giovedì 25 settembre 2008

Dopo-Tedde: «Solo un melodramma»

Fgci Alghero all´attacco. «È inusuale vedere l’obbiettivo dell’opinione pubblica orientato sulla scelta dell’erede al trono, piuttosto che su una valutazione dell’operato dell’amministrazione in carica»
ALGHERO - All'orizzonte il referendum sulla "salvacoste" e l'abolizione del gestore unico dell'acqua, con il centrodestra compatto a favore del "si", e appena più in la, le regionali del 2009: E' iniziata ormai da alcune settimane la campgna elettorale nell'Isola e ad Alghero potrebbero cambiare molti scenari.
In tanti, infatti, "sfogliano" la margherita del dopo-Tedde. In città la discussione sul futuro Sindaco, coinvolge l'intero ambiente politico, nonostante manchino conferme circa la possibile candidatura di Marco Tedde in regione.
Non ci stanno dalla Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani che giudicano un "melodramma", prima le finte dimissioni, adesso la ricerca del successore di Tedde, «quasi si trattasse di un potere dinastico, un titolo da assegnare per discendenza diretta».
«La città è stanca di questi ridicoli teatrini messi in piedi dal centrodestra - attaccano dalla Fgci Alghero - prima le polemiche per l’insaziabile fame di assessorati, poi quelle per la poltrona del parco di Porto Conte, e oggi, con una caduta che sfiora il ridicolo, ci si mette alla ricerca del degno successore a cui cedere il trono».
«È evidente che ci troviamo davanti al risultato di anni di "diseducazione" subita dagli algheresi davanti all’amministrazione della cosa pubblica - sottolineano i giovani comunisti - in città quando c’è di mezzo la politica, ormai si sa, si procede sempre per chiamata diretta».
«Davanti alle possibili elezioni anticipate sarebbe invece il caso di tenere presente che Alghero non è condannata alla politica delle benedizioni dall’alto - scrivono nella nota - tenere presente che ci sono giovani che non hanno piacere a ricevere il bacio di Dell’Utri».
«Sarebbe il caso di tenere presente che prima di interessarsi al “potere”, concludono dalla Fgci, la politica dovrebbe preoccuparsi di chi il potere non ce l’ha, di chi non ha un lavoro, o una casa, o magari di chi dalla sua casa è stato sfrattato».

da Alguer.it

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