giovedì 20 dicembre 2007

INAIL

In generale…

INAIL è l'acronimo di Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.

Nasce nel 1898 vista la crescente industrializzazione dell'Italia, per rispondere alle richieste di maggiore tutela per i lavoratori dagli infortuni sul lavoro. l'INAIL è un ente pubblico non economico.

Tutta la normativa in materia di INAIL è regolata dal D.P.R. n. 1124 del 30 giugno 1965.A partire da tale D.P.R. è stata tutelata anche la malattia professionale,definita come quell' evento dannoso per il lavoratore ,che agisce sulla sua capacità lavorativa e che origina da cause non violente (come invece nell'infortunio), bensì connesse con lo svolgimento di quell'attività lavorativa.

Il settore delle prestazioni fornite da questo istituto è stato modificato nel senso di una sempre più ampia tutela nei confronti del lavoratore; basta citare a titolo di esempio:

  • La legge 151/82 che ha esteso al lavoratore agricolo autonomo l’indennità per inabilità temporanea
  • La sentenza della Corte Costituzionale 179/88 in base alla quale il lavoratore può dimostrare l’origine lavorativa della sua malattia anche se questa non è contemplata come professionale
  • La legge 67/88 ha confermato all’Inail le funzioni medico legali e di certificazione nei confronti dei lavoratori infortunati e l’erogazione delle prime cure ambulatoriali mediante convenzioni con le regioni.
  • Infine il decreto 38/2000 ha razionalizzato il ruolo complessivo dell’inail tanto che oggi l’istituto che gestisce l’assicurazione sociale contro gli infortuni sul lavoro, si dedica oltre che alla cura e all’indennizzo in caso di infortunio o di malattia professionale.

L'assicurazione all'INAIL è obbligatoria: se ricorrono le condizioni di legge i datori di lavoro debbono versare annualmente una quota, che viene calcolata moltiplicando il tasso corrispondente all'effettivo rischio cui sono sottoposti i soggetti assicurati (diverso secondo l'attività lavorativa svolta ed il settore di attività di appartenenza) ed un millesimo delle loro retribuzioni complessive.

Con il versamento del premio assicurativo l'INAIL si assume l'onere economico derivante dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali che possano colpire i dipendenti e tutte le altre figure equiparate, soggette all'obbligo assicurativo, sia per quanto riguarda l'inabilità temporanea assoluta (cioè il periodo di astensione dal lavoro) sia l'eventuale invalidità permanente residuata. Anche se il datore di lavoro (tenuto per legge) non procede al versamento dei premi di assicurazione, però, il dipendente ha accesso alla tutela (principio della automaticità delle prestazioni).

Il pagamento del premio esonera in genere dalla responsabilità civile il datore di lavoro, tenuto a risponderne solo in caso di colpa riconosciuta con sentenza definitiva del giudice.

L'obbligatorietà di partecipazione all'INAIL ha lo scopo di tutelare il lavoratore che, avendo una controparte diversa dal proprio datore di lavoro, non corre in questo modo rischi economici (dovuti ad esempio al fallimento del datore per cui lavora) e rischi derivanti dalla particolare situazione in cui si trova (il datore di lavoro si troverebbe in una posizione privilegiata).

La nostra indagine parte per approfondire il delicato tema della sicurezza sul lavoro nella città di Alghero e nasce dal confronto con la realtà nazionale che negli ultimi tempi ha visto consumarsi numerosi incidenti, anche mortali e la conseguente mobilitazione delle forze politiche e dei sindacati per porre un freno a questa grave situazione. Il capo dello Stato esprime sulle morti bianche sdegno e dolore. “È ora di decidere e agire”. Il presidente esorta il governo affinché si discuta rapidamente il disegno di legge sulla sicurezza del lavoro. Ci domandiamo allora se la vera soluzione sia creare una nuova legge o esortare il governo e gli organi competenti a far rispettare quella già esistente. Infatti, di per se la 626 è una legge completa e efficace, bisognerebbe piuttosto puntare sulla prevenzione e soprattutto sull’istituzionalizzazione del coordinamento di tutti gli organismi delegati a vigilare sulla sicurezza del lavoro, dall’Asl, alla procura della repubblica, all’INAIL, all’INPS ecc.

A livello locale…

Innanzitutto occorre dire che ad Alghero manca uno sportello INAIL, ma questo dipende da scelte politiche compiute dall’alto, per cui gli algheresi devono far riferimento a Sassari che è la sede centrale della provincia. Per cui ci siamo rivolte:

