di Checchino Antonini
«E’ una azione pacifica?». «Per il momento sì», ha risposto Rosa Rinaldi al funzionario della digos che osservava la cinquantina di manifestanti di fronte al cancello 2 di Saxa Rubra. E non mentiva la responsabile della comunicazione per la segreteria nazionale di Rifondazione. Anche quando è scattato il flash-mob, l’occupazione pacifica della porta carrabile, gli attuvisti di Rifondazione e del Pdci sono stati determinati ma tranquilli. Anche se non è stato facile avere risposta alle semplici richieste di chi ha raggiunto la cittadella Rai, alla periferia nord della Capitale, con le bandiere rosse della Fds e con quelle dei 2 Sì per l’acqua pubblica. Bandiere difficili da vedere inquadrate nelle telecamere. E’ la Rai al tempo della censura: alle ultime elezioni la Federazione della sinistra ha preso il 3,4% dei voti ma il suo tempo sugli schermi ha più zeri dietro la virgola di un prefisso telefonico internazionale.
Per un’oretta l’unico occhio elettronico sui contestatori di Saxa Rubra è stato quello del cameramen della digos. Poi si sono materializzate le apparecchiature del Tg2 e di Rainews. Infine, mentre a Viale Mazzini i leader della Fds, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto, venivano ricevuti dal presidente dell’azienda pubblica radiotelevisiva, è sceso al cancello 2 il vicedirettore di Rainews Roberto Reale, cordialissimo. «Nella censura, siete quelli che ci censurano meno», ha detto Rinaldi, accompagnata da dirigenti del Pdci e da Eleonora Forenza della segreteria nazionale del Prc, consegnandogli la corrispondenza per i direttori di rete e di tg, un pacco con le ragioni della presenza della Fds sotto questa e sotto le altre sedi regionali Rai.
«E’ una azione pacifica?». «Per il momento sì», ha risposto Rosa Rinaldi al funzionario della digos che osservava la cinquantina di manifestanti di fronte al cancello 2 di Saxa Rubra. E non mentiva la responsabile della comunicazione per la segreteria nazionale di Rifondazione. Anche quando è scattato il flash-mob, l’occupazione pacifica della porta carrabile, gli attuvisti di Rifondazione e del Pdci sono stati determinati ma tranquilli. Anche se non è stato facile avere risposta alle semplici richieste di chi ha raggiunto la cittadella Rai, alla periferia nord della Capitale, con le bandiere rosse della Fds e con quelle dei 2 Sì per l’acqua pubblica. Bandiere difficili da vedere inquadrate nelle telecamere. E’ la Rai al tempo della censura: alle ultime elezioni la Federazione della sinistra ha preso il 3,4% dei voti ma il suo tempo sugli schermi ha più zeri dietro la virgola di un prefisso telefonico internazionale.
Per un’oretta l’unico occhio elettronico sui contestatori di Saxa Rubra è stato quello del cameramen della digos. Poi si sono materializzate le apparecchiature del Tg2 e di Rainews. Infine, mentre a Viale Mazzini i leader della Fds, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto, venivano ricevuti dal presidente dell’azienda pubblica radiotelevisiva, è sceso al cancello 2 il vicedirettore di Rainews Roberto Reale, cordialissimo. «Nella censura, siete quelli che ci censurano meno», ha detto Rinaldi, accompagnata da dirigenti del Pdci e da Eleonora Forenza della segreteria nazionale del Prc, consegnandogli la corrispondenza per i direttori di rete e di tg, un pacco con le ragioni della presenza della Fds sotto questa e sotto le altre sedi regionali Rai.
