La Sardegna è stata eletta da tempo (dagli USA, dalla NATO e dai governi italiani subordinati ai progetti di guerra e di espansione imperialista dell’Allenza Atlantica) territorio speciale per le “servitù militari”. Una grande lotta del popolo sardo, negli ultimi anni, ha tentato – anche con esiti vincenti – di liberare ‘Isola dal dominio nordamericano. Ma la battaglia è ancora tutta aperta e l’attuale questione dei Poligoni militari lo conferma. Ciò che accade in questi giorni è grave.
Il senatore del PD Gian Piero Scanu , sardo, presenterà a giorni, a Palazzo Madama, una mozione volta a far chiudere due dei tre Poligoni che sono in Sardegna. I Poligoni che il senatore Scanu chiede siano chiusi sono quelli di Capo Frasca e di Capo Teulada, mentre per la base interforze di Salto di Quirra – la base più grande e militarmente forte - Scanu chiede la riconversione in “polo di ricerca scientifica e tecnologica per nuovi sistemi d’arma”. Siamo cioè di fronte ad un pericolosisssimo “gattopardismo” : si vogliono chiudere due basi minori per concentare tutta la potenza militare USA e NATO in un’unica base più forte e più funzionale ai disegni di intervento militare nell’area del Mediterraneo. Questione ancor più inquietante in relazione ai sempre più verosimili e tragici pericoli di attacco degli USA e della NATO contro la Siria e l’Iran.
Rispetto a tutto ciò il PdCI della Sardegna è in campo e nei prossimi giorni interverrà significativamente a Perdas de Fogo, nei pressi della base di Salto di Quirra. Un’iniziativa che racconteremo nei dettagli.
Fosco Giannini
Segreteria nazionale, responsabile Lavoro di massa
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