggressori sono una trentina di italiani armati di bastoni e pietre, sembra anche qualche pistola

La colpa delle due vittime è solo quella di essere stranieri. Oggi arriva anche la notizia che a Pordenone uomo di 30 anni, omosessuale, seguito dai servizi sociali, è stato insultato e aggredito a calci e pugni da tre persone: due giovani di 21 e 22 anni e un uomo di 43 anni. Le indagini hanno portato all'identificazione del terzetto, che così ha giustificato l'accaduto: «volevamo dare una lezione ai froci».

Il presidente nazionale dell'Arci Gay, Aurelio Mancuso, denucia che tutto ciò «accade di fronte all'assenza drammatica di politiche sociali e culturali da parte delle istituzioni. In particolare nel Nord-Est la cultura delle ronde leghiste sta alimentando un clima di sfiducia, pregiudizio e paura dell'altro che legittima a rifiutare ogni diversita e fa sì che la giustizia fai-da-te del nostro paese sia in mano a gruppi di fanatici integralisti».
La scorsa settimana a Napoli, nel cuore della città, è stato aggredito un giovane studente italo-etiope, anche per lui botte ed insulti.

Episodi, esempi violenti di intolleranza, di razzismo, da nord a sud, nessuno escluso. Gli autori sono, ovviamente, italianissimi e magari si sentono un po' più spalleggiati dalle leggi e norme in via di approvazione. Se le ronde ancora non ci sono, di sicuro ci sono le “squadracce”, agiscono, insultano, picchiano, e qualche volta sembrano anche un po' comprese e coccolate dal senso comune. Complici di certo i gravissimi episodi di aggressioni e stupri delle ultime settimane, alcuni da attribuire a persone straniere, ma altre tutte rigorosamente di casa nostra.

Ed il governo cosa fa? Si accinge ad approvare il pacchetto sicurezza con tanto di ronde per vigilare le città e l'obbligo per i medici di denunciare gli stranieri irregolari, l'inciviltà che avanza. Ma per quanto riguarda le intercettazioni, poiché in genere gli intercettati sono dei potenti, ad essere colpevoli sono i giornalisti. Poi però, per far vedere che siamo un paese civile, si manda in onda una bella fiction, nella quale, guardando la luna, sono tutti buoni, belli (anche gli stranieri!), comprensivi e solidali, ma che sia solo per fiction. L'importante è che le persone seguitino ad essere più terrorizzate dai “mostri” della Caffarella che dalla crisi, dalla perdita di lavoro, dall'aggressione ai diritti.

a.v.

(12.3.09)
La Rinascita

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