A Firenze, il caporedattore della sede ha ricevuto i “fantasmi” (erano vestiti così) del comunismo. Così a Milano, a Venezia dove addirittura finiscono sul tg regionale, a Bari dove la manifestazione è stata ascolta dal capo della sede e dal suo vice. «Imbavagliare Fds e la sinistra alternativa - ha spiegato a Bologna Nando Mainardi per il coordinamento regionale Prc - significa anche farlo con temi come il lavoro o l’opposizione alla guerra “umanitaria” in Libia». Al presidio bolognese c’era anche lo scrittore Valerio Evangelisti, candidato nella lista Sinistra per Bologna: «Questa - ha detto - è una forza politica che alle ultime elezioni è stata votata da un milione di italiani, cioè un milione di spettatori Rai». A Pescara, Marco Fars e Antonio Macera, segretari regionali Prc e Pdci, hanno spiegato che questa censura ricorda il maccartismo anni ’50.
Da Saxa Rubra, il cronista intercetta al telefono Fabio Fazio. Per lui sarebbe solo un problema nato da «una battuta non capita». E trova «seccante» che venga utilizzata come un «pretesto». «Comunque chiarirò sabato», promette. «Ma, insomma, Fazio, esiste un problema di censura nell’informazione politica Rai?». «Mi limito a quello che le ho detto». Occasione perduta. Resta l’invito al celebre conduttore savonese di far visita alle sedi e alle feste comuniste.
A Viale Mazzini, al termine dell’incontro con Garimberti Ferrero e Diliberto hanno spiegato che i dirigenti della Rai hanno convenuto con loro «sulla situazione di sostanziale oscuramento che subisce la Federazione della Sinistra e hanno assicurato il loro intervento per porre rimedio a questa situazione». «Verificheremo nei prossimi giorni - dice Ferrero - che alle positive parole seguano fatti concreti. E’ la terza volta in un anno che si protesta contro la Rai per lo stesso motivo. Non è ulteriormente sopportabile che una forza politica che ha preso alle elezioni oltre un milione di voti sia sostanzialmente cancellata da telegiornali e programmi di informazione».
Naturalmente non si tratta solo di una questione di bandiera. E sicuramente non besta il certificato di esistenza in vita che Fazio forse pronuncerà sabato. «Solo il 30% della popolazione è a conoscenza dei referendum su acqua e nucleare - spiega Ciro Pesacane del Forum Ambientalista - un dato che fa capire come si sta lavorando per far cadere nel dimenticatoio i quesiti e non far raggiungere il quorum. Per questo chiediamo alla Rai, in primis, di occuparsi della questione e più in generale pretendiamo una corretta informazione sulla consultazione di giugno.
su Liberazione (14/04/2011)
Da Saxa Rubra, il cronista intercetta al telefono Fabio Fazio. Per lui sarebbe solo un problema nato da «una battuta non capita». E trova «seccante» che venga utilizzata come un «pretesto». «Comunque chiarirò sabato», promette. «Ma, insomma, Fazio, esiste un problema di censura nell’informazione politica Rai?». «Mi limito a quello che le ho detto». Occasione perduta. Resta l’invito al celebre conduttore savonese di far visita alle sedi e alle feste comuniste.
A Viale Mazzini, al termine dell’incontro con Garimberti Ferrero e Diliberto hanno spiegato che i dirigenti della Rai hanno convenuto con loro «sulla situazione di sostanziale oscuramento che subisce la Federazione della Sinistra e hanno assicurato il loro intervento per porre rimedio a questa situazione». «Verificheremo nei prossimi giorni - dice Ferrero - che alle positive parole seguano fatti concreti. E’ la terza volta in un anno che si protesta contro la Rai per lo stesso motivo. Non è ulteriormente sopportabile che una forza politica che ha preso alle elezioni oltre un milione di voti sia sostanzialmente cancellata da telegiornali e programmi di informazione».
Naturalmente non si tratta solo di una questione di bandiera. E sicuramente non besta il certificato di esistenza in vita che Fazio forse pronuncerà sabato. «Solo il 30% della popolazione è a conoscenza dei referendum su acqua e nucleare - spiega Ciro Pesacane del Forum Ambientalista - un dato che fa capire come si sta lavorando per far cadere nel dimenticatoio i quesiti e non far raggiungere il quorum. Per questo chiediamo alla Rai, in primis, di occuparsi della questione e più in generale pretendiamo una corretta informazione sulla consultazione di giugno.
su Liberazione (14/04/2011)
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