giovedì 20 dicembre 2007

LAICITA' IN ITALIA: SOGNO O REALTA' ?



di Marco Mura












Molte persone sono convinte che l'Italia sia un Paese laico, perché?
Le motivazioni che una certa parte della popolazione italiana (e neanche tanto piccola) espone come certezza della laicità italiana sono, per esempio, il fatto che si possano professare diverse religioni, oppure il fatto che "lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani".

Questo basta per dire l'Italia è un Paese laico? Facendo una breve ricerca su internet, nel sito dell'enciclopedia libera "Wikipedia", si può leggere che "La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell'autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui. Laico è, in questo senso, chi ritiene di poter e dovere garantire incondizionatamente la propria libertà di scelta e di azione, particolarmente in ambito politico, rispetto a chi, invece, ritiene di dover conciliare o sottomettere la sua libertà all'autorità di un'ideologia o di un credo religioso (...)". Continuando a leggere ciò che viene posto da "Wikipedia" si ha la possibilità di conoscere con quali criteri si valuta la laicità di uno Stato:

- la legittimità di uno Stato laico non è subalterna rispetto ad altri poteri, come istituzioni religiose o partiti politici;

- uno Stato laico rifugge da qualsiasi mitologia ufficiale, ideologia o religione di Stato;

- uno Stato laico è imparziale rispetto alle differenti religioni e ideologie presenti al suo interno, e garantisce l'eguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza discriminarli sulla base delle loro convinzioni e fedi;

- uno Stato laico riconosce e tutela i diritti di libertà di tutti i suoi cittadini: la libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di culto, ecc. (...) ;

- le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero (...) .

Una volta letti questi criteri è indispensabile confrontarli con l'Italia, affinché tutti i suoi abitanti (siano essi cittadini, stranieri o extra-comunitari) possano rendersi conto di quanto effettivamente il nostro Paese sia laico o meno.

Secondo la mia opinione, l'Italia è "parzialmente" laica, poiché vi sono molti deputati e senatori che si lasciano condizionare da ciò che viene detto dalla Chiesa. Prendiamo per esempio la discussione sulle Unioni Civili, il Vaticano è fortemente contrario all'approvazione di una legge che le regolamentalizzi e ha chiesto ai deputati cattolici di battersi affinché non venga approvato nessun ddl su questo argomento, conseguenza? Dei DICO non si è più sentito parlare. Oppure, un altro esempio può essere il Referendum sulla legge per la fecondazione assistita e l'aborto, al quale il cardinale Ruini ha chiesto ai cittadini italiani di non esprimere il loro voto, facendoli così mancare a un loro dovere e diritto. Con questo non voglio dire che la Chiesa Cattolica non abbia diritto ad esprimersi, ci mancherebbe altro; ma voglio far notare come si intrometta in modo pesante negli affari della politica italiana.

Il dibattito sulla laicità in Italia si è sviluppato, quindi, soprattutto su alcuni temi, quali la presenza dei simboli religiosi cristiani negli edifici pubblici, l'insegnamento della religione nelle scuole e, appunto, sulla possibilità di regolamentare la fecondazione assistita, l'aborto, le unioni civili (sia eterosessuali sia omosessuali).

E' chiaro che per rendere l'Italia veramente laica, la morale religiosa (qualunque essa sia) non deve essere estesa anche a quelle persone che, per loro convinzioni personali, non credono o non si riconoscono in nessuna religione.

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