Sfogo elettorale a mezzanotte passata.
Tutti che vogliono coinvolgerli, ascoltarli, risolvere con loro i problemi.
Tutti che parlano di quanto sia importante il lavoro, perché «è il fondamento della nostra società».
Però poi li senti dire che il posto fisso non è poi così tanto importante, che pretendere di avere un lavoro sicuro è roba antica, che appartiene a vecchi schemi e vecchi modi di concepire la società.
Poi però, quando li senti dire certe cose pensi "quindi se dovessi andare in banca per aprire un mutuo che faccio?", "E se mi volessi fare una famiglia? Non voglio avere un figlio se non ho la certezza di poterlo mantenere".
Tutti che parlano del diritto alla casa, però poi ti ricordi che in dieci anni non hanno costruito una casa popolare, mentre però qualche amico degli amici costruiva qualche mega condominio (di cui poi parlarne male, magari definendoli "scempi" o "colate di cemento", perché così fanno vedere che sono per le cose fatte bene…).
Tutti che si accorgono delle qualità dei giovani presenti nella nostra città, dei nostri studenti e studentesse. E subito a difendere il ruolo importantissimo che l'istruzione ha nella nostra società.
E così capita pure che senti qualche elogio verso la scuola che frequentavi, l'Istituto d'Arte per esempio.
E allora qualche domanda magari te la fai pure e ti chiedi: ma mentre ero con i miei compagni di scuola, i miei insegnati e il personale Ata a difendere l'istruzione, a evitare che l'Arte (ora Liceo Artistico) chiudesse, dov'erano questi grandi paladini della cultura?
Mentre ero in piazza con migliaia e migliaia di studenti per protestare contro i tagli senza senso che il governo Berlusconi, con l'aiuto dei suoi ministri Gelmini e Tremonti, faceva sulla scuola, sull'Università e sulla cultura in generale, dov'erano queste persone?
E allora poi ti ricordi che non erano al tuo fianco in quelle lotte perché erano impegnati a difendere quelle politiche distruttive verso l'istruzione. Politiche che condividevano e per le quali avevano votato in modo favorevole.
E allora capita - magari - che ti viene anche voglia di mandarli a quel paese, senza tanti complimenti.
Perché educato sì, lo vuoi essere, ma fino a quando non vieni preso in giro!
Per questo voterò AlgueRosa, perché non voglio farmi prendere in giro.
Marco Mura,
candidato consigliere lista AlgueRosa - la sinistra al lavoro
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