di Vincenzo Calò*
L’anno che comincia può essere decisivo per le lotte, quindi il ruolo dei comunisti nella società italiana. L’avanzamento del sistema socio-culturale della destra ci richiama ancora maggiormente al compito di responsabilità che la storia ci ha assegnato e che dobbiamo perpetrare senza esitazione alcuna.
La disoccupazione giovanile cresce, le diseguaglianze sociali anche, ripren-dono massicciamente le emigrazioni dal sud d’Italia e le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati peggiorano a vista d’occhio. Le nostre città sono meno sicure, il futuro è di fatto un’incognita per tutti e la cultura che potrebbe rappresentare un’opportunità è invece vista come onere non supportabile. Il ruolo della donna, in oltre, torna ad essere propedeutico ai bisogni preminenti dell’uomo ed è venuta meno ogni forma di reciproco sostegno.
Una stagione intera di diritti e conquiste viene dunque vanificata nei fatti e quello che qualcuno vorrebbe spacciare per progresso è in realtà un arretra-mento preoccupante della condizione umana.
Il Governo Berlusconi, responsabile primario di questo stato di cose, stretto tra gli opportunismi del suo leader e la violenza culturale della Lega Nord, potreb-be essere al capolinea, ma ciò non significa che gli effetti devastanti dei prin-cipi antidemocratici, illiberali, discriminatori, che esso ha inculcato in gran par-te della popolazione siano facilmente superabili, tutt’altro. Un’opposizione par-lamentare inconcludente fa il resto. Il nostro ruolo, va perciò oltre l’azione poli-tica originaria,
interviene in un quadro di riferimento più ampio nel quale serve osare, credendo pienamente nelle nostre idee e nella possibilità che esse rap-presentino una vera inversione di tendenza. Serve perciò continuare le mobili-tazioni a tutti i livelli, nel mondo della scuola e con gli studenti, nelle fabbriche e con i lavoratori, in ogni situazione di conflitto che protenda ad un migliora-mento dell’esistente ed a rimettere in moto le leve del pensiero.
Facciamolo orgogliosamente da comunisti, nella Federazione della Sinistra, aderendo da subito al PdCI, rinnovando la tessera, tenuto conto che crescente è anche la richiesta di nuove adesioni (soprattutto di giovani), tessera che quest’anno si richiama alla migliore tradizione di quel Partito che ha segnato in positivo la storia del nostro Paese, consapevoli che ognuno di non da solo non vale niente, ma insieme si possono davvero cambiare le cose.
* Responsabile del tesseramento
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Vedi anche:
TESSERA FGCI 2011. DAL MOVIMENTO ALLA
SOCIETA' DELLA CONOSCENZA
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