  • All’INPS: non hanno “potuto” rispondere alle nostre domande perché al di fuori della loro competenza.
  • Al Comune, ufficio Lavoro, dalla sig.ra Baldino: il Comune si occupa solo ed esclusivamente della sicurezza dei propri dipendenti, non è loro competenza assicurarsi che i privati rispettino e facciano rispettare tutte le norme vigenti in tema di sicurezza e non. Giusto. Il Comune in questi ultimi anni non ha MAI organizzato (se non per i propri impiegati!) nessun tipo di iniziativa per sensibilizzare la città sul tema sicurezza sul lavoro, nessuna manifestazione, convegno o cose simili. Anche questo non rientra tra le loro competenze??
  • Asl dal ragioniere Antonello Peana: a parte uffici con una spettacolare vista sul mare, alla Asl non esistono uffici che si occupino della casistica in tema di sicurezza; di tanto in tanto organizzano giornate dedicate al tema sicurezza circoscritte ai loro dipendenti.
  • INAIL, dott.ssa Virginia Melis: l’INAIL, come già detto, accentra i suoi uffici nei capoluoghi di provincia, per cui Sassari si occupa anche della zona di Alghero, e nonostante in passato si siano fatti dei tentativi per aprire uno sportello anche nella nostra città, l’estrema vicinanza con Sassari rispetto ad altre città più lontane, ha fatto tramontare questa ipotesi. Il rapporto con la nostra città è ottimo; da entrambe le parti c’è collaborazione e soddisfazione per il lavoro svolto finora, ovviamente con le dovute eccezioni. Per quanto riguarda la sensibilizzazione del tema sicurezza in città, l’INAIL si è più volte mosso in questo senso, anche recentemente, con l’assegnazione di una borsa di studio all’ITIS per il miglior progetto realizzato in tema di sicurezza e lavoro. Il 22 e il 26 maggio si svolgerà ad Alghero un torneo internazionale di tennis a cui parteciperanno anche persone disabili, proprio per sottolineare il fatto che l’INAIL è sensibile, oltre che al reinserimento nel lavoro di chi subisce infortuni più o meno gravi, al reinserimento nella vita. Collabora spesso con altri enti, e promuove di propria iniziativa eventi sul tema che stiamo affrontando, ma fra questi non figura il nostro comune, che pur non intralciando l’operato svolto da queste associazioni, non si è mai mosso per primo per sviluppare il tema in città, limitandosi a figurare poi tra gli sponsor. In questo periodo l’INAIL ha accentuato i controlli in città, soprattutto nei cantieri edili, dove si concentra il maggior numero di incidenti, attuando il programma “Emersione Lavoro Nero”; l’ideale sarebbe però che ci fosse un coordinamento dei vari organi di controllo, una vigilanza integrata composta da INAIL, INPS e Ispettorato del Lavoro per rendere più efficienti le ispezioni nei diversi posti di lavoro.
  • Operaio edile algherese: denuncia il fatto che ad Alghero i cantieri a norma siano pochissimi e che molti impresari dichiarino lavoratori part-time persone che invece lavorano 8 ore piene al giorno. I rapporti col comune (essendo un’impresa privata) sono praticamente inesistenti. L’unica nota di demerito che gli rivolge è l’estrema lentezza nel trattamento delle pratiche, l’eccessiva burocratizzazione (infatti occorrono numerosi permessi che non sempre arrivano coi tempi giusti) cui ovviamente non tutti si sottopongono, e la lentezza nello smaltimento dei rifiuti dai cantieri a meno che non si sia in qualche modo agevolati da una particolare conoscenza!

Conclusioni

Nonostante gli sforzi, il fenomeno degli infortuni sul lavoro è in drammatica crescita e occorre prenderne atto con amarezza: le nude cifre mettono in luce che nel 2006 le morti bianche sono state 1.280, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Ciò significa che il mero intervento legislativo e di controllo non è sufficiente e che il Paese sconta un’involuzione delle condizioni di lavoro. I ritmi, gli orari e l’organizzazione del lavoro nel suo complesso sono inadeguate a tutelare la salute e l’integrità di chi al mattino esce per andare a lavorare e la sera avrebbe il diritto di rincasare sano e salvo. Ciò significa che il mondo delle imprese non può continuare a fare finta di nulla: altro che “fatalità”, sarebbe il caso di iniziare ad assumersi alcune responsabilità, riguardo al nesso tra insicurezza e organizzazione dei tempi in una fabbrica o in un cantiere.

C’è bisogno di nuove normative da un lato e una diversa organizzazione del lavoro dall’altro per affrontare il nodo-sicurezza e fermare l’ecatombe di morti bianche. Ma già nell’immediato occorre investire risorse nell’assunzione di nuovi ispettori del lavoro, costruendo una sinergia tra Asl, enti locali (attraverso le polizie municipali) e ispettori stessi. Con una “rete” messa in condizione di funzionare sarà possibile iniziare a cambiare rotta.

A nostro parere bisognerebbe volgere un occhio di riguardo anche alla condizione della donna infortunata nella società. Da recenti dati infatti risulta che il 41% di esse è insoddisfatta delle informazioni ricevute dopo aver subito l’infortunio; manca un adeguato sostegno psicologico e la reale possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro; inoltre sono troppo esigue le rendite erogate dall’INAIL a loro sostegno.

Non solo. Occorre a nostro parere un maggiore interesse da parte dell’amministrazione comunale in tema di prevenzione, per sensibilizzare i cittadini e renderli protagonisti della sicurezza sul posto di lavoro. Leggendo il programma dell’attuale giunta si può notare con incredulità che l’attenzione posta al lavoro e al lavoratore è LIMITATA a “sostenere chi lavora, chi rischia, chi intraprende, il lavoratore autonomo, professionista, agricoltore, artigiano, commerciante, piccolo o piccolissimo imprenditore” senza porre il più piccolo accento sul “Lavoratore”, operaio o semplice subalterno che esso sia, il quale, più di ogni altro, rischia la propria vita ogni giorno.


Anna Arca Sedda

Nadia Frau